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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ancora una commedia "in terza età" per Gianni Di Gregorio, che pone se stesso e l'amico Giorgetto (Colangeli) nella condizione dei pensionati che si ritrovano in busta troppo poco per poter vivere in modo soddisfacente. Per questo, soprattutto su spinta del più intraprendente amico, pianificano di passare gli ultimi anni di vita all'estero, in un paese dove la loro pensione abbia un valore superiore permettendo un miglior tenore di vita. Un tema molto dibattuto, oggi, che trova la sua giusta collocazione all'interno di una commedia dai tempi dilatati ma resa comunque godibile dall'ironia di Di Gregorio, che da anni ha individuato uno stile proprio e la capacità...Leggi tutto di mettere in luce i problemi dei non più giovani. Il "Professore" (lo chiamano tutti così) non è troppo convinto dell'idea di seguire l'amico, ma la veloce presa di coscienza di un mondo e un circolo di conoscenze ormai sempre più sbiadite, la consapevolezza di non dover lasciare nessuno di così importante, sembra prendere il sopravvento. Certi di parlare con un'altra persona, che dovrebbe raccontare del fratello andato a vivere i suoi ultimi anni a Santo Domingo, incontrano Attilio (Fantastichini), un restauratore di mobili antichi che si unisce ai due coltivando con loro l'ambizione di un trasferimento all'estero. Consultato un suo cliente che pare avere le idee piuttosto chiare in materia, Attilio trascina gli altri due con un entusiasmo superiore, ma il passo - lo si capisce subito - non è così semplice e gli imprevisti, le complicanze burocratiche, sono dietro l'angolo. Col consueto approccio soft tipico del popolo romano, che Di Gregorio indubbiamente bene rappresenta nei suoi pregi e difetti, i tre passano le giornate tra un parco e una passeggiata per la Capitale, che sempre begli scorci sa offrire. Il divertimento è moderato, l'arguzia però non manca e così, nella sua estrema semplicità, il film restituisce sommariamente quanto ci si aspetta. Il Professore rintuzza blandamente gli scatti in avanti di Giorgetto, Attilio ha le idee più chiare e sembra sapersi muovere con maggiore spigliatezza abituato com'è ad arrangiarsi senza poter contare - a differenza degli altri due - sulla pensione. Ha un cane, una figlia (che vede poco)... Potranno le isole Azzorre rappresentare la meta ideale che dopo una serie di opzioni scartate i tre scelgono? Simpatia nella descrizione dei caratteri secondari, una flemma riconoscibile nella direzione da dare a un film che può contare su una propria nicchia di pubblico ben definita. Senza entusiasmare nemmeno delude: fa sorridere vedere i tre prender lezioni di portoghese (da Iris Peynado!) o valutare le mosse per procurarsi i passaporti, per ritirare i propri risparmi mantenendo una calma imperturbabile anche di fronte agli inconvenienti più fastidiosi. Finale che non sorprende nessuno ma che nemmeno voleva farlo, seguendo una strada ineluttabile che incappa a dire il vero in un eccesso buonista non molto plausibile. Qualche pausa di troppo, ritmi bassi, un Fantastichini bravo ma meno calzante nel ruolo degli altri due, non molte idee nel calderone e un tema che sembrava poter offrire di più, ma la formula resta personale, interessante e qualche ottima gag va a segno.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/02/20 DAL BENEMERITO MYVINCENT POI DAVINOTTATO IL GIORNO 24/06/20
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Myvincent 28/02/20 08:53 - 3741 commenti

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Attraverso un registro comico ma anche drammatico, Di Gregorio racconta ancora della terza età a Roma (ma potrebbe essere ovunque in Italia), con un gruppetto di signori ancora in gamba che si diverte a costruire il sogno di una vita più decente, ma altrove. Al solito valgono sguardi, sottintesi, espressioni, più di tanti dialoghi e parole, a colmare di realtà e verità uno spaccato in cui i personaggi sono abbozzati volutamente per farne risaltare la qualità artistica e interiore.

Capannelle 21/06/20 00:50 - 4411 commenti

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Altro colpo a bersaglio del bravo Di Gregorio che, memore del successo di Pranzo di Ferragosto, punta ancora su semplicità e romanità per emozionare lo spettatore con una storia non trascendentale ma ricca di brio e umanità. Pochi attori ma ipercollaudati tra cui il compianto Fantastichini, che terminate le riprese del film ci lascerà. La pianificazione del progetto di partire per l'estero e le prime difficoltà pratiche la parte migliore del film.

Galbo 21/06/20 10:23 - 12390 commenti

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Con il tono leggero e disincantato ma non disimpegnato che caratterizza il suo cinema, Di Gregorio racconta la storia di tre anziani romani che cercano di migliorare le proprie condizioni di vita mediante un trasferimento all'estero che non andrà come sperato. La storia è fatta di poco ma invita a riflettere su una parte importante di popolazione che è stata troppo sbrigativamente allontanata e spesso emarginata dalla società. Di qualità l'ambientazione e la prova dei tre attori protagonisti. Un buon film. 

Kinodrop 23/06/20 19:25 - 2946 commenti

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Con la prospettiva di vivere l'età della pensione in un luogo esotico e più economico rispetto al misero budget, tre settantenni romani di diversa estrazione si organizzano con entusiasmo giovanile. Di Gregorio ripercorre la "romanità" delle sue precedenti commedie con lo stesso tocco nostalgico e garbato, alleggerendo le situazioni più difficili con ironia e partecipazione sentimentale, valorizzando le individualità dei personaggi attraverso la cura degli attori, tutti e tre azzeccati ed efficaci e l'essenzialità dei dialoghi trattenuti in favore degli atteggiamenti e dei gesti.
MEMORABILE: I consigli turistici di Federmann; La costituzione del fondo cassa; 300 euro in gratta e vinci; Abu; Il finale.

Pessoa 18/07/20 21:08 - 2476 commenti

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Coraggiosa commedia di De Gregorio che porta sullo schermo un fenomeno diffuso di cui i media parlano poco, quello del trasferimento di molti pensionati dall'Italia in altri Paesi dove la pensione, spesso misera, consente una vivibilità migliore. Lo spunto serve per descrivere le precarie condizioni della vita di un anziano medio in Italia con disincantata leggerezza, strappando allo spettatore più di un sorriso. Buona prova del cast e regia attenta ed efficace. Ritmo forse non esaltante, ma il film si lascia guardare comunque con piacere inducendo spesso a riflessioni amare. Buono!
MEMORABILE: La parte finale, molto bella.

Jandileida 24/08/20 10:40 - 1565 commenti

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Veleggiando come al solito tra il sorriso e il sospiro (con uno stile che è ormai ampiamente riconoscibile), Di Gregorio ci racconta questa volta la storia minima di tre amici, in pensione o quasi, che pensano alla "svolta" che ha qui le forme di un paese lontano in cui vivere meglio. Piace sempre il modo in cui regista disegna se stesso, Roma e i suoi abitanti, forse in maniera un po' ancorata a un passato in via d'estinzione ma non per questo meno vera e sincera. Fantastichini, all'ultima prova, si dimostra ancora attore di razza ben accompagnato dal resto del cast. Conciliante.

Daraen4 24/08/20 18:52 - 102 commenti

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Di Gregorio impacchetta un film che si prende i suoi tempi, senza mai cedere alla frenesia di arrivare; è proprio nel non arrivare mai che si celano l'essenza e il messaggio del lungometraggio, dove la (a prima vista) "inconclusione" è la sostanza. La regia talvolta sovrasta il già di per sé forte contenuto e si dilunga troppo nel finale, che con qualche inquadratura  in meno sarebbe stato più incisivo. Estremamente piacevole.

Paulaster 28/08/20 10:22 - 4413 commenti

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Tre pensionati decidono di partire per l'estero per vivere meglio. Tema attuale per chi percepisce pensioni misere, quasi costretto a dover emigrare per un quotidiano poco dignitoso. Di Gregorio propone il suo approccio garbato con vista sulla terza età in un soggetto di scarso respiro. La fase preparatoria è la migliore anche perché verso la fine si capisce dove si voglia andare a parare. Anche piccole sottotrame restano solo accennate (la donna al bar, la figlia) e si potevano aumentare le prove per la partenza. Colangeli il migliore.
MEMORABILE: La rosa dei paesi candidati; La birra come modello di potere d'acquisto; I gratta e vinci.

Marimba69 15/11/20 18:43 - 28 commenti

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Commiato del simpatico Ennio Fantastichini dal cinema e - di lì a breve - dalla vita terrena, in un film che fa della semplicità la cifra stilistica di De Gregorio il quale, con garbo, ci racconta una storia di ordinaria quotidianità tra una coppia di amici a cui se ne aggrega un terzo nell'idea di dare una svolta positiva alla loro "terza età". Una storia assolutamente credibile e coerente con i tempi che stiamo vivendo, con un finale agrodolce che si inizia ad intuire già dalla seconda metà del lungometraggio. Ottima l'interazione tra i tre protagonisti.
MEMORABILE: "E poi che te ne fai di quei soldi, te compri du' chili de Gratta e Vinci?".

Gordon 14/05/21 23:53 - 261 commenti

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Bella commedia agrodolce che racconta il tema spesso ignorato dei pensionati emigrati, tratteggiando al contempo anche la misera condizione esistenziale di molti nostri anziani. Il film lo fa grazie a una regia complessivamente scorrevole e a prove più che discrete dei vari protagonisti, i quali si calano bene nei propri ruoli. La pellicola tuttavia sconta una certa malinconia di fondo che pregiudica possibili battute le quali avrebbero stemperato l'atmosfera. Buone però le musiche.

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Silvestro 26/05/21 00:37 - 361 commenti

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Una commedia della terza età che può contare sulla performance di grandi interpreti (Fanntastichini su tutti). Il ritmo è spesso compassato, ma questo quasi mai inficia la fruibilità di un film che si mantiene  godibile. Forse con qualche guizzo ulteriore e una sceneggiatura più frizzante si sarebbe potuto fare di  meglio, ma il risultato finale è comunque discreto!

Siska80 21/05/21 07:31 - 3786 commenti

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Tre uomini anziani decidono di staccare la spina e mettersi in viaggio, ma è più facile a dirsi (a uno mancano i soldi, a un altro il coraggio, a un altro ancora la voglia di separarsi dal proprio cane). Ottimi protagonisti per un film dal quale, visto il finale amaro (che tuttavia fa riflettere), ci si aspettava per contrasto un intreccio esilarante; ma così non è. Poche le battute che vanno a segno rispetto alla durata, mentre spesso ci si annoia. Occasione mancata per esprimere al meglio i disagi della terza età (e non solo).
MEMORABILE: La lezione di portoghese; La visita medica del Professore.

Neapolis 26/10/21 09:38 - 183 commenti

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Nella cinematografia italiana è raro imbattersi in un film che già parte battuto al botteghino, visto il genere trattato. Consapevolmente da parte del regista, che a tutti i costi lo ha voluto girare ispirandosi a un suo libro. È un storia minima di tre pensionati con una misera pensione che sognano di trasferirsi in un paese straniero con meno tasse; un argomento trattato con classe e una sorta di lirismo che rende dignità ai personaggi, tutti e tre molto bravi e naturali.

Reeves 5/05/22 08:31 - 2210 commenti

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Delicato e interessante ritratto di come la generazione dei baby boomers cerchi di approcciarsi all'inevitabile arrivo della terza età. Con ritmi trasognati ma con intelligenza, De Gregorio mette in campo una buona dose di ironia e ci fa appassionare al racconto di questi tre ex-ragazzi che cercano un altrove che ovviamente non è facile da raggiungere. Molto bravo come sempre Giorgio Colangeli.

Puppigallo 24/09/22 17:13 - 5271 commenti

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Gerontocommedia alla romana, a tratti delicata e ben recitata, che non può che far suscitare simpatia per i protagonisti, con la loro meta da raggiungere (che poi non è neanche di tutti, anzi). Persino il ritmo non certo sostenuto è giustificato dalla situazione e soprattutto dall'età degli amici di vecchia data. Ognuno dei tre dà il suo contributo, anche se Fantastichini e Colangeli hanno una marcia in più. Meritevole di tranquilla visione.
MEMORABILE: Il verduriere al protagonista: "Fai bene a andare in vacanza, così ti riposi, che non fai un cazzo tutto il giorno"; La soluzione finale.

Caesars 13/03/23 09:42 - 3790 commenti

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Di Gregorio non stupisce: il film contiene tutti gli elementi che ti aspetti, se conosci il cinema del regista. Questo non è certo un male (per i suoi estimatori), e la pellicola scorre via con tanti sorrisi e qualche riflessione, fino a un finale in sintonia con quanto narrato (anche se contiene un eccesso di buonismo non molto credibile). I personaggi sono ben delineati e ben interpretati, il ritmo è assai placido, come è giusto che sia, e la storia è simpatica, pur non contenendo chissà quali novità. Una conferma delle qualità di De Gregorio, che sa raccontare storie "quotidiane".

Giùan 16/12/23 09:20 - 4559 commenti

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Regolare fino alla primigenia elementarità dal punto di vista della sintassi cinematografica, il cinema di De Gregorio conferma la sua essenziale necessità "umoristica", tanto più incalzante quanto più si dipana nell'apparente astrazione disincantata. Vengono qui a mente da una parte un Loach della classe post operaia che si ferma però sempre a tre passi dalla protesta rabbiosa o un Citti senza ferocia nella sua "mitizzazione" romanesca. Diverse sono le soste soporifere e prolungate ma l'empatia resta contagiosa, affezionando a questa umanità emarginata. Fantastichini, un gigante.
MEMORABILE: All'ufficio postale; I tre davanti al Professore di Herlitzka; Fantastichini sul camioncino con Abu.
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  • Discussione Caesars • 19/06/20 09:13
    Scrivano - 16810 interventi
    Grazie della segnalazione Huck finn
  • Curiosità Samuel1979 • 23/06/20 10:07
    Addetto riparazione hardware - 4185 interventi
    I dipinti presenti nell'ufficio della previdenza sociale presso cui si reca Giorgetto (Colangeli) sono rispettivamente:

    Counter Composition XIII”, (1925–26), di 
    Theo van Doesburg, e "Composition with Large Red Plane, Yellow, Black, Grey and Blue,  del 1921, di Piet Mondrian:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/lonti1.jpg[/img]
  • Discussione Caesars • 14/03/23 08:16
    Scrivano - 16810 interventi
    Il film, nel 2021, ha vinto il David di Donatello come "Miglior sceneggiatura adattata" (il soggetto è tratto dal racconto omonimo, dello stesso Di Gregorio, pubblicato da Sellerio)