"Cobra Kai" stagione per stagione
3 Maggio 2021
LA PAGINA DEGLI ESPERTIIn questa pagina sono raccolti i commenti pervenuti sulle singole stagioni della serie "Cobra Kai". Chi volesse contribuire commentando un'unica e precisa stagione non ha che da CLICCARE QUI e farlo, scrivendo nel forum il proprio commento e facendolo anticipare dal numero della stagione (es. STAGIONE 2) e dal relativo pallinaggio. Il commento verrà prelevato “automaticamente” (per via umana, cioè da me) dal forum e trasferito in questa pagina nel punto esatto.
STAGIONE 1 (2018)
**** Ricordate il maestro Miyagi e Daniel San? Bene, sicuramente anche la mediocrità dell'iconico originale? Qui siamo su altri livelli: già dal titolo si dà il giusto risalto a Johnny Lawrence catapultandoci nel presente e nella loro "maturità". Il sogno americano fa da cornice alle arti marziali bistrattate ancora una volta nelle proiezioni ma centrali nel disegno. L'autoironia pervade tutte le dinamiche, da quelle adolescenziali alle problematiche da adulti. Il Cobra Kai è tornato, come la fenice dalle proprie ceneri! (Redeyes)
**** Esempio tra i più riusciti (forse il più riuscito proprio) tra i legacy sequel che spopolano tra cinema e serialità. Riportare in auge la saga di "Karate Kid" non era semplice, perché più di altre legata a un solo film davvero buono e perché figlia di uno stile semplicistico troppo ottantiano. Eppure gli autori ci riescono, superando anche il capostipite e riuscendo a sfumare i caratteri dei personaggi, sia storici sia nuovi. Non ci sono cattivi assoluti ma persone che sbagliano cercando di rimettersi in piedi, nessun eroe ma solo svolte positive e negative. Gran lavoro del cast, ritmo alto e humor che regge, riportando quel gusto leggero dell'epoca e implementandolo con temi odierni. (Rambo90)
STAGIONE 2 (2019)
**** Decisamente interessante l'evoluzione del personaggio di Lawrence, degno sensei del nuovo Cobra Kai, e sopratutto in grado di perpetuare nel netto cambiamento dalla sua adolescenza. Prallelamente Daniel sacrifica quasi tutto nel cercare di replicare il Dojo di Miyagi. Su tutti cala, tuttavia, l'ombra di Kreese che accende, come se fosse necessario, la rivalità fra i ragazzi delle due scuole. Proprio l'ennesimo scontro porterà a un drammatico finale di stagione che ci lascia con un disperato Lawrence sulla spiaggia. Sicuramente è molto interessante il meltin' pot musicale fra brani del 2000's e degli 80's, con i secondi che via via prendono il sopravvento sulle nuove hit. La stagione rende piuttosto bene il senso di apparente disorientamento dei protagonisti adulti loro malgrado calati in una società che finisce per recepire da loro per lo più i lati negativi. (Redeyes)
***! Decisamente più teen della prima stagione, ha 5 episodi iniziali godibili ma abbastanza scontati, nonostante il ritorno di Martin Kove che però non sembra apportare grosse dinamiche. Invece dal sesto episodio le storie decollano, ci sono diversi rovesciamenti di fronte e il modo in cui la sceneggiatura sa far diventare amabili o detestabili i personaggi a seconda delle loro scelte è notevole. Molto buoni i combattimenti, specialmente la mega rissa dell'ultimo episodio. Un po' superflua l'aggiunta di alcuni personaggi comici. Ottimi i duetti tra Macchio e Zabka. (Rambo90)
STAGIONE 3 (2020)
**** I ragazzi dei due Dojo sono ormai senza alcun controllo e le scorribande per la città non terminano con l'episodio del liceo; tutt'altro. Lawrence turbato finisce per mollare i suoi allievi che scivolano sotto le grinfie di Kreese, cui si dedicano molti flashback per meglio delinearne il personaggio. Daniel san dovrà tornare in Giappone per ritrovare se stesso, prima di trovarsi dalla stessa parte nell'atipico "triello" che finisce per nascere. In questo capitolo si affrontano il tanto caro Vietnam, cui però non si danno nuovi tagli di lettura, e Okinawa. Quest'ultima fornisce un buono spunto di riflessione che ce ne mostra l'aspetto meno interiore e più reale, pur apparentemente ponendo il focus sul primo. Si apprezza il politically uncorrect razziale soprattutto perché figlio di una genuina ignoranza destinata a cadere. Al solito l'autoironia la fa da padrona, ma senza rendere i personaggi mere macchiette malinconiche! (Redeyes)
**** Stagione incredibilmente potente, che alza l'asticella rispetto alla seconda, mostrando tutte le potenzialità di villain del personaggio di Kreese, in qualche modo sottoutilizzato anche nei sequel del film originale. È lui il motore, e serve ad avvicinare i personaggi di Johnny e Daniel, con i due attori che si scoprono una fantastica coppia, con momenti da vero e proprio buddy movie ottantiano e scazzottate a due che riportano alla mente un po' "American Ninja 2" e un po' persino i nostri Spencer e Hill. Ci sono anche momenti drammatici e ironici ben miscelati, graditi ritorni di personaggi storici (bravissima la Shue, sempre bella e in parte come allora) e una crescente morale sul condividere piuttosto che dividere che, di questi tempi, è piacevole vedere. Buon ritmo, finale che fa saltare con entusiasmo nella stagione successiva. (Rambo90)
STAGIONE 4 (2021)
*** Decisamente dai toni diversi rispetto alle stagioni precedenti: per circa 8 episodi lo stile è da teen drama, con combattimenti certo, ma tende a soffermarsi di più sui cambi di casacca e di amicizia dei giovani protagonisti (aggiungendone anche di nuovi, per chiudere il cerchio di una gamma quanto più vasta possibile di caratteri e caratterizzazioni) che sugli scontri ideologici e di riscatto che avevano determinato le sceneggiature fin qui. I sensei passano leggermente in ombra, nonostante l'interessante inserimento di Silver, interpretato da un invecchiato Thomas Ian Griffith che, quando serve, riesce ancora a sfoderare un ghigno dignitosamente raggelante. Pur essendo veloce nel ritmo, tutta la prima metà può risultare ripetitiva. Negli ultimi episodi però ci sono tante svolte importanti e il potenziale drammatico e commovente emerge anche per un pubblico adulto, mettendo i personaggi davvero a rischio e dando risultati non scontati nel torneo finale. Buono, ma poteva essere migliore (forse con qualche episodio in meno). (Rambo90)
STAGIONE 5 (2022)
***! La serie ritrova la formula più felice azzeccando una amalgama soddisfacente di umorismo (con situazioni quasi da sit com molto simpatiche), teen drama e azione (tantissima, e ben coreografata). I personaggi storici ci sono ormai tutti ed è un piacere vederli interagire, così come è gradito il lasciarsi alle spalle i vari cambi di casacca e le rivalità ormai abusate per concentrarsi tutti sul villain Griffith, qui particolarmente luciferino e con a disposizione sceneggiature migliori che nella passata stagione. Anche Macchio ha modo di aggiungere sfumature al suo Daniel, perdendo quell'aria saputella da Mickey Mouse anni '50 (quando il pubblico appunto si disaffezionò al topo perché troppo perfettino e saccente) e diventando un carattere multidimensionale che fa da ottimo bilanciamento a Zabka e al suo Johnny Lawrence. Belli i momenti in cui i tre sensei (a loro si aggiunge stabilmente l'ex villain del secondo film) interagiscono e scherzano, importanti come sempre i messaggi su onore, disciplina e umanità. Una stagione notevole, con un bel ritmo e dove la coralità raggiunge il massimo del suo potenziale sino ad ora. Certo la freschezza del debutto si è persa, ma è normale per uno show alla quinta stagione. (Rambo90)
STAGIONE 6 (2024)
*** Con evidenti echi in sceneggiatura dai vari Rocky e con un tono da action comedy ormai simile ad "Arma letale" (puntualmente citati), la serie arriva alla conclusione. Forse ci sono troppi episodi, stavolta, e non tutte le linee narrative sono interessanti, come tutta la parte di Kreese in Giappone, ma i personaggi reggono grazie alla bravura degli interpreti e a una affezione per il loro destino. Gli ultimi episodi, inoltre, riportano sul tatami Lawrence per il riscatto tanto atteso da anni e lì l'emozione riprende il sopravvento. Ritmo alto per la maggior parte, montaggio e coreografie sempre puntuali. Una chiusura dignitosa. (Rambo90)