Anamnesi di un vecchio spione per il KGB, che rinviene le radici del suo tradimento nell'esperienza del college... Omosessualità alle scuole superiori, un classico inglese come il pudding e la pioggia, servito con ottimi attori, una regia corretta, e un'eccellente fotografia molto elegante. Come sempre la parte interessante è nelle dinamiche psicologiche sempre in zona sado-maso. Certo il ritmo non è vertiginoso...
Dal college allo spionaggio passando per la scoperta dell’omosessualità, della sopraffazione nel sistema educativo e sociale inglese, e del marxismo. Da una storia vera e da una commedia, ecco un film ben fatto e ben interpretato (ottima performance di Rupert Everett). La cornice che crea il flashback spiega la vicenda, però è una scelta ambigua: utile sì, ma crea un nesso di causalità fra omosessualità, comunismo e spionaggio che nella storia adolescenziale funzionava bene, ma raccontata da un anziano suona artefatta. Da non perdere.
Più che la scelta, il prescelto. Amore omo in un ambiente austero come quello che può essere un collegio inglese degli anni trenta. Un anziano intervistato racconta la sua esperienza di quando era giovane e frequentava l'Eton, le regole ferree del collegio diviso in caste, il suo amore per uno studente, le dispute, l'opportunismo... il tutto in una pellicola venata di poesia e caratterizzata da dialoghi raffinati. Everett in una delle sue migliori interpretazioni.
Il film va oltre la dinamica del college prestigioso come luogo dove a imporre le regole etiche e comportamentali non sono gli insegnanti ma gli studenti stessi. Va oltre perchè inserisce anche l'elemento dell'omosessualità del protagonista. Il film funziona benissimo (tranne che nella parte iniziale e finale dove troviamo un Everett invecchiato poco credibile) proprio perché riesce a scandagliare molto bene l'interiorità del protagonista, portandola in superficie.
Canonico prototipo di dramma British caratterizzato da una sobrietà (da cui ahinoi deflette solo, purtroppo, il pagliaccesco trucco da ottuagenario di Everett) che diventa al contempo croce e delizia della visione. Descritto con corretta cupezza teatrale il tema, peraltro non nuovo, della scuola classista che legittima ipocrisia e gerarchie reprimendo "devianze" politiche e soprattutto sessuali. Già di notevole sensibilità le interpretazioni di Rupert Everett e Colin Firth, ma manca alla regia dell'esordiente Kanievska un guizzo di azzardo e coraggio.
Università di Oxford, Inghilterra, anni '30: un ragazzo gay sfida altri giovani aristocratici conformisti e reazionari usando l'ironia. Si innamora di un ragazzo bello e sensibile e il suo migliore amico è un coetaneo marxista innamorato di una ragazza. Bravissimi Rupert Everett e Colin Firth. Ottima ricostruzione scenografica e costumi. Buoni fotografia e ambienti. Da vedere.
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Il film è basato su una pièce teatrale di successo, interpretata dallo stesso Everett, ispirata alla vita di Guy Bennett, spia che fece epoca negli anni della Guerra Fredda.