Un uomo con la valigia scende dal treno e si siede su una panchina e, dopo un attimo, tutto il suo passato viene cancellato a causa di un tragico incontro con alcuni delinquenti. Da questo punto partono le vicissitudini del protagonista, che non ricorda più nulla del suo passato e neppure il suo nome. Il regista gioca ogni tanto con la sua memoria facendogli inserire, nella trama, punti di contatto con la sua vita precedente; ma a lui non bastano per ricordare. Commedia senza sorrisi ma divertente.
Commedia che riesce a essere divertente anche se di comico non ha proprio nulla. E' la storia di un uomo che perde completamente la propria identità e cerca di vivere lo stesso la sua vita. Non è il capolavoro che parte della critica ha acclamato ma un film sicuramente mai banale. Consigliato.
Ottima prova del regista Kaurasmaki che ci regala un'opera delicata e allo stesso tempo incisiva degna di partecipare agli Oscar del 2003. Grande interpretazione dello smemorato Markku Peltola e della "crocerossina" Kati Outinien. 97 minuti di pura e lucida poesia immersi un mondo difficile da accettare. Una dimensione lontana da Noi ma fin troppo autentica e dolorosa ricreata con un minimalismo tenero di fondo che ci prende per mano dal 1° all'ultimo minuto. Notevole in tutti i sensi. Trama non troppo originale ma astuta e con dialoghi illuminanti.
Opera intensa e difficilmente inquadrabile del finlandese Kaurimaki (ed ambientata nella sua terra) L'uomo senza passato è il frutto della attenta osservazione di una parte di società (quella degli emarginati) di cui il cinema raramente si occupa. Questo degradato contesto, dà al regista la possibilità di occuparsi del tema della redenzione e della dignità dell'uomo. Ottimamente girato il film, grazie anche ai suoi bravi interpreti, regala momenti di vera poesia.
La storia di un uomo che a causa di un trauma perde la memoria non è sicuramente un'idea originale. L'originalità però sta nello stile in cui viene scelto di interpretare la vicenda: non ci sono mai riferimenti o flashback del passato e i protagonisti adeguano la recitazione alla miseria che li circonda. Un uomo può ricominciare senza esasperazioni o drammi e può farlo senza rimpianti. Il messaggio può essere letto come: non sempre ciò che si lascia è peggio di ciò che si trova. Delicato e romantico.
Film davvero notevole, nonostante la trama non sia originale e il ritmo abbastanza lento. Kaurismaki riesce nell'impresa di regalare allo spettatore momenti di vera poesia con una regia coerente, garbata, asciutta. La solitudine umana che viene rappresentata è un tema caro al regista, le anologie soprattutto caratteriali (personaggi di pochi parole, senza prospettive, privi di verve) fra lo smemorato, la fiammiferaia (1989) e il guardiano notturno in "Luci della sera" sono molteplici. Bellissimo.
Straordinario apologo sui ricordi e il passato, il tempo perduto, il libero arbitrio; un uomo di fronte al suo passato nella perenne ricerca di un’identità o un punto di riferimento. Atmosfere favolistiche che si poggiano sopra un requiem di poetica dolcezza e sopraffino romanticismo, di fine e intelligente ironia, di cattiverie, cinismo e prepotenze subite da chi vive in povertà. Dal ritmo intenso e pacato, quella di Aki è anche una struggente denuncia al popolo emarginato, uno dei tratti distintivi dell’autore. ****!
Con la flemma e il piglio distaccato del cinema nordico Kaurismaki dà vita a un divertente e tragico affresco della società finlandese, lontana dall'incanto delle immagini da cartolina, vista dal lato degli emarginati che anche lí, come ovunque, non mancano. Il disincanto del bravo protagonista, rende bene l'ironia mista a desolazione delle situazioni e i personaggi rappresentati sono credibili nella loro umana follia.
Il protagonista non è solo un uomo che ha perso la memoria, è un morto che sulla tabula rasa di convenzioni e condizionamenti riuscirà a costruirsi dal nulla una nuova vita, all'inizio certo misera ma non miserabile, illuminata da gesti di solidarietà inaspettati, riscaldata dall'amore di una donna. Piccolo grande film, che inizialmente lascia perplessi per l'atteggiamento passivo del nostro Lazzaro immemore, per la povertà estrema di questa comunità ai margini, ma ben presto conquista per il suo ottimismo di fondo, venato di gentile ironia.
MEMORABILE: Il ferocissimo cane Hannibal - la coltivazione di patate
Sembra salutare ad un certo punto della vita avere (anche senza cercarla) una bella "resettata". Ripartire da zero, trovare amici veri, trovare l'amore e la fantasia, addirittura abitare in un container, ma con tanto di juke-box e divano dove poter baciare l'amata. Kaurismaki firma un capolavoro, ci fa vedere un mondo che non esiste, eppure è reale. Un paese dove ci sono i buoni e i cattivi, anche se questi ultimi sembrano essere necessari solo per mantenere le cose in equilibrio. Divertente, commovente; non si vorrebbe leggere la parola fine.
MEMORABILE: L'avvocato mandato dall'Esercito della Salvezza.
Porsi al livello degli ultimi e ritrarne l’umanità e la solidarietà. Concetti conosciuti ma scarsamente applicati, mentre con la mano felice di Kaurismaki si diventa partecipi di una dimensione basata sulla dignità. Fotografia e dialoghi asciutti per fornire una serie di perle, tra scambi di battute surreali e situazioni grottesche che lasciano un sorriso dove la miseria più cupa ammorba gli ambienti.
MEMORABILE: L’uomo nel cassonetto; L’avvocato; Il dialogo sulle patate.
Sguardi fissi, pose congelate, dialoghi ridotti all'essenziale: Kaurismaki crea un ritmo espressivo tutto suo, controcorrente rispetto a quello reale, col risultato di enfatizzare senza disturbare e puntare dritto alle emozioni. La storia parla di un uomo violentato dagli uomini e poi dal mondo, per il "solo" motivo di non essere una tessera da perforare. Nella Finlandia evoluta e ricca, una grande lezione di etica dalle classi più diseredate. A volte anche sottilmente "biblico".
Un operaio aggredito e derubato perde la memoria. Abbandonato in punto di morte inizierà una nuova vita tra i baraccati del porto di Helsinki. Un Kaurismaki meno silente e più espansivo del solito firma il più commovente dei suoi apologhi sugli umili. Venata dal suo tipico surrealismo tragicomico, una moderna favola sulla tolleranza, la solidarietà e la speranza in un mondo schiacciato dal capitalismo e dalla globalizzazione. Perfetto uso diegetico della musica culminante nella trasformazione rock della banda dell’Esercito della salvezza.
MEMORABILE: L’aggressione e la soggettiva del protagonista che si reca claudicante nei bagni della stazione; Il cane Hannibal; La rapina in banca.
L'uomo che perde la memoria è uno spunto narrativo visto mille volte, ma qui viene sviluppato con grande sensibilità da Kaurismaki che dà così vita a una sorta di "pastorale" finlandese fatta sì di reietti ma ricchi di un'umanissima morale. E come spesso accade nel suo cinema, nonostante una voluta "freddezza" di fondo - si veda la recitazione - ci si affeziona ai personaggi, si empatizza con loro e a tratti ci si diverte col suo tipico umorismo stralunato. Lo stile insomma è quello usuale del regista finlandese; il cast pure, ricco com'è degli attori feticcio di Kaurismäki.
Tipico film di Kaurismäki, non innovativo ma anche privo di difetti. Storia sottoproletaria dei reietti di Helsinki, costretti a vivere nei container abbandonati del porto e a racimolare del cibo o qualche patata tramite lavoretti o pubblica carità. La quiete viene spezzata dall'arrivo di un uomo smemorato che viene accudito ed emancipato dalla comunità. Opera simpatica, con vari personaggi divertenti (il commissario e il suo antagonista avvocato), che si lascia seguire con gusto e leggerezza. Bel film.
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HomevideoRocchiola • 3/10/19 09:20 Call center Davinotti - 1278 interventi
Il DVD della BIM pubblicato una prima volta all'epoca dell'uscita del film nel 2003 e rieditato con diversa veste grafica nel 2013 presenta un'ottima qualità audio-video. Le immagini sono pulite, discretamente dettagliate ed equilibrate nei colori che esaltano le calde tonalità pastello della fotografia pastello. L'audio italiano in dolby digital 5.1 presentato con o senza sottotitoli è di discreto livello, non troppo potente, ma chiaro e nitido.
HomevideoRocchiola • 4/10/19 11:56 Call center Davinotti - 1278 interventi
Credo proprio di si, in quanto la recente riedizione nella collana "Il favoloso mondo di BIM" presenta esattamente le stesse caratteristiche tecniche di quella originaria. Anche gli extra sono identici. e poi se fosse stato rimasterizzato lo avrebbero indicato in copertina. Hanno solo ripescato alcuni titoli andati fuori catalogo cambiandone la veste grafica e nulla più !!!