Più selvaggia che dolce l'Africa dei fratelli Castiglioni, come sempre attratti dagli aspetti più crudi della vita tribale. Accompagnati dalla suadente voce del narratore Riccardo Cucciolla e dalle musiche di Franco Godi ci addentriamo tra le capanne dei Dogon o dei Tuareg alla scoperta dei loro terribili riti d'iniziazione, a cominciare dalle circoncisioni operate da veri e propri fabbri (ripetute incessantemente da un montaggio che pone subito l'accento sui particolari più scabrosi) per arrivare alla sanguinosa asportazione di clitoridi. Il tutto filmato senza ritrarsi di fronte a nulla e anzi colpendo indubbiamente per l'estrema crudezza delle immagini. D'altra...Leggi tutto parte anche i riti contro la sterilità non sono certo all’acqua di di rose, mentre i sacrifici di animali (in primis le galline, massacrate in tutti i modi possibili) fanno quasi da break tra un'usanza e l'altra. Non ci vengono risparmiate la scalpellatura dei denti (sempre ai danni di bambini, così come le circoncisioni) o le scarnificazioni tramite lametta (queste ultime solo per fini estetici), mentre di fronte a scuoiamento e castrazione in dettaglio d'un dromedario è inevitabile provare un certo disgusto. E che dire del vecchio saggio che divora velenosissimi scorpioni sahariani per assuefarsi al veleno? Fortunatamente le competenze tecniche dei Castiglioni non si discutono né si può eccepire sulla bellezza dei paesaggi. Per stomaci di ferro! Documentari d'altri tempi...
Ovviamente il dolce vallo a trovare in questa incessante cafarnao di carni straziate rudimentalmente da coltelli e lamette, denti divaricati a scalpellate, circoncisioni eseguite alla meno male (ma di male ce n'è eccome: 10' di effetto bromuro/lumaca garantito!), gole di galli e cammelli recise e via emoglobinando su fino al carosello finale di clitoridectomie in primissimo piano ma per carità in nome della cultura, eh, non del sensazionalismo. Chissà che badilata per i fortunellen che lo videro in sala. A Castigliò, tu voi ffà l'etnologo che tiene a capa fresca, ma accà nisciun'è fiess!
Ultimo documentario dei Fratelli Castiglioni e fotografia di un mondo tribale africano che di lì a poco sparirà per sempre. La pellicola - rispetto ai precedenti documentari - mostra senza veli dei riti propiziatori in alcune tribù africane; si possono così vedere drammatiche ed estenuanti scene di circoncisioni, infibulazioni, patimenti fisici fatti subire - già in tenera età - in virtù di credenze popolari, strane e shockanti abitudini alimentari (scorpioni ingeriti vivi, putrida acqua mista a sterco bevuta dalle viscere di cammelli…). Film coraggioso ed efficace.
Vero che nell'82 tanti avevan già visto l'Africa, ma non certo quella delle tribù ancora allo stato primordiale, nelle quali colui o colei che non si adegua ai rituali che per definizione fan vivere queste tribù (circoncisione, clitoridectomia e incisioni sul corpo fino a straziarlo) viene segregato/a e spesso raggiunge la pazzia. Per sopravvivere si cacciano serpenti stravelenosi ed è comune il mitridatismo, mentre nel deserto si recupera anche l'impensabile di un animale che ha dovuto morire. Centrato per l'epoca, anche se certe scene infastidiscono.
MEMORABILE: Gli inutili sacrifici con galline e maiali per attirare la simpatia degli dei e richiamare gli antenati.
Antropologicamente nullo, il girato dei fratelli Castiglioni pare esclusivamente un caledeoscopio di scene forti e gratuite (soprattutto contro le indifese galline) che vorrebbe colpire lo spettatore ma che, complice una falsità di fondo, non riesce nell'obbiettivo. Il commento cinico non è credibile e crea involontariamente un'atmosfera goliardica che contrasta la crudezza delle immagini. Purtroppo è dato ampio spazio alla violenza e poco alla bellezza dei paesaggi africani. Sostanzialmente inutile.
Siamo alle soglie dello shockumentary: scenari ridotti all'osso e nessun intento socio-antropologico per una sequela di scene violentissime e completamente fini a loro stesse, con una voce narrante che commenta le atrocità con una naturalezza che suscita spesso involontari sorrisi. Cinematograficamente nullo, ma raramente i cinema nostrani (e forse non solo) hanno ospitato immagini di tale truculenza e l'appassionato troverà quindi pane per i suoi denti (ogni riferimento è casuale!). Per tutti gli altri è raccomandata la distanza cautelare.
Alfredo Castiglioni HA DIRETTO ANCHE...
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Di quali trucchetti parli? I mondo sono verità assoluta! A parte gli scherzi non ne abbiamo parlato, ma abbiamo riso tutto il tempo sul fatto degli animali trucidati, in particolare le galline (in questo film ne avranno ammazzate mille!). Il buon Marco è consapevole che questi film, pur mostrando cose che esistevano, sono enfatizzati ai fini dello spettacolo. Raccapriccio della sala durante la scena dei clitoridi tagliati alle pargolette urlanti.
DiscussioneZender • 1/04/16 19:01 Capo scrivano - 48854 interventi
Di quali trucchetti parli? I mondo sono verità assoluta!
Lo sono sì, erano stati tragicamente premonitori, ma c'è anche chi dice siano solo una lista innumerevole di bufale. Contenti loro!
L'importante è che la serata sia stata piacevole.
Dipende dal film. Sicuramente quelli dei fratelli Castiglioni sono rappresentanti di una certa realtà tribale, solamente enfatizzata dal commento e da alcune accortezze ai fini dello spettacolo.
Da tre diversi Corriere della sera di ottobre/novembre/dicembre 1982 (in Lombardia a quanto pare fu un più che discreto successo: restò continuativamente in sala ben tre mesi filati):