Triangle - Film (2009)

Triangle
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MMJ Davinotti jr

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Strano film che mescola le situazioni classiche da "nave fantasma" (c'è pure l'immancabile grammofono che s'accende da solo) con l'idea quasi sempre mal utilizzata dei paradossi temporali. Idea poi che, per essere gestita in modo intelligente, necessiterebbe di una logica quanto più ferrea possibile che la sovrintenda. Perché non è facile giocare con le sovrapposizioni e la ciclicità riuscendo a mantenere una certa coerenza. THE TRIANGLE ci prova, ma presto si capisce che il presunto divertimento purtroppo sta secondo gli autori nel continuo ripetersi dei vari "déjà vu", magari visti da angolazioni diverse e che portano...Leggi tutto a presunti (forse lo sono per chi non è avvezzo al tema) colpi di scena. In realtà la vera logica è bandita dal film e gli eventi si susseguono per accumulo, giostrati per la gran parte un po' come capita giusto per riallacciarsi alla concatenazione successiva. Peccato perché l'atmosfera (aiutata anche da una fotografia che ben riesce a rendere il clima da incubo mediante solarizzazioni ed altri espedienti) era quella giusta: la tempesta che porta i protagonisti dal loro yacht naufragato alla nave fantasma dimostra quanto la cura nell'utilizzo degli effetti speciali sia buona. Il cast, pur modesto, non demerita e il film si lascia vedere. A patto di sorvolare sulla logica, appunto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/01/10 DAL BENEMERITO BRAINIAC POI DAVINOTTATO IL GIORNO 19/05/10
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Capannelle 22/11/10 11:05 - 4478 commenti

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Poco conosciuto/distribuito, ed è un peccato. Perché questo triangolo costruito sul ripetersi dell'azione, quasi un Memento al contrario, funziona eccome. All'inizio procede con misura ma è registicamente degno di nota già dalle prime scene. Smith si prende anche il gusto di attingere particolari da altri film famosi e riesce a chiudere il cerchio con efficacia. Cast funzionale dove è la George a sopportare un carico extra di lavoro: sofferente nell'espressione ma con le gambe sempre più toniche la ragazza australiana porta a casa il risultato.
MEMORABILE: L'SOS radio la seconda volta.

Brainiac 30/01/10 15:07 - 1083 commenti

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Il triangolo del diavolo, il triangolo maledetto, il triangolo no, il cinema l'ha sempre poco valorizzato. Eppure serve allo sceneggiatore smaliziato un assist al bacio per approntare un mistery intrigante. Smith ci spiattella la sua versione sui misteri delle Bermuda, buttandola su squarci crono-temporali e moltiplicando gli avvenimenti in loop febbricitante. Ottima la George, che ha il gravissimo torto di non aver mai letto Coleridge, altrimenti eviterebbe di spappolar gabbiani prima d'imbarcarsi. Per contrappasso: naufragio e vincita di una crociera su nave labirintica e buia come l'Overlook.
MEMORABILE: Gli angusti corridoi della nave da crociera Eolus.

Undying 23/02/10 01:15 - 3807 commenti

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Gruppo d'amici nel bel mezzo del triangolo "maledetto" avverte un insolito fenomeno naturale (?) anticipato dall'inatteso fermarsi del vento che, come il tempo, pare improvvisamente impazzito. Il fortùito passaggio della nave Aeolus sancisce l'avvio d'un vortice d'avvenimenti costituiti da anomalie temporali ed effetti quantistici stile mondo e/o realtà parallela. Che Christopher Smith sia un valido regista lo si era capito dai tempi del "chirurgo", e qui -ribaltando il concetto (dalle viscere della terra alle onde dell'oceano)- inanella un serie di efficaci risvolti "misteriosi" e ad effetto.
MEMORABILE: Il disperato S.O.S. radio in arrivo dal futuro; gli effetti dei molteplici (para)eventi iso-cronici, con moltiplicazioni del medesimo cadavere.

Tompess 12/03/10 21:52 - 10 commenti

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Gioiello di suspance a incastro in un Overlook hotel sul mare; in fondo tra una distesa d'acqua e una di neve la differenza sta solo nella temperatura, che qui è assai alta. Prima non capisci niente, poi continui a capire poco e ad avere paura. Alla fine, forse, hai capito qualcosa. Ma è piaciuto da morire. Lei ha un po' troppo l'espressione stupita dal minuto trenta fino alla fine del film, ma è un peccato veniale in un thriller. Da vedere!

Greymouser 12/04/10 11:19 - 1458 commenti

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Il tema delle distorsioni temporali è sempre da maneggiare con cura, causa estrema facilità di cadere in contraddizioni insormontabili o banalità fumettistiche. Il regista tuttavia riesce a trattare la materia con notevole potere immaginifico, delineando situazioni angoscianti e kafkiane senza via d'uscita. La tensione è sempre palpabile, fino al potente e agghiacciante finale. Una bella sorpresa.

Jandileida 18/09/10 00:06 - 1607 commenti

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Una discreta pellicola che riesce, a tratti, a trasmettere un senso di angoscia e di claustrofobia con i suoi loop infiniti. Devo anche ammettere che il tema dei mondi paralleli e della relatività della realtà mi affascina non poco, cosa che forse mi porta a soprassedere su alcune incongruenze nella sceneggiatura e su delle interpretazioni un po' approssimative (la George indossa la stessa espressione stupita per tutto il film, cosa che dopo un po' stanca). Buona la regia, che ha spunti personali e non piatti, pessima la colonna sonora.

Schramm 7/11/10 14:35 - 3652 commenti

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Si ricomincia. Dopo una tempesta perfetta ci si sdoppia in (f)4 inscatolati in una boatverlook/overloop ai confini della realtà capitanata da cronocriminali in impari lotta con gli upsidedowns di ritorni al futuro. Il destino dell'eterno ritorno è quel che è, non c'è più scampo e si rinizia da tre. Chi ha familiarizzato con i paradossi di Vigalondo non mangia la foglia ma l'intero giardino dopo mezzoretta, ma nel scansare l'indisponente autismo di un Primer la tentazione palindromica di Doyle si traduce in una struttura narrativa e in una macchina cinetemporale più che perfetta: Doyle prese 4 in chirurgia come in politiche aziendali, in fisica quantistica un bel 7 e mezzo non glielo si può negare (***1/2)

Daniela 25/11/10 07:49 - 12916 commenti

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Sisifo ingannò Tanatos e per questo fu condannato dagli dei a sospingere un masso sulla cima di una montagna, per poi vederlo rotolare nuovamente in fondo e dover ricominciare in eterno la sua fatica. Il mito è espressamente citato in questo bel film ad incastri spazio-temporali, pur non originale nell'assunto e nell'ambientazione comunque fascinosa (la nave fantasma con i suoi interminabili corridoi), incubo di spietata nitidezza che, se non lancia ciambelle alla logica, offre appigli all'angoscia, all'insegna del repetita NON iuvant.
MEMORABILE: I "depositi" dei corpi morti

Pumpkh75 18/01/12 21:38 - 1807 commenti

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Ipnotico nel suo ripetersi, è un film che, nonostante sfrutti un'idea già trattata, riesce ad avvincere in un crescendo di tensione, sorretto inoltre da invenzioni visive notevoli e da una serie di piccoli twist (specialmente nell'ultima parte) che caricano il film con ulteriore fascino. Fotografato benissimo e diretto anche meglio. Consigliato senza riserve, è una delle prove tangibili della mancanza di "fiuto" di alcuni distributori nostrani.

Mickes2 28/07/12 20:20 - 1672 commenti

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Splendido esempio di stravolgimenti e loop temporali declinati verso un’ottica prettamente thrilling, esistenzialista e comportamentale. Al contrario di Vigalondo, si mettono a fuoco le relazioni tra protagonisti, sottolineando la coralità e l’asimmetria delle personalità nonché la simbolica sdoppiabilità di ogni essere umano di fronte all’abisso e all’ignoto. Sceneggiatura che addiziona tensione e straniante disorientamento; il montaggio subliminale incolla al monitor. Parte finale che sfocia nel dramma arrivando anche a commuovere. ***

Christopher Smith HA DIRETTO ANCHE...

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Deepred89 12/09/12 12:29 - 3781 commenti

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Finalmente un thriller-horror di alto livello: una trama (al di là di parecchi rimandi ad altre pellicole) coinvolgente e perfettamente congegnata, una regia equilibrata (ottimo utilizzo delle ambientazioni, violenza perfettamente dosata) e di grande respiro, un cast che regge perfettamente il gioco, una piacevole colonna sonora (che si rifà palesemente all'arcinoto opening-theme di Vertigo). Manca il colpo di genio che giustifichi razionalmente i vari paradossi temporali senza banalizzarli, ma va bene lo stesso. Da non perdere.

Rufus68 1/10/17 23:50 - 3890 commenti

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La struttura degli inganni e delle reiterazioni temporali non è del tutto perspicua (e a tratti sembra gratuita). Più interessante è lo sdoppiamento della protagonista (buona la scena in cui si osserva da fuori come madre non esemplare) che dona al film un certo frisson metafisico (occorre accontentarsi). Discreta la protagonista (ovvero, di questi tempi, al di sopra della media). Di buono anche l'assenza di bimbi frignoni.

Fedeerra 5/11/17 04:41 - 769 commenti

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Un film come Triangle non va raccontato, non va nemmeno interpretato o motivato, è un'opera da assimilare nel più totale isolamento. Isolamento che vive anche la sua protagonista, in lotta contro se stessa (?) o contro un destino già scritto. Regia straordinaria, che riesce a tenere altissimi il livelli di terrore, claustrofobia e ansia (la nave, la tempesta). Melissa George ripete con insistenza i drammi psichici che la tormentano, riesce a (non) vedere oltre, forse ben oltre e ci regala alcuni dei primi piani più intensi della sua carriera.

Bubobubo 15/01/19 00:59 - 1847 commenti

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Non occorre essere McTaggart per rimanere incastrati nel tempo: il guaio è essere divorati dal tedio di vivere, dalla depressione di un'esistenza che regala giornate tutte uguali e tutte ugualmente stinte. Si può forse credere di sfuggire all'inferno sulla terra: e se fosse solamente la punizione che noi stessi ci infliggiamo, in un loop perpetuo, per le nostre colpe? Uno dei thriller più efficaci della sua generazione: un labirinto psicologico che si apre su questioni molto più profonde di quanto si possa credere. Intenso, specie nel finale.
MEMORABILE: Quando Jesse si risveglia sulla spiaggia (osservando i granchi camminare all'indietro) e discende le dune sabbiose, la metafora dantesca è completa.

Minitina80 11/02/19 18:15 - 3094 commenti

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La prima cosa che fa piacere è lo scongiurato pericolo di trovarsi di fronte all’ennesimo horror scialbo sulle Bermude. Il triangolo del titolo vira su altri lidi, acquistando un significato simbolico facilmente intuibile durante la visione. Il punto di forza che consente di sorprendersi in positivo è la sceneggiatura dagli ingranaggi semplicemente perfetti a cui gli ultimissimi minuti danno un senso compiuto. Le chiavi di lettura potrebbero essere diverse e tutte nascono verso la fine, quando il turbinio di Jess acquisisce una visuale ampia.

Gabigol 31/01/20 08:48 - 618 commenti

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Veleggiata innocente sconfina in territorio di paradosso temporale e ciclicità sempiterna. Smith rimembra la nave spettrale di Rakoff per allestire il teatro del dramma; glissa sulle spiegazioni sovrannaturali e si limita a far precipitare gli sventurati in corridoi labirintici e deserti (l'Overlook Hotel è dietro l'angolo). Un gioco di specchi ove le possibilità si ripetono e la conclusione resta la medesima. Ottima la regia e ben scritta la sceneggiatura; cast di mestiere, con una George affascinante ma dal campionario d'espressioni ridotto.
MEMORABILE: La tempesta; Il mito di Sisifo e Tanatos; Gli interni della Eolo; La figura incappucciata da crono-crimini; I corpi accatastati; Il finale circolare.

Kinodrop 17/05/20 20:09 - 3124 commenti

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In un vortice spazio-temporale gli eventi si ripetono come in un incubo che non si risolve, ma si ripresenta in volute sempre più ampie. Si oscilla tra mitologia (Sisifo) e turbe psicoanalitiche (il rapporto madre-figlio, lo sdoppiamento) con in più un ribaltamento della freccia del tempo, resa con grande efficacia scenografica che in qualche modo compensa la "non razionalità" del misterioso meccanismo in loop. Parte del fascino di questo racconto è dovuto all'invenzione della nave senza meta, coi suoi corridoi e anfratti vuoti e risonanti.

Anthonyvm 27/05/21 00:56 - 6057 commenti

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Forse l'opera migliore di Christopher Smith, ormai diventata un termine di paragone per gli horror (ma non solo) basati su loop e paradossi spazio-temporali. Film dalla struttura complessa, che si presta a più visioni per essere interamente apprezzato. A un attento esame, lo script non si presenta logicamente ferreo come in altre pellicole sul tema, ma trattandosi essenzialmente di un thriller psicologico con venature metafisico-purgatoriali, certe incongruenze si trovano giustificate nella visione d'insieme (l'effetto sorpresa fa il resto). Semplicemente incantevole Melissa George.
MEMORABILE: La tempesta elettromagnetica; La chiamata via radio in stile Il triangolo delle Bermude cardoniano; Il bambino; L'infausto gabbiano alla Coleridge.

Lupus73 25/04/22 15:12 - 1544 commenti

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Madre con bimbo autistico, gita in yacht, tempesta che lo rovescia, nave da crociera fantasma in cui qualcuno uccide. Presto ci si accorge di trovarsi in loop temporali che si avvolgono su se stessi, o in un multiverso a strati come pellicole sovrapposte, ma distante dal modello analitico di Donnie Darko; più vicino a Coherence, se possibile più caotico ma con miglior confezione e buone dinamiche di regia. Il gatto si morde la coda da solo e a conti fatti l'interrogativo (che rimane aperto) sembra essere: è nato prima l'uovo o la gallina? Meglio un uovo oggi, quindi i pallini calano.

Claudius 13/05/23 20:05 - 550 commenti

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Notevole pellicola (purtroppo poco conosciuta) di un regista interessante. Non lasciatevi ingannare dal titolo che rimanda a film più conosciuti perché, tra mito di Sisifo (menzionato nel film) e loop temporali (come in Philadelphia experiment), siamo da tutt'altra parte. Qualche scena splatter e una storia affascinante che rimanda al tema del doppio tengono ben alta la tensione. Ottimo il cast con la splendida (e brava) George, Hemsworth e Dorman, Da vedere almeno una volta
MEMORABILE: L' S.O.S. e il finale.

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Teddy 10/01/24 06:24 - 957 commenti

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Sovrastato da luci calde e artificiose, è un film che precipita fin da subito dentro un caos narrativo abbacinante, coreografico e psicologicamente ipnotico. La regia di Smith gioca con un montaggio certosino, non lesina in violenza e sembra felicemente intenzionata a non regalare allo sviluppo né vincitori né vinti. Il finale la tira un po’ troppo per le lunghe, ma il volto angelico della George si illumina in ogni scena.

Magerehein 14/05/24 10:15 - 1094 commenti

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Idea e location sono entrambe già viste e non si può neppure dire che la logica sia sempre di casa (sebbene alla fine, volenti o nolenti, tutti i pezzi tornino grossomodo in ordine e tutto trovi una spiegazione), ma se il film riesce comunque a lasciare il segno risulta impossibile non promuoverlo. La nave kubrickiana è bella e ottimamente fotografata, la protagonista dimostra di cavarsela piuttosto bene in espressività e certi scenari lasciano oggettivamente di sasso. Ansiogeno, inesorabile, ritmato, mai noioso e piuttosto disturbante; nel suo genere è un punto di riferimento.
MEMORABILE: Il messaggio di aiuto alla radio; Il mucchio di cadaveri sul ponte della nave.

Diamond 29/05/24 10:11 - 378 commenti

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Affascinante opera di Smith che offre diverse chiavi di lettura, cupa e inevitabile discesa agli inferi per una donna con un unico obiettivo: tornare dal proprio figlio e ricominciare una vita migliore. Tra il mito di Sisifo e un doloroso percorso di colpa ed espiazione, tra processi mentali post-mortem e introspezione su una vita da "madre perfetta". Atmosfera opprimente, particolari inquietanti inseriti con cura, finale meno banale del preventivabile. Qualche buco di sceneggiatura e una parte centrale un pelo ripetitiva non minano la qualità complessiva.
MEMORABILE: La massa di gabbiani morti; Quando la George scopre cosa l'aspetta sul ponte; Attraverso lo specchio.
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  • Discussione Undying • 23/02/10 01:30
    Comunicazione esterna - 7572 interventi
    Bello. Molto bello.

    Il più interessante film sul triangolo delle Bermude e probabilmente, al tempo stesso, l'opera più complessa di Christopher Smith, regista con già all'attivo (questa compresa) tre belle prove cinematografiche (le altre due sono Creep - Il chirurgo e Severance - Tagli al personale).

    Poco gore, che avrebbe anche stonato, parecchie similitudini a Los cronocrimenes per via del look assunto dalla Jess (una strepitosa Melissa George) anima consapevole condannata a ripercorrere il suo inferno personale.

    Film dall'alone maledetto, che dispensa malessere alla rivelazione conclusiva: non nuova - tutt'altro - ma questa volta inserita nel contesto della pena (ri)ciclica; al punto che la nave senza equipaggio (dal significativo nome di Aeolus) muta e fredda testimone di eventi destinati a ripetersi con modiche varianti non può non essere interpretata quale limbo spazio/temporale (o purgatorio) al quale la protagonista (non a caso l'unica che ha coscienza degli eventi stratificati sullo stesso piano temporale) è condannata in eterno.
    Ultima modifica: 23/02/10 01:57 da Undying
  • Discussione Zender • 23/02/10 08:07
    Capo scrivano - 48333 interventi
    Questo lo devo vedere assolutamente. ma esiste in italiano o l'hai visto in inglese o con sottotitoli, Undying?
  • Discussione Undying • 23/02/10 17:14
    Comunicazione esterna - 7572 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Questo lo devo vedere assolutamente. ma esiste in italiano o l'hai visto in inglese o con sottotitoli, Undying?

    Purtroppo non esiste in italiano, per ora.

    Sottotitoli QUI