Note: L'archivio nazionale cinematografico della Resistenza riporta come regista il solo Cerchio, segnalandolo come "compositore" e montatore del film, di cui comunque Borghesio avrebbe girato alcune sequenze "ricostruite".
Prodotto dalla sezione di Torino dell'A.N.P.I, il documentario filma, assembla e ricostruisce il materiale girato in clandestinità da diversi gruppi partigiani piemontesi (ma anche a Aosta). Piuttosto evidente, anche in termini di empatia e coinvolgimento, la distanza tra le sequenze "riprodotte" come materiale di raccordo (piuttosto ingenue), la retorica del commento audio e la verità che si impone in momenti come la liberazione del capoluogo regionale o il comizio in piazza. Il titolo riprende il messaggio in codice per l'insurrezione partigiana.
Premesso che forse, nel 1945, era difficile far di meglio, il film si divide in due parti ben distinte. La prima, narrativa, ricostruita spesso in modo assai maldestro (incredibile che un operatore stia in piedi, davanti a combattenti che sparano, impegnati in combattimento) o discutibile (il pranzo partigiano all'aperto pare un allegro pic-nic!), è deludente. La seconda, ottenuta montando veri filmati documentaristici, è senz'altro migliore, benché censuri la fucilazione (vediamo solo l'anteprima) e mostri, ma tacendo, la ragazze rapate e dileggiate. E' omessa la vicenda di Solaro. Media: **
MEMORABILE: Il tono retorico del commento, che specialmente all'inizio pare ripetere quello del caduto Fascismo.
A pochi mesi dalla fine della guerra, un film ripercorre con documenti originali e qualche ricostruzione le lotte partigiane e la liberazione di Torino dal nazifascismo. Il tono propagandistico si fonde col legittimo entusiasmo per la vittoria e la ritrovata pace, ed entrambi supportano con una declamazione stentorea una sceneggiatura ben costruita per accompagnare il pubblico dal dolore e dalla lotta verso il successo. Notevole è la parte visiva con eccellenti documentazioni di quell’anno chiave per l’Italia.
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Ho visto il film. Credo di aver perso una discussione precedente, per cui chiedo scusa se chiedo di ripetere cose già dette, probabilmente. Perché Borghesio, se ha girato, come leggo in Note, le scene ricostruite, non è messo come regista, visto che per IMDb e vari testi è persino accreditato come tale?
Senza contare che è più "regista" lui, che ha diretto le moltissime scene "finte" (circa metà film), di chi ha montato le scene reali, documentaristiche.
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Giùan 29/05/20 09:41 - 3137 commenti
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B. Legnani 30/05/20 16:16 - 4842 commenti
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Pigro 25/11/20 10:19 - 8105 commenti
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