Di nuovo in gioco - Film (2012)

Di nuovo in gioco
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/12/12 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO
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Puppigallo 1/12/12 00:24 - 5279 commenti

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E' tutto scontato e prevedibile (lo sviluppo e il finale), compresi i personaggi. Ma soprattutto, la regia non va oltre il mestiere, senza quei guizzi in grado di far decollare una pellicola. Ci si limita a narrare la storia del padre rancoroso (con se stesso), che alza il muro per il "bene" della figlia, di lei tutta lavoro e lavoro e del ragazzo ex campione, ora rotto, che capiterà proprio al momento giusto. A fare poi da contorno ci sono i soliti arrivisti e dirigenti senz'anima. Si può anche vedere, ma tolti, un Goodman in parte e un Eastwood gerontoinacidito e vistaleso, resta ben poco.
MEMORABILE: Clint al tizio che ha toccato la figlia: "Ti strappo la carne dalla faccia!". E poi: "Vattene, prima che mi faccia venire un infarto uccidendoti".

Rambo90 5/12/12 20:54 - 7701 commenti

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Il trionfo dei buoni sentimenti, ma con un cast del genere e una confezione comunque di classe si lascia correre. Clint è Clint, anche invecchiato conserva la sua scorza da ispettore Callaghan e si rimette in gioco con molta autoironia; gli fanno da buoni compari una Adams in stato di grazia, Timberlake che migliora di volta in volta e le ottime facce degli altri vecchi leoni Goodman e Patrick. Dialoghi felici, prevedibilità ma nulla che impedisca di trovare il film gradevole e ben fatto.

Tarabas 9/12/12 11:58 - 1878 commenti

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"Accountability". Autorevolezza. Affidabilità. Capacità di suscitare rispetto. Se metti Eastwood in un film, la sua accountability ti condiziona, perchè la sua faccia non può mentirti. Così, sarò indulgente verso questo filmino scritto in modo così convenzionale da consentire esatti pronostici dei destini di ciascun personaggio alla sola entrata in scena. Cast notevole, grande Goodman, misuratissimo e perfettamente in parte, bravi i giovani (persino Timberlake). Ha un futuro da heavy rotation sui Bellissimi di Rete4.

Galbo 7/01/13 07:59 - 12399 commenti

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Il ritorno alla recitazione di Clint Eastwood in un film non diretto da lui, avviene in un'opera di un suo collaboratore, Robert Lorenz. In Di nuovo in gioco, lo sport e' solo un pretesto narrativo per affrontare il tema stra-abusato dal cinema dei rapporti familiari. Il "vecchio" Clint e' sempre una garanzia (e anche gli altri attori "funzionano"), ma stavolta e' mal servito da una sceneggiatura banale dall'andamento prevedibile e da una regia impersonale. Non male il doppiaggio italiano. Mediocre nonostante il mito.

Saintgifts 8/01/13 11:03 - 4098 commenti

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Ecco un classico "prodotto" di Hollywood,quando Hollywood è stanca e deve sfornare un film con nomi da richiamo, una storia che non riservi troppi scossoni e un finale che susciti piccoli entusiasmi (già attesi fin da inizio proiezione). Si mette in campo quindi un padre a fine carriera ma ancora tosto (che ha cresciuto una figlia e ora si è alla resa dei conti), una piccola storia sentimentale e infine il settore lavoro, dove individui lessi e fessi fanno diventare grandi i protagonisti. Tutto sullo sfondo del verde diamante del baseball.
MEMORABILE: Clint alle prese con le prime "abluzioni" mattutine.

Cloack 77 22/01/13 13:38 - 547 commenti

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Ogni tanto Clint si sposta e si vede un altro film, banale, mediocre, superfluo. Inutile negarlo, l'unico vero motivo d'interesse è Clint attore, nel solito personaggio burbero e intrattabile che stavolta deve vedersela con un ribaltamento di ruoli, con la figlia-genitore; oltre questo rapporto da sitcom, calma piatta. O banalità assortite: la figlia in carriera che decide di rivedere le priorità, l'ex campione riciclatosi per un infortunio, il dirigente buono e quello cattivo, il talentuoso giocatore antipatico, storiella d'amore.

Didda23 25/03/13 00:19 - 2426 commenti

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L'opera poggia quasi esclusivamente sulle spalle degli attori: Clint sfodera una prestazione ottima in stile Gran Torino, la Adams si prende una pausa da film di spessore e mostra la capacità di non prendersi troppo sul serio, Timberlake stupisce per la maturità acquisita. Registicamente piatto e convenzionale; fa ancora peggio la sceneggiatura, che percorre senza guizzi i binari elementari del genere familiare con ricongiunzione. Lorenz farebbe bene a continuare a produrre Clint, lasciando a lui le redini del gioco.

Enzus79 4/10/15 10:46 - 2901 commenti

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Mediocre. Sa di già visto e rivisto. Oramai la vecchiaia è diventata soggetto principale di molti film per glorificare un grande attore, in questo caso Clint Eastwood. Non ci si annoia, per carità, ma è tutto così scontato (specie il finale) che fa quasi rabbia. Amy Adams comunque risulta ancora, come nei suoi precedenti film, bravissima.

Daniela 24/02/16 08:58 - 12670 commenti

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Come aveva dimostrato nel bel Gran Torino, a Clint riescono assai bene questi personaggi di anziani bruschi e non pacificati, la cui ruvida scorza racchiude, come un famoso cornetto, un cuore morbido. Tolta la sua prestazione, a cui va aggiunta quella di Goodman in un ruolo di spalla, il film è però ben poca cosa, a meno di non essere patiti di baseball: è la storia di un rapporto padre/figlia vista tante altre volte e prevedibile in ogni suo sviluppo, compresi i risvolti riguardanti carriera ed affetti. Confezione da prodotto hollywoodiano di media fattura: professionale ma anche impersonale.
MEMORABILE: Pizza gigante alle nove di mattino; Alzi la mano chi non ha capito come sarebbe finita dopo il lancio del sacchetto

Capannelle 18/06/16 16:25 - 4412 commenti

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Mescolando conflitti generazionali, carrieristici e di scouting sportivo, Lorenz ottiene un prodottino che scorre via bene anche se non propone nulla di nuovo, scivola talvolta nel didascalico e si conclude con un tocco da fatina magica. Eastwood e la Adams garantiscono presa ai rispettivi personaggi e il resto del cast appare affiatato. Titolo originale giustamente ignorato.

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Bruce 15/05/19 10:19 - 1007 commenti

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Buon film, di stampo classico, nel quale il baseball fa solo da sfondo a una storia sul rapporto tra padre e figlia, con il tempo che inesorabilmente passa e segna la vita dei protagonisti. Molto sta nell'ottima interpretazione del grande vecchio Clint e di una intensa Amy Adams. Quasi due ore di buoni sentimenti che non annoiano, pur senza avere quel qualcosa in più o di davvero originale che lo possano rendere indimenticabile.
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  • Discussione Capannelle • 10/12/12 13:48
    Scrivano - 3520 interventi
    x Tarabas: la tua frase finale la dice tutta, ah ah
  • Discussione Tarabas • 10/12/12 15:09
    Segretario - 2069 interventi
    Beh dai, la programmazione dei Bellissimi non è così grama (han dato persino La pretora, anni fa)... ;)

    L'ho scritto nel senso che è un film che può piacere molto a un pubblico, diciamo così, generico, non molto attento alla scrittura di un film.

    Poi ha il potenziale per piacere a spettatori anziani (dato da non trascurare in Italia), ha una storia che, per quanto elementare, funziona abbastanza, bravi attori.

    Insomma, secondo me potrebbe diventare per molti un titolo che io di solito metto nella mia categoria "I filmoni", film che non hanno particolari pregi ma che si rivedono sempre volentieri, anche perchè li vedi "col pilota automatico" (non so, per dire a me fa quell'effetto lì Robin Hood Principe dei ladri, o Doc Hollywood, o Remember the Titans).
    Ultima modifica: 10/12/12 15:10 da Tarabas
  • Discussione Tarabas • 10/12/12 15:31
    Segretario - 2069 interventi
    E comunque, con Amy Adams è amore, amore quello vero (cit.).