August underground's Mordum - Film (2003)

Fedele al famoso "pourquois pas?" e non contento di aver raggiunto il fondo dei fondi, Vogel si arma di scavatrici e ce la mette alacremente tutta per accontentare i cultori del morbosetto da 2 soldi e per epater tutti gli altri, ripetendo la formula del fake snuff, superandosi in volgarità e cercando di convincerci che essere un artista estremo equivalga a far diluviare emoglobina anche negli interstizi tra i fotogrammi. Da ambo le parti non pochi ci cascano con tutte le scarpe, conferendogli un'aura, una pregnanza e un valore che non ha/merita.

Spazzatura violenta inutile e noiosa. Una serie di truculenze senza traccia di storia, con telecamera a mano traballantissima, attori piuttosto credibili e ottimi effetti speciali: come finto snuff è pure realistico, ma il cinema è decisamente un'altra cosa. Sconsigliatissimo a tutti: gli appassionati di horror/splatter si annoieranno e basta, gli altri ne rimarranno solamente schifati.

... Meno male non sono stato l'unico ad aver perso il suo tempo guardando questa boiata; come si dice: - mal comune mezzo gaudio!? - In tutta onestà non capisco che film sia: è pesantissimo da guardare, vuoi per la handycam, vuoi per dialoghi che non esulano da un - Fuckin'... - vuoi perché non c'è un assoluto perché a tutto ciò. Sono solo tre degenerati che scorrazzano alla ricerca di un male che si manifesta, però, solo in puke scenes e free violence. Evitabile! Per teeneger che cercano di dimostrare di aver stomaci forti e nulla più!

Inutile e furbastro finto-snuff, girato con telecamera a mano tanto traballante da fare un baffo a Blair Witch Project e votato alla ricerca del disgusto e del realismo a tutti i costi (grazie anche a buoni effetti speciali). Ma tutto sa di costruito a tavolino: la volontà di turbare e offendere lo spettatore con scurrilità, vomitate "live", ciccione stuprate e torturate, necrofilia, castrazioni e via dicendo lascia il tempo che trova, risultando noioso e fasullo ai più scafati splatteromani, nonchè irritante per l'antipatia dei protagonisti.

Non amo dire troppo male di un film, ma in questo caso è impossibile trovare qualcosa di buono. Trama inesistente, pessimi attori, telecamera da maldistomaco ma soprattutto il contenuto! Ragazzi che stuprano, vomitano, sputano e si flagellano tra l'immondizia. E non si capisce dove si vuole arrivare, perché lo schifo continua fin quasi alla fine. Poi si passa a momenti di sana noia, che alla fine risulteranno i migliori di questo inguardabile prodotto. Ed in questo caso, nemmeno il coraggio dimostrato nel realizzare la pellicola la salva dall'oblio.

Girato con una comunissima videocamera, mostra le scorribande di tre persone che si divertono a crepare delle vittime senza motivo. Scordatevi quindi sceneggiatura, cura dei dialoghi e tutto ciò che ha a che fare col vero cinema. Tale violenza ad alti livelli può piacere solo a: coloro che scavano nell'underground, coloro che vogliono "provare di tutto" e i disturbati che vorranno trarne diletti sadico-erotici. Si salvano dalla spazzatura solo i buoni SFX e le recitazioni. Inoltre è noiosissimo e ci sono molti film più violenti (es: Salò).

Il primo capitolo di questa serie aveva già abbondantemente svolto il suo ruolo di ricollocazione delle intuizioni deodatiane nel loro "humus naturale", salvandole dalle secche accomodanti del paranormale di un Blair witch project. Questo disgustoso sequel, come pure il successivo, non ha alcuna ragion d'essere. Noia mortale a parte (data la "trama" pressochè identica al precedente), Vogel cerca solo di puntare sull'innalzamento del livello di estremismo, incurante stavolta della credibilità di interpreti e situazioni. Vomito e scempiaggini a go-go!

Non c'è molto altro da dire che non sia già stato detto nei confronti del primo; qui c'è maggior cura per le riprese e gli sfx sono tra i più convincenti e disgustosi mai visti. Resta comunque troppo per chiunque abbia un minimo di buon senso; forse, gli unici che potrebbero gustarsi questo concentrato di depravazione e di insostenibile violenza fine a sè stessa sono proprio quelli che l'hanno girato.