Tutti gli episodi di Derrick commentati! - Stagione 11

26 Ottobre 2009

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1984 (STAGIONE 11):
 

109. UNA FOLLE IDEA
 (Die Verführung)
** Sulle note di "Lovers in the night" dei Toto la scena si apre in sala giochi, dove un ragazzetto dall'aria fessa si fa avvicinare da un suo coetaneo più sveglio. Nasce un'amicizia che pare un tantinello "interessata", e infatti tempo un paio di giorni e il fessacchiotto si ritrova coinvolto in una rapina in casa d'altri da solo davanti a un cadavere. E chi lo becca sul fatto? Suo padre, un poliziotto collega di Derrick! Il giovane è distrutto, il padre ancor di più e invoca l'aiuto dell'amico ispettore (gli telefona mentre questi è a letto a legger un libro, quadretto indimenticabile), il quale si fa in quattro (si fa per dire, visto che la flemma è quella di sempre) per capire chi ci sia dietro alla trappola scattata per incastrare il giovane di buon famiglia. Ed ecco che salta fuori l'immancabile ex galeotto, maltrattato a suo tempo dal padre del fessacchiotto. Potrebbe trattarsi di vendetta a distanza? Poco da scoprire in realtà in un episodio che appare piuttosto particolare ma che non riesce a sviluppare degnamente l'idea alla base di tutto (anzi, la folle idea, perché di questo effettivamente si tratta). Personaggi superflui (il fratello), analisi psicologica deficitaria, tratti di implausibilità che sfiorano la ridicolaggine, flashback ricostrruttivi nel finale. Eppure, al di là di tutto, potabile e curioso. (Zender) 
 
*** Un timido ragazzo privo di amicizie viene invitato da un gruppo di motociclisti a uscire e a diventare loro amico. Lo faranno divertire e lui si affezionerà trovando finalmente la gioia dell’amicizia dopo anni trascorsi serrato in casa a studiare e a tormentarsi per la sua giovinezza infelice. Il fine dei motociclisti è però malvagio: far scoprire il ragazzo una sera (con l’inganno) dalla polizia in una villa con un cadavere per farlo risultare il colpevole. Tutto gli è contro, ma Derrick saprà sbrogliare la matassa… Buon episodio che, seppur con un fondo di tristezza che mi ha fatto “singhiozzare” per via del ragazzo sbeffeggiato con l’infamia dopo anni di inimicizie, mi ha particolarmente garbato. Le indagini non saranno facili… (Markus)

*** Il soggetto è geniale: l'idea su cui è incentrato l'episodio è davvero diabolica, come può esserlo la mente umana. Un tema molto caro allo sceneggiatore di Derrick. Ne viene fuori una storia dal consueto piglio realistico, con la solita cura nei dialoghi e un criminale di fascinosa perfidia. Peccato che il giovane protagonista e il suo rapporto col padre vengano un po' dimenticati nella seconda parte dell'episodio. In compenso risalta l'umanità di Derrick, tanto più apprezzabile quanto più priva di enfasi e parole inutili. Gradevole e malinconico il sottofondo musicale. (Kozincev)

**! Un episodio discreto che combina in modo inedito alcuni dei topoi della serie: il ragazzotto fesso e la vendetta dell'ex galeotto contro il poliziotto che l'ha incastrato. Lo spunto non è quindi affatto male, peccato che il resto della puntata sia privo di mordente; il che concorre, insieme ad alcune vicende confuse e ad alcuni personaggi poco definiti, a un esito non esaltante. Nel complesso però la puntata si lascia guardare, complici anche delle buone musiche e la scenetta di Derrick nel suo "comodo" letto. (Gordon) 

**! L'idea da cui trae spunto l'episodio è forse più ridicola che folle; difatti, non sono né la trama né la sua articolazione a dare qualità alla storia. Lo sono piuttosto alcuni dettagli, alcune scene, dei frames che, come spesso accade in Derrick, permettono allo spettatore di penetrare nella malinconica vita quotidiana degli abitanti della Monaco anni Settanta e Ottanta. Stephan nel suo letto intento a leggere un tomo, il bar con sala per le partite a carte nel retro, la casa decadente dell'ex galeotto dalla porta sempre aperta, oppure le immagini iniziali ambientate in una sala giochi che solo chi ha quarant'anni o giù di lì può capire e apprezzare: ecco, questo è ciò che rimane e convince di un episodio in cui i personaggi, tolto forse il protagonista, non vengono pennellati a dovere. (Eresiarca) 


110. LA PACE INTERIORE DI LOHMANN (Lohmanns innerer Frieden)
Ennesimo detenuto rilasciato prima del tempo: Lohmann si è appena fatto 15 anni di carcere per omicidio (non lo fece metter dentro Derrick, per una volta) e pare che oltretutto fosse innocente: il vero colpevole (i sospettati erano solo due) si era salvato grazie all'alibi fornitogli dalla moglie e Lohmann, ora che è fuori, un po' ce l'ha su, col suo ex socio che così subdolamente gli ha fatto scontare 15 anni di carcere. Perchè va bene la pace interiore e che Lohmann ha un gran self control, ma 15 anni son 15 anni! Così esce e, con l'aiuto di suo nipote (che conosce la storia) tampina la coppia di bastardoni che lo incastrò e che pare fin da subito sull'orlo di una crisi di nervi. Derrick lascia fare, se ne sta in ombra e pensa a un modo per far confessare la coppia. Nessun tipo di indagine, niente cadaveri... Evidentemente Derrick non aveva niente di meglio da fare stavolta (non parliamo di Harry ovviamente...). E intanto allo spettatore tocca sorbirsi uno tra gli episodi più insignificanti e riciclati (come idee) dell'intera serie, magari divertendosi a rivedere in sala giochi i vecchi videogames di un tempo (Mr. Do, Space Invaders, Scramble...). (Zender)



 
 111. L'INFERMIERA DI MANUEL 
(Manuels Pflegerin)
*! L'infermiera di Manuel ha qualcosa da nascondere, e questo lo capiamo subito. Manuel invece è un bel giovinotto che vive da tempo sulla carrozzella perché il fratello più anziano l'ha schiacciato per errore mentre parcheggiava in garage (e ce ne vuole...). Chi muore però è un amico di famiglia, che stava venendo da loro a trovarli. Nel passato della vittima uno strano caso di spionaggio industriale, che immediatamente ci fa capire in che ambito ci stiamo muovendo. E infatti tra pedinamenti, facce sospette, vicende dai contorni indefinibili, chiusura shock (Derrick accoppa un uomo) si consuma un episodio ben poco memorabile, terribilmente noioso (l'infermiera fa parte dei tipici vegetali derrickiani, spiaccica quattro parole in tutto), con goffi sprazzi sentimentali e personaggi scarsamente interessanti. Ritmi più lenti del solito e Berger più attivo di quanto ci si aspetti. L'impressione è  che per una buona mezz'ora non si cavi un ragno dal buco, con l'intero cast che gira a vuoto a inseguire una sceneggiatura troppo abbozzata. Si è visto anche di peggio nella serie, ma di certo siamo di fronte a un episodio altamente trscurabile. (Zender)

** Vanno riconosciuti alla fantasia dell'ideatore e sceneggiatore Herbert Reinecker l'amore per l'arzigogolo e la destrezza nel porre la lente sui personaggi femminili; amebici, ineffabili, contorti, minacciati, martirizzati, angelicati o pericolosi che siano. Non era necessario evidenziarlo nel titolo: l'episodio orbita intorno all'ambigua infermiera... Senza di lei - che è un incrocio tra una pianta decorativa e una gatta rintronata da imperscrutabili eventi - la vicenda (spionistica) intricata (ma solo la prima parte è enigmatica e ha tensione) si sfalderebbe o percorrerebbe binari ordinari se non banali. La scintilla è lei e l'episodio, a suo modo, si accende - ma il fuoco prodotto è mediocre... Derrick userà mortalmente la pistola nella scena conclusiva! (Faggi)


112. TRE GIORNI SENZA RESPIRO (Drei atemlose Tage)
**! Due amici buontemponi si cacciano nei guai: abbordano due ragazze in visita a Monaco e per far colpo rubano un'auto. Peccato che l'auto sia quella dei soliti spacciatori (che a quanto pare intasano la città), con dentro chili e chili di eroina. All'apertura della borsa col "carico" il più fesso dei due esclama: "farina!". Quello sano decide che è il caso di tentare la via del ricatto e ci resta secco. Il sopravvissuto verrà braccato da Derrick ma ovviamente non dirà nulla lasciando l'ispettore a brancolare nel buio (Harry non ne parliamo, è praticamente assente). L'indagine si arena e Derrick si occupa di consolare il giovane, ritrovatosi d'improvviso senza il suo migliore amico in attesa di sviluppi. Episodio che di giallo ha ben poco (come quasi sempre quando c'è di mezzo la droga), ma che se non altro si lascia vedere perché si è curiosi di capire come finirà. La sceneggiatura è buona, l'interpretazione del protagonista (Derrick entra in scena solo dopo venti minuti) piuttosto realistica e in definitiva, pur senza brillare, anche la regia non dispiace. Nulla di memorabile comunque... (Zender)
 
**! I due classici giovani sfaccendati compiono la classica bravata, e si ritrovano nella classica storia più grande di loro. La tradizione vuole che quando c'è di mezzo la droga, le puntate di Derrick non siano mai memorabili. Questa non è neppure delle peggiori perché, se non altro, garantisce una certa vivacità, mantenendo fede a quanto promesso dal titolo. Finale abbastanza scontato, ma meno sbrigativo di tanti altri. (Nicola81)
 
 ***! 
Il titolo promette bene e l'episodio non delude le attese: al simpatico e sfortunato protagonista e al suo temerario amico ne succedono davvero delle belle (si fa per dire, dato il tragico epilogo delle loro bravate). Derrick entra in scena a metà episodio e attende pazientemente che il protagonista si decida a vuotare il sacco e mettersi nelle sue mani. Una regia dinamica, interpretazioni convincenti e uno svolgimento non prevedibile rendono la visione molto piacevole.  (Kozincev)

**! Il furto dell'auto sbagliata, una bella Jaguar, da parte di due sfaccendati trasforma una giornata come tante in un altro caso di morte e droga su cui Derrick dovrà lavorare. La recitazione è buona, con diversi attori che sono ospiti regolari della serie; l'azione ricorda, in alcuni momenti, i Derrick anni 70, con tanto di colpo di pistola decisivo sparato proprio dal nostro ispettore. Harry rimane invece decisamente in ombra, dato che Stephan gli preferisce la compagnia del ragazzo cui hanno ucciso l'amico, con cui va a bere birra, gioca a biliardo, passeggia in macchina. Il titolo dell'episodio è accattivante, tanto che, forse, ci si aspettava qualcosa in più. (Eresiarca)
 

113. PASSAGGIO MORTALE (Tödlicher Ausweg)
*! Neanche si degnano di farci vedere come muore, questa povera (e bella) ragazza; manco nei flashback! Sappiamo solo che qualcuno le dà un passaggio all'uscita della lezione d'aerobica e la strangola. Chi più ci rimette è l'uomo che viveva con lei, un ricco anzianotto che per lei aveva piantato in asso la famiglia. Tanto che subito Derrick va nel villone di detta famiglia a capire come stian le cose. Ebbene: la moglie odiava la ragazza, che lavorava da loro come domestica prima di trombarsi il padrone di casa nel seminterrato e portarselo via, il padre di lui la riteneva poco meno che una zoccola e il figlio (un mezzo ritardato) anche peggio. L'indagine si svolge insomma quasi interamente nella villa, trascinandosi tra insistiti primi piani, petulanti interventi del figlio scemo e il padrone di casa che torna a vivere coi suoi. Con un finale che si lancia senza vergogna nel ridicolo/patetico e una soluzione raccontata senza un briciolo di verve, davvero poco da ricordare, eccetto forse una rispostaccia di Derrick a Harry che gli annuncia di aver sbagliato tutto. E che l'assassinio avvenga così completamente "fuori campo" è inaccettabile! (Zender)




114. UN BRUTTO VIAGGIO A ROMA (Keine schöne Fahrt nach Rom)
** Il viaggio a Roma non si farà (pareva strano che ci fosse la trasferta italiana...). Lui e lei, giovani, decidono di raggiungere Roma con l'autostop ("lì hanno dei problemi coi soldi, ma hanno il sole e cantano sempre", gli annuncia la padrona di casa per non farsi mancare i soliti luoghi comuni sul belpaese), ma alla prima stazione di servizio un camion tira su lei e calcia via lui: lei finirà violentata e uccisa, lui in auto con un coniglio che non accetta di inseguire il camion e lo fa bruscamente smontare. Si indaga nel giro degli spedizionieri, tra identikit e traffici misteriosi, ma al centro della vicenda c'è il giovane sopravvissuto, deciso a trovare i colpevoli e a fargliela pagare. Con lui Derrick dovrà alzare la voce: fa troppo il reticente e rischia di cacciarsi in un brutto guaio ("attento a fare indagini per conto tuo, quelli sono dei professionisti", lo ammonisce l'ispettore). Episodio di ricerca insomma, senza il whodunit classico, con una trama insolita, piuttosto vivace (per quanto non troppo interessante) e un basso tasso di credibilità. Ad ogni modo s'è visto di peggio, nella serie, e la figura ambigua dell'uomo in "Merzedes" (sic) è un bell'asso da giocare. (Zender)

*** Si comincia subito male, con una giovane coppia in partenza per Roma, che fornisce il pretesto per le solite battutine teutoniche sul nostro paese. Fortunatamente il viaggio non si farà (altrimenti chissà cosa avremmo dovuto sopportare...), perchè lei viene ammazzata quasi subito e lui, anzichè lasciar fare a Derrick e compagnia, si mette a giocare al detective... Ritmi meno compassati della media, più esterni del solito, indagini sviluppate in modo abbastanza soddisfacente. Una bella retata chiuderà il tutto, a conferma di un episodio dal taglio più poliziesco che giallo. (Nicola81)

**! "Delitto sull'autostrada" in versione bavarese con Derrick al posto di Nico Giraldi. Tra furti di autotreni, rapimenti e, ovviamente, omicidi, la puntata "on the road" - che non andrà mai oltre la periferia di Monaco, nonostante il titolo - scorre rapida e interessante. Buone alcune trovate, come quella dell'uomo della Mercedes, e le ambientazioni poco comuni fra camion, rimorchi e depositi. A Derrick e Klein si aggiunge un valido collega della sezione furti che li aiuterà a sbrogliare la matassa. Il finale è ben girato ma, oggettivamente, poco credibile. (Eresiarca)

***! Una puntata senza dubbio convincente, che vede finalmente Derrick e Harry alle prese con un'indagine seria senza però tralasciare però l'aspetto psicologico del fidanzatino della vittima, se non altro meno vegetale del solito. Certo, un altro cliché della serie pienamente rispettato è il titolo fuorviante, con Roma che non si vede manco in cartolina (in compenso ci sono i soliti pregiudizi sugli italiani, descritti questa volta come pessimi economi). Finale un po' scenografico ma coronamento di un'ora ad alta tensione. (Gordon) 


115. GIOCO MORTALE
(Ein Spiel mit dem Tod)
** Furto notturno in villa. Un vecchio ladruncolo in pensione è lì per fare l'ultimo colpo, ma suona l'allarme e fugge. Il giorno dopo legge sul giornale che in villa il padrone è morto in seguito a un tentato furto. Ma come? Io la pistola nemmeno me la porto dietro! Qui mi vogliono incastrare! E difetti tempo un quarto d'ora ed è già steso secco sul pavimento di casa sua, pugnalato al cuore. Derrick, interrotto mentre guarda un concerto di musica da camera con una delle sue fiamme (questa è Ariane) indaga in villa e fa la conoscenza dei soliti bizzarri personaggi pseudonobiliari: lo sciancato, l'immancabile socio d'affari della vittima, la belloccia che è moglie di uno, amante dell'altro e possibile concubina d'un terzo. Ma il padrone chi l'ha ammazzato? Episodio mediocrissimo, per quanto non del tutto disdicevole in quanto segue la formula consolidata con un certo rigore. Derrick molla Ariane in piena cena un paio di volte e non contento le piazza pure in casa la figlia del ladruncolo morto che non sa dove andare. Grazie tante, Stephan! Curiose le scene al bar malfamato, dove Derrick scatena quasi una rissa e deve mostrare la forza... (Zender)
 
** Piacevole la scena iniziale nella quale la regia indugia sull'abilità dello scassinatore che si appresta a compiere un furto in una grande casa appena fuori Monaco. Appena compaiono i padroni di casa, rispettivamente fratello e moglie del morto accompagnati dal socio di quest'ultimo, si può già ragionevolmente sospettare che il colpevole andrà cercato in questa ristretta rosa di personaggi. Derrick indaga con zelo, tanto da piantare in asso in almeno un paio di occasioni una delle sue rarissime compagnie femminili, tale Ariane, alla quale appiopperà pure la figlia dello scassinatore, un buon diavolo nel frattempo ucciso anch'egli. Il finale si rivela meno prevedibile di quanto immaginato. L'episodio conta con buoni comprimari, un numero ampio di personaggi piuttosto ben caratterizzati e qualche location suggestiva, come la casa in cui si svolge il primo delitto e il grande salone in cui Derrick e Ariane ascoltano un concerto da camera. (Eresiarca)

** Dopo un inizio stuzzicante l'episodio si affloscia mano a mano che assumono centralità i conviventi del morto, i cui rapporti appaiono alquanto fumosi. Per il resto, a parte qualche situazione estemporanea (come Derrick accompagnato dalla sua signora), non si segnalano momenti di rilievo fino a una conclusione incasinata e piuttosto deludente. Dimenticabile. (Gordon) 


116. UNA VINCITA AL LOTTO (Ein Mörder zu wenig)
** Due colleghi di fabbrica giocano al lotto ma il primo frega il secondo, che aveva scelto di puntare sui numeri della sua data di nascita (e della moglie defunta). La schedina vincente porta il nome del primo e questi, che era andato a giocarsela a nome proprio, decide che la legge è dalla sua e che all'amico non spetta nulla. Si beccherà un bello "sporco maiale!" e ci rimetterà le penne. Si direbbe che l'assassino sia il truffato ma non è detto, visto che l'omicidio avviene fuori campo. In ogni serie gialla che si rispetti, un bel morto per una vincita al gioco riscossa dalla persona sbagliata non manca mai. Derrick non fa eccezione e il meccanismo, risaputo quanto intrigante, per la prima parte funziona. Purtroppo ben presto ci si accorge che le idee per escogitarne una variante interessante latitano e ci si rifugia nella banalità e nelle solite soluzioni tirate per i capelli. Personaggi poco stimolanti, recitazione di maniera e sviluppi che procedono per inerzia. Il fascino dello spunto di partenza in pratica si stempera minuto dopo minuto e a noi non resta che osservare stancamente i cappottoni da grande freddo di Derrick e Harry o notare sulla testa di Berger i primi segni di incanutimento. (Zender)

 **! 
Due colleghi di lavoro giocano insieme al lotto, o meglio a una sorta di enalotto tedesco ante litteram. Dei due, il principiante usufruisce della proverbiale fortuna e piazza tutti e sei i numeri vincenti. Ingenuo, va a reclamare la vincita dal collega esperto che aveva giocato entrambe le schedine, il quale tutto ha meno che l'intenzione di dare (o quantomeno dividere) la vincita all'amico. Variazione non troppo originale sul tema del denaro come potenza distruttrice delle più solide relazioni. Il mezzo voto in più nella valutazione complessiva rende merito al fatto che, per una volta - o quasi - le cose non vanno esattamente come Derrick e Harry avrebbero sperato. (Eresiarca)

*** Un buon episodio il quale, pur partendo da uno spunto banale, riesce a non far calare mai la tensione, con alcuni colpi di scena studiati. Certo, talvolta la regia un po' statica, cui si aggiungono scene all'aperto di gelo siberiano, non aiuta, ma Derrick e Harry si dimostrano pugnaci come ai bei vecchi tempi. Si sente talvolta la mancanza di un villain di livello, che alzi il livello dello scontro con l'Ispettore, ma l'ora passa piacevolmente. (Gordon) 



117. UNA DIFFICILE EREDITA' (Angriff aus dem Dunkel)
**! Una voce misteriosa telefona a una ragazza che è in casa con l'amica. Qualcuno suona e le chiede di scendere senza spiegar bene perché. Le furbe ci vanno e l'amica viene stesa da un'auto pirata, che la uccide. Arriva Derrick e lui presente qualcuno tenta di accoppare di nuovo la superstite (questa volta incredibilmente la salva l'ispettore, nonostante i noti riflessi da bradipo). Ma chi può odiare una giovane così dolce e gentile? Occhio al titolo... Derrick intanto, per tenerla al sicuro, la piazza da Ariane proprio come aveva fatto appena due puntate prima con un'altra ragazza in pericolo (sarà contenta, Ariane, di prendersi ogni volta in casa chi rischia la vita facendogliela rischiare a sua volta? Mah, lei dice di non aver paura, bontà sua...). C'è in ogni caso da far luce su un anziano in fin di vita ricoverato in ospedale e sui suoi poco raccomandabili parenti. Va ricostruita la vicenda poco alla volta. Lo farà Derrick, più che altro, perché Harry deve sorvegliare la ragazzetta e fatica a non provarci quando lei gli si avvicina con quel visino. Episodio nella norma, quando ancora l'ispettore (nonostante un montone verde rabbrividente causa rigido inverno tedesco) aveva brio e piglio deciso e riusciva a far dimenticare con la sua presenza la scarsa vena degli sceneggiatori. Prima parte quasi argentiana, tra ambientazioni notturne da autentico thriller e musiche in tema. Cult il breve dialogo Harry/Derrick quando i due devono fingersi buontemponi di passaggio agli occhi dell'assassino probabilmente in agguato. Riuscita la caratterizzazione del nipote. (Zender)


118. FINE DI UN DESIDERIO (Ende einer Sehnsucht)
***! Assassinio in una pensione a ore: la vittima è un tossico, e a ritrovarlo senza vita è un collega di Derrick (lavora alla tributaria). Si scopre che il collega è il padre della giovane che col tossico se la filava, e questo dà il via a tutta una serie di interrogatori in cui l'uomo, come padre, cerca di difendere la figlia in stato di shock rispondendo alle domande al suo posto (un classico). Un episodio molto ben scritto e intrecciato, con ottimi personaggi secondari (su tutti il chitarrista rock), bei traumi pregressi (al Pireo) e un Derrick particolarmente sornione, che spesso tace per far parlare gli altri e studiarne le reazioni. Non è facile capire come sia strutturata la storia, ma a trasformarsi nel vero protagonista è il collega della tributaria, che si comporta regolarmente in modo strambo, come se chiaramente sapesse qualcosa di più di quel che dice. Ma cosa si nasconde dietro a tutto questo? Derrick e Harry, in forma, si beccano una contravvenzione per sosta vietata e il secondo la rifila al primo ("Perché la dai a me?" chiede l'ispettore. "Guidavi tu..." risponde Harry). Funziona a suo modo anche come giallo, e l'intero cast sembra piuttosto ispirato. Tra i iù interessanti episodi degli Ottanta, con un buon ritmo e personaggi sfiziosi. (Zender)

*** Un episodio convincente che, per quanto incentrato sui soliti temi triti e ritriti (droga, genitori invadenti...), riesce a tenere viva l'attenzione fino alle battute finali, le quali ci regalano un epilogo apparentemente a sorpresa, dati gli indizi seminati nel corso dei minuti. Derrick e Harry se la cavano, pur non facendo nulla di speciale, al pari di gran parte del cast, abbastanza in ombra al di fuori di qualche personaggio. (Gordon) 

** Un giovane tossicodipendente viene ucciso in una bettola d'infimo ordine. A ritrovarne il corpo è un collega di Derrick che, da quel momento, sarà il tormentato protagonista della storia nel tentativo di proteggere la figliola prodiga che del tossico era amante. Niente di originale per quanto riguarda trama e indagini, e pure il finale è piuttosto prevedibile. Restano alcuni momenti di vita quotidiana alla centrale di polizia che non possono non interessare gli amanti dell'ispettore: scopriamo così che Harry bastona Stephan a scacchi con relativa facilità, che - a detta di Derrick - Berger fuma come un turco, e che al nostro ispettore non dispiace sedersi ed ascoltare qualche improvvisazione alla chitarra nel bel mezzo di un'indagine. (Eresiarca)


119. METODI DA GANGSTER (Gangster haben andere Spielregeln)
** Un giovane impiegato viene avvicinato da un tale che lavorava nella sua stessa azienda e si è messo in proprio: "Vuoi guadagnare un po' di più, che vivi con una studentella e non hai il becco di un quattrino?" "Sì dai, dimmi che devo fare".  Così spediscono il pischello a rubare formule biochimiche nella casa del suo principale, ma la moglie del boss lo becca (doveva tornare più tardi, nei piani) e... mistero. La scena dopo il giovane è steso in terra morto da un'altra parte. Che è successo? Tipica puntata dove è tutto da ricostruire. Si capisce chi potrebbe essere l'assassino (colui che l'aveva ingaggiato) ma non c'è affatto la certezza che le cose siano andate come si pensa. Come aveva reagito la donna, ad esempio? Derrick indagherà nella famiglia del boss, di sua moglie che non lo sopporta, chiede alla convivente della vittima... Un intrigo complesso che si svelerà solo nelle ultime scene, con inevitabile flashback. Puntata canonica appartenente a quelle dedicate allo spionaggio industriale, con pedinamenti, personaggi misteriosi e colpi di scena. Niente di così interessante, ad ogni modo, benché la coppia boss/moglie convinca. (Zender)


120. LA DOPPIA VITA DEL SIGNOR RICHTER (Das seltsame Leben des Herrn Richter)
**! Apparentemente tranquillo padre di famiglia chiama il figlio per dirgli di essere in pericolo di vita. Questi, rintronato come pochi, va a incontrare il padre ma glielo accoppano proprio mentre i due stanno per congiungersi. Arriva Derrick e scopre che la vittima, il signor Richter appunto, diceva alla famiglia di lavorare alle assicurazioni mentre invece se la spassava in gran segreto tra yacht e riccastri vari (i quali credevano tutti che l'uomo non avesse famiglia). La cosa è spiazzante anche per Derrick (figurarsi per moglie e figlio), ma c'è da scavare e lo si fa con la consueta flemma. I primi venti minuti, con Richter braccato, sono molto tesi e avvincenti. Poi, dopo l'omicidio, tutto si sgonfia un po' ma resta la curiosità di capire che diavolo di doppia vita l'uomo conducesse. Nel frattempo un po' tutti cascano ripetutamente dalle nuvole. Episodio curioso, che si apre con Harry e Derrick al pub: "Siamo qui solo per bere". Risposta del barista, che ben li conosce: "Sì, e mia nonna ha le rotelle". Tempo due minuti e un brutto ceffo sfodera un coltello davanti a Harry (che saprà reagire). Finale con nottataccia al distretto in attesa della telefonata del solito teste recalcitrante (un classico). (Zender)

*** La prima parte dell'episodio è bellissima, avvincente, carica di mistero e suspense. La storia si mantiene interessante ma perde un po' di brio nella seconda parte. Buona l'indagine condotta per ricostruire la doppia vita del povero assicuratore. Il protagonista di puntata è ottimo, Derrick sornione e curioso, Harry abbastanza attivo. Un po' scialbo il personaggio del figlio. Bellissimo e atipico il finale spettacolare all'americana, una piacevole deroga alla sobrietà teutonica. (Kozincev)

*** Per un attimo sembra di essere tornati ai gloriosi anni '70: suspense, criminali efferatissimi, minacce... Per questo motivo, la prima metà dell'episodio è molto avvincente e convincente. Nella seconda parte, tuttavia, per riuscire a chiudere l'episodio in un'ora, l'indagine, che pareva promettente, viene molto semplificata. Il finale in stile americano suona anch'esso abbastanza forzato. (Gordon) 


121. CHI HA UCCISO L'AVVOCATO PRESTEL? (Stellen Sie sich vor, man hat Dr. Prestel erschossen)
L'avvocato Prestel si scontra in apertura con Derrick per gli strascichi di un processo. E' un uomo deciso, sicuro, ma c'ha l'amante che a momenti è un'ottantenne. La donna a sua volta è sposata con un paralitico e come da prassi derrickiana non fa misteri di tradirlo. Lui è distrutto, ma come da uguale tradizione non si fa sconvolgere dalla cosa (d'altra parte l'impressione è che non stia perdendo chissà che fiore...). Fatto sta che qualcuno l'avvocato lo fa fuori, e  i sospetti finiscono subito sul paralitico. Una lagna terrificante, una delle puntate più statiche e lente di tutta la storia del telefilm, un invito al placido dormire che difficilmente rifiuterete. Non si procede quasi, con il paralitico che è pure un discreto personaggio (anche perché interpretato da Armin Mueller-Stahl, mica uno qualunque!) ma è troppo prolisso, con l'anziana moglie che l'assiste nel rendere insopportabile il tutto tra faccette cupamente affrante. E che dire dell'inconcepibile finale, in cui Derrick non riesce manco a ottenere lo straccio di una confessione nonostante torturi la preda con un terzo grado degno della Gestapo? Ci vorrà il colpo di scena liberatutti, e nemmeno quello darà soddisfazione! Da dimenticare... (Zender)


122. IL PRIMO DELLA CLASSE (Der Klassenbeste)
***! Riunione tra vecchi compagni di classe: si beve alla grande e l'ex secchione più di tutti. Di ritorno in auto verso casa tira su due autostoppiste di dubbia moralità e con loro investe, travolgendolo, nientemeno che un collega di Derrick, a quanto pare pure noto barzellettaro della centrale. Derrick e Harry scossi (eran a cena con lui appena due giorni prima, e li aveva seppelliti di barzellette), la vedova chiede a Derrick di occuparsi del caso e lui lo fa. Ovviamente il fu secchione ora farmacista viene subito ricattato dalle due ragazze, che gli s'installano in casa e folleggiano tutte nude per gli ambienti tirandolo dentro in orge a cui l'uomo non rinuncia, pur scosso... Poi c'è da sistemare l'auto ammaccata e si chiama un amico delle due per fare la cosa di nascosto, ma questi ricatta il protagonista a sua volta. Una puntata ottimamente diretta, tesa, con il primo della classe che pare più un poveraccio in balia di eventi più grandi di lui e che non sa più come giustificarsi colla moglie che stava per sposare (anche se le balle inventate per non incontrarla sono di ottima fattura). Le due ragazzacce impazzano, mostrano il seno, ascoltano "Fotoromanza" della Nannini alla radio mentre l'uomo non sa più come comportarsi. Quando il colpevole è noto fin dall'inizio, insomma, le puntate sono meno inutilmente arzigogolate e la formula di Derrick funziona molto meglio. Anche il finale (che si chiude sulle note di "Lucifer" degli Alan Parsons Project) non delude. Notevole! (Zender)

***! Cosa succede quando un uomo posato e all'apparenza irreprensibile beve più di quanto non gli si addica e si caccia in un tremendo guaio? Da questa premessa scaturisce un episodio drammatico e appassionante, con spruzzi di sensualità e una squallida serie di ricatti. Ottimamente (e ambiguamente) caratterizzato il protagonista, solo in parte vittima passiva delle circostanze, ma capace per autodifesa di un cinismo sempre più spietato. Grande Derrick, prima commosso dalla morte del collega, poi teso con la consueta sagacia a logorare il colpevole. Notevole.  (Kozincev)

**** Un'ottima puntata dal sapore leggermente vintage. Sembra infatti di essere tornati agli albori della serie, in cui "onesti cittadini" qualunque si trasformano in efferati omicidi sulla spinta delle circostanze accidentali. Il ritmo è incalzante e la regia decisamente solida, il che rende godibile la puntata. Peccato invece per un finale che, per quanto ricco di pathos, appare piuttosto irrealistico. (Gordon)

***! Come una distrazione al volante può risultare fatale e cambiare il corso di una vita! Ciò vale tanto per l'investito - peraltro un collega di Derrick e Klein che lascia una moglie inconsolabile e due figli - quanto, e forse soprattutto, per l'autore del delitto, che da lì in poi vedrà la sua vita tranquilla (e, forse monotona) trasformarsi in una discesa agli inferi. Discesa in cui lo accompagnano due giovani testimoni/ricattatrici che, a loro volta, daranno ampia prova di cinismo, freddezza e opportunismo. Episodio che scorre veloce come una macchina lanciata di corsa. Alcune piccole incongruenze nella trama e un finale forse troppo poco credibile non guastano una puntata assolutamente godibile. (Eresiarca) 
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