A.A.A. Genero cercasi - Film (2018)

A.A.A. Genero cercasi
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Solitamente le commedie francesi recenti individuano un'idea fulminante e intorno a quella costruiscono il film. Se l'idea manca, o è debole, deve arrivare in soccorso una sceneggiatura che poggi su gag sufficientemente spiritose o fuori dall'ordinario. In questo caso lo spunto di base è fornito da un padre di famiglia (Merad) che spinge perché la figlia più giovane, Alexia (Etienne), prosegua la relazione con un grande rugbista (Labbè) idolo di papà incontrato casualmente in aeroporto. Una simpatica variazione sul tema del genitore apprensivo, insomma. Qui l'uomo, ostetrico zelante ossessionato dal desiderio di approfondire la conoscenza dei...Leggi tutto fidanzati delle proprie figlie (Alexia ha due sorelle), quando vede che orbita nel raggio della famiglia uno sportivo di chiara fama si fa terribilmente invadente! Dal momento che la relazione di Alexia per lui significa entrare stabilmente in contatto con un simile personaggio, ecco subentrare l'egoismo, l'intenzione di godersi prima di ogni cosa l'amicizia del vip. L'importante diventa permettere al rapporto di proseguire senza intoppi, senza curarsi dei mutevoli sentimenti della figlia. Anche perché trascorrere il tempo col genero è uno spasso, per un giovialone come lui. Le cose sembrano andare per il meglio fino a quando Alexia non ne può ovviamente più, delle intrusioni di papà, e comincia a perdere interesse per il pur sexy giocatore di rugby. Escogita così un piano insieme al nuovo collega giovane (Deblock) del padre, che quest'ultimo non sopporta ("Mi sembra un vecchio nel corpo di un ragazzino") e a cui tira feroci scherzi riconfermando la propria indole fanciullesca. Il vederlo gravitare intorno ad Alexia con la sua Fiat Panda (evidentemente individuata dagli autori come simbolo della sfiga) lo irrita, ma sa che non può proprio lasciarsi andare. Si limita a tramare nell'ombra, a inventare stratagemmi per riportare la ragazza nell'orbita dell'antica fiamma... Poteva anche essere un buon punto di partenza, ma andava sviluppato con gag più spinte verso il comico che non in direzione dell'innocua commedia per famiglie. C'è un unico vero momento divertente: quando una delle sorelle si decide a presentare in casa l'uomo che vuole sposare, tintosi per l'occasione i capelli di nero convinto che il "padre della sposa" non sopporti chi li ha rossi. Una lunga scena corale che fa capire cosa avrebbe potuto essere il film e invece non è. Perché la figura del giovane collega sapientone (con trascorsi nella "danza sportiva") è accessoria e priva di vera efficacia; perché la Etienne, figura centrale assieme a Merad (tutti gli altri restano in secondo piano), sempre vestita con abiti improbabili, capelli corti e occhiali, non sembra comunicare la giusta simpatia; perché alcune scene, anche ripetute come quelle con l'auto d'epoca, sembrano legarsi goffamente al resto spezzando il ritmo. Si salvano la grande professionalità di Merad (una sicurezza, per la commedia d'oltralpe), la regia piuttosto vicace e non molto altro. E il finale sa molto di prodotto americano preconfezionato, a conferma di una sceneggiatura che non può dirsi granché ispirata.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/10/21 DAL BENEMERITO DIDDA23 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 28/10/21
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Daniela 16/10/21 14:09 - 12815 commenti

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Frustrato nel suo desiderio di avere un figlio maschio, il protagonista tende ad intromettersi troppo nella vita sentimentale delle tre figlie, sperando di trovare il genero ideale con cui condividere le proprie passioni... Commedia dalla trama esile che, al netto di qualche passaggio banale, riesce comunque ad intrattenere piacevolmente grazie alla bravuta di Kad Merad, commediante di talento, e ad alcune trovate simpatiche come il fidandato segreto della figlia maggiore, la cui presentazione ufficiale viene di volta in volta rinviata. Non irresistibile ma scacciapensieri.

Didda23 5/10/21 09:33 - 2436 commenti

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Un ostetrico (Kad Merad) vive solo con donne (le tre figlie e la moglie) e sogna di avere un genero per poter esprimere la propria mascolinità, ma i tentativi boicottano inevitabilmente le relazioni delle figlie. Commedia dal canovaccio semplice semplice, leggera quanto basta per non scadere nell'evanescenza e sorretta da un cast all'altezza (volti poco noti, a parte il sempre valido Merad). Non brilla certo per originalità (molto divertenti - però - talune trovate dal sapore comico), ma il lavoro (anche registico) è di indubbio mestiere e si passa un'ora e mezza di assoluto relax.
MEMORABILE: Il parto al ristorante; La battuta di caccia; Certi vizi sono duri da estirpare...

Markus 23/10/21 20:20 - 3706 commenti

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Già dopo pochi minuti dall'inizio si capisce che il film ruota tutt'attorno alla carismatica figura di Kad Merad, attore decisamente empatico e dalla "maschera" adatta a ruoli brillanti. La vicenda, giocata sul desiderio di un figlio maschio di un padre con tre figlie, è solo un pretesto per tutta una serie di scene pseudo comiche che però, a conti fatti, sono ben poca cosa. Un canovaccio per un film scorrevole, bisogna ammettere anche diretto con piglio, ma totalmente privo di contenuti.

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