Amleto si mette in affari - Film (1987)

In uno sconsolato b/n Kaurismaki cala la storia di Amleto, trasferendola ai giorni nostri: ambiente borghese, orizzonti borghesi, delitti borghesi... Inevitabile che la riduzione porti con sé l’umorismo, anzi un’ironia glaciale che attraversa tutto il film grazie allo straniamento recitativo e che ogni tanto sferra formidabili attacchi (le paperelle di plastica, l’uccisione di Laerte con la radio). Dissacrato il mito, rimane il congegno di un thriller dai tempi scandinavi: beffardo, ma distaccato; intrigante, ma senza emozioni. Curioso.

Il classico shakespiriano per eccellenza, rivisitato da Kaurismaki. Non si allontana troppo dall'originale da un punto di vista narrativo (ma c'è più di una licenza) quanto nei toni distaccati (sottolineati dal glaciale b/n) e da tocchi ironici azzeccati e profondamente divertenti. Alla fine un po' intriga, ma non appassiona più di tanto.

Dopo che il padre è stato avvelenato, Amleto guidato dal fantasma del genitore cerca di prendere le redini dell'azienda, ma più di uno remerà contro di lui. Il classico shakespeariano viene qui rivisto da Kaurismäki che in uno splendido bianco e nero inserisce tutti gli stilemi del suo modo di fare e di vedere il cinema. Il ritmo è lento è compassato, i dialoghi spesso privi di emozione e non esiste l'empatia verso il prossimo. Eppure si respira un'aria gelida di tragedia che non può che sfociare in un delirante finale poco consolatorio. Una chicca da non lasciarsi scappare.