"Spartacus" stagione per stagione

29 Gennaio 2013

LA PAGINA DEGLI ESPERTI

In questa pagina sono raccolti i commenti pervenuti sulle singole stagioni di questa serie. Chi volesse contribuire commentando un'unica e precisa stagione non ha che da CLICCARE QUI e farlo, scrivendo nel forum il proprio commento e facendolo anticipare dal numero della stagione (es. SANGUE E SABBIA) e dal relativo pallinaggio. Il commento verrà prelevato “automaticamente” (per via umana, cioè da me) dal forum e trasferito in questa pagina nel punto esatto.


1. SPARTACUS: SANGUE E SABBIA
(13 episodi)

*** Fatto prigioniero dai romani, un soldato trace viene venduto come schiavo ed entra a fare parte della scuola di gladiatori con il nome di Spartacus. Serie televisiva girata in Nuova Zelanda, Spartacus si caratterizza per l'impatto delle scene di lotta e di sesso oltre che per la forte caratterizzazione dei personaggi, specie quelli femminili,con particolare riferimento a Lucretia (Lucy Lawless) che ruba spesso la scena al protagonista. Ben realizzata e godibile, la serie deve molto per lo stile al film 300 ed è coprodotta da Sam Raimi. (Galbo)

****
Un ottimo prodotto. Se avete apprezzato pellicole come Il gladiatore e 300, adorerete questa serie. Una fotografia magistrale, con dei toni che rimbalzano tra un frenetico seppia e un cupo tungsteno notturno. La trama di Spartacus, gladiatore ribelle, più o meno si conosce. Qui viene ulteriormente romanzata con l'inserimento della love story tra lui e la moglie e l'amicizia trovata all'interno della prigionia. Ottimo l'evolversi del rapporto di stima/odio con Crixus e avvincenti tutte quante le sottotrame dei vari personaggi. Crudo ed esplicito. (Ryo)

** A dire il vero questa serie non mi ha convinto affatto. Anche se ho amato 300 e Il gladiatore, almeno in questi film c'era molto cuore nella sceneggiatura. Cosa che sembra totalmente mancare nella serie Tv. E non parlo ovviamente della storia d'amore. Se si eliminano le scene di combattimenti (e comunque molto copiati da 300 e da un altra serie) l'ho trovato estremamente noioso e troppo ridondante di scene di sesso. Credo che uno spettatore abbia voglia di altro quando vede una serie del genere. Altrimenti tanto vale vedersi un film con Selen... (Piero68)

*! Va bene, d'accordo, mi impongo di prenderlo come puro intrattenimento. Anche da questo punto di vista nutro però i miei dubbi: fare una versione estesa di 300 (già non un filmone) che dura 13 puntate è un'operazione inutile anche perché Spartaco non è Leonida e perché si sente la mancanza del fascino dei fumetti di Miller. Eccessivo l'utilizzo della CG e veramente stancante l'insistere sul sesso e sui nudi maschili e femminili nemmeno l'antica Roma fosse un club privè d'accatto. Si può guardare ma per riscoprire il peplum si consiglia decisamente Rome. (Jandileida)

**! I caratteri dominanti della serie sono due: il sangue, del quale non ci è fatto risparmio (alcuni passaggi d'inquadratura sullo schizzo di sangue sono davvero puerili) e il sesso (molti i nudi integrali e le scene di sesso). La fotografia ricorda 300 anche se nelle ambientazioni e nei giochi di luce si vuole puntare di più a un Gladiatore (molti dialoghi citano il film). Comunque la sceneggiatura è ben impiantata e per quanto non ci si affezioni davvero ai personaggi che sono poco caratterizzati, è interessante addentrarsi negli intrighi romani. (Nancy)

**! Serie edulcorata dalle pennellate stile graphic novel che tutto sommato regalano una patinatura ad una serie che solo le ambientazioni e i costumi definiscono peplum, ma lontano miglia dall'essere credibile negli attegiamenti, nei dialoghi e nelle atmosfere a quello che era il primo secolo della repubblica romana. Che fossero un popolo di licenziosi lo dimostrano gli scritti, quì è per fare audience. Non male dopotutto, simpatici gli attori, mi piace perché è divertente. (Satyricon)

**** Per fortuna ogni tanto un serial che si smarca. Le peripezie del trace e le scorribande dei laidi ricchi romani catturano. Gli schizzi a go-go e le decapitazioni non offendono l'occhio, ma forse smorzano la violenza proprio in virtù della ricerca dell'effetto simil splatter. Nudi e sangue ma niente che non potremmo vedere in un tg serale. I rimandi a 300 e Sin City sono evidenti e piacciono. A tratti si rischia di esser dinanzi a uno spettacolo di wrestling, ma la storia, salda, salva il tutto. Promosso a pieni voti! (Redeyes)


2. SPARTACUS: GLI DEI DELL'ARENA (6 episodi)

*** Ambientato a Capua,racconta della scuola di gladiatori di Batiatus e dei suoi campioni. La serie è improntata allo stesso realismo del sequel Spartacus, calcando la mano sula componente erotica e sulla violenza. Ciò nonostante si tratta di una serie godibile, che non tralascia un certo approfondimento dei caratteri dei personaggi, in particolare di Batiatus (diviso tra l'orgoglio della sua professione e il controverso rapporto con il padre)e Gannicus campione apparentemente invincibile ma in realtà emotivamente fragile. (Galbo)

**! Prequel messo su alla bell'e meglio, soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura (per via della malattia di Whitfield che purtroppo se l'è portato via giovanissimo), non si discosta molto dalla serie principale. Anzi ci sono anche meno combattimenti e la parte dialogata è senz'altro molto più ampia di quella destinata, in proporzione, alla serie principale. Soliti intrighi, solite rivalità da arena e solite scene di sesso libertino. Ricorso massiccio alla CG e pochissimo spazio a scene a presa diretta. Capisco la fretta produttiva, ma... (Piero68)

**!  Un prequel girato per ovviare alla prematura morte del protagonista Spartacus, è comunque pari alla serie principale nel suo dosare componenti violente, meccanismi politici, sentimenti e sesso. Il protagonista (Gannicus) non è preponderante come nella prima serie: qui è coadiuvato dal Maestro, quasi protagonista anch'egli. Il prequel, se non necessario, è comunque interessante per capire meglio le cause di certi eventi della prima stagione e anche il carattere stesso di certi personaggi che vengono qui approfonditi. Non male. (Nancy)

***! Mentre i produttori attendevano (poi sofrtunatamente, invano) la guarigione dell'attore protagonista, decisero di dare uno sguardo nel passato ad alcuni protagonisti della serie: Batiatus e Lucretia e i gladiatori Crisso, Barca, Enomao e Ashur vengono presentati per quello che erano e che hanno trascorso per arrivare alla condizione in cui li abbiamo conosciuti nella prima stagione. Solo 6 episodi, di buona qualità con un prologo intelligente, privo di forzature narrative. Pochi i combattimenti. (Ryo)

*** Nonostante una genesi non solo infelice per la tragedia, ma anche nella motivazione dilatoria, questo prequel piace. Si riescono a delineare bene i personaggi di Batiatus e consorte, ma anche a chiarire la forte nemicizia fra lui e Solonio. Ne esce fuori un ritratto di uomo senza scrupoli in un mondo di fiere, e un orgoglio tutto maschile nei gladiatori. Finalmente Crisso il mirmillone non è solo un manzo da monta e un abile gladiatore ma anche una recluta e un lottatore che si forgia. Gustosa digressione amorosa in un mondo crudele di sangue e testosterone. (Redeyes)


3. SPARTACUS: LA VENDETTA (10 episodi)

*** Dopo essere fuggiti dalla casa di Batiato, i gladiatori si dirigono verso Napoli, inseguiti dalle legioni romane. Sequel di Spartacus: sangue e sabbia (la serie ha avuto anche un prequel), La vendetta mantiene il mix tra violenza iper-realistica, azione e sesso con pochissime censure visive, aumentando le ambientazioni e il numero dei personaggi. Benchè un pò ripetitiva, la serie si mantiene pienamente godibile grazie anche all'escalation dell'azione che caratterizza gli ultimi episodi. Andy Whitfield, deceduto, è stato sostituito da Liam McIntyre nel ruolo del protagonista. (Galbo)

**** Ancora più entusiasmante, grazie anche ai vari cambi di location, e ancora più splatter delle precedenti stagioni. Più cruenta e meno politica. Purtroppo, per forza di cose, l'attore che interpreta Spartacus è stato sostituito (l'attore originale è deceduto) da Liam McIntyre, che se la cava bene pur non avendo lo stesso carisma. Torna il grande Gannicus già visto nella "Stagione 0". Come nella precedente stagione, l'epilogo farà fuori diversi personaggi, buoni e cattivi e getta le basi per la terza - e ultima - stagione che si preannuncia la più epica e ricca di battaglie. (Ryo)

**! Sequel sicuramente non all'altezza delle serie precedenti. E questo non solo perchè McIntyre non arriva ai livelli di Whitfield, ma soprattutto per la sceneggiatura e il cambio delle caratterizzazioni. Non sembra più di assistere alle gesta di gladiatori ma a una storia di super-eroi invincibili. Non più uomini in balia di capricci e del destino ma semidei infallibili. E questo credo che nuoccia più di ogni altra cosa. Per il resto qualche bella scena di combattimenti e qualche storia secondaria apprezzabile. Ma era lecito aspettarsi di più. (Piero68)

***! Indisposto per il nuovo attore non all'altezza del precedente avverto diffidenza. Dopo la fuga inizia il cammino di vendetta del manipolo di gladiatori e schiavi. Rispetto al mono scenario della prima stagione qua ci muoviamo su più location e su più punti di vista. Diviene quasi protagonista il viscido siriano al fianco di Glabro. Nel corso degli episodi torna Gannicus dapprima scettico poi bagnato di ideali. Nonostante, e mi ripeto lo so, uno Spartacus che mi piace meno ed una Naevia meno carina (anche lei interpretata da una nuova attrice) la seria non annoia, anzi. Aspettiamo la prossima esiziale stagione. (Redeyes)


4. SPARTACUS: LA GUERRA DEI DANNATI (10 episodi)
** Il regolamento finale dei conti con i romani (comandati stavolta da Crasso) nella serie conclusiva di Spartacus. E' la serie più debole tra quelle realizzate, sebbene girata in modo molto professionale. I nuovi personaggi non sono all'altezza dei precedenti e si avverte una certa ripetitività narrativa, con battaglie campali molto simili tra loro e un mix sesso/violenza ormai logoro. Il protagonista Liam McIntyre infine non ha il carisma dell'interprete della prima serie, il compianto Andy Whitfield. (Galbo)

*** Giunti all'atto conclusivo già pre-figuriamo l'esito, eppure non si può negare che gli americani, pur con talune licenze storiche che gli concediamo, catturano l'attenzione. La stagione si potrebbe riassumere con due considerazioni: uno smodato e ripetitivo utilizzo del sesso e una certa monotonia nelle battaglie; tuttavia il pathos emerge forte. Sicuramente, emotivamente parlando, le ultime 3 puntate sono decisamente intense e colpiscono nel segno. Bello, anche se immaginabile, il ruolo di Gannicus, divenuto in quest'ultima stagione assoluto protagonista. Sigla finale con tutti i protagonisti delle quattro stagioni. (Redeyes)

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