Squadra che vince non si cambia. Harrison Ford interpreta per la seconda volta Jack Ryan e si fa dirigere ancora da Noyce con risultati leggermente inferiori al film precedente ma comunque buoni. La storia è leggermente complicata ma il ritmo è elevatissimo e il cast in gran forma. Bravo come sempre Dafoe prima nemico e poi alleato del protagonista. Magnifiche le scene d'azione, grande successo di pubblico.
Ancora Harrison Ford nei panni del funzionario CIA Jack Ryan (creato dallo scrittore Tom Clancy), sempre diretto da Philip Noyce nel sequel di Giochi di potere. Questa volta l'operazione non riesce altrettanto bene come nel film precedente. Il film ha una sceneggiatura piuttosto debole ed appare poco riuscito specie in quelli che dovrebbero essere i suoi punti di forza, le scene d'azione. Mediocre.
Un brutto commiato dal mondo del cinema per Jack Ryan, personaggio che al tirar delle somme non è riuscito a decollare sul grande schermo. Per 3/4 di film siamo investiti da un'imponente dose d'aria fritta con intrighi di palazzo e sporche manovre nelle stanze dei bottoni. Anche alla luce di ciò la "missione" finale sembra una protesi guerresca innestata senza senso, buona solo per allungare una pellicola già prolissa di suo. Ford ripete il compitino senza eccessivi sforzi mentre Dafoe si vede appioppare uno dei più insulsi ruoli della carriera.
Terzo film dove compare il personaggio di Jack Ryan e secondo ed ultimo interpretato da Harrison Ford. Nuovamente diretto da Noyce che nuovamente si limita a mettere in scena senza guizzi di originalitàla vicenda, ha nel ritmo elevato, in almeno due o tre scene forti e in Harrison Ford i soli motivi d'essere della pellicola. Rapida apparizione del sempre eccellente James Earl Jones.
Harrison Ford sarà per sempre ricordato nella storia del cinema per aver interpretato due dei personaggi più amati di tutti i tempi, non certo per l'agente della Cia Jack Ryan, tanto nobile, corretto e scrupoloso da sembrare quasi imbalsamato. In questo capitolo della saga - inferiore agli altri che pure non sono certo capolavori - fronteggia trafficanti di droga e politicanti trafficoni. Per essere un film d'azione è troppo parlato, per essere un film di denuncia, scopre l'acqua fresca. Ed anche Ford è al minimo sindacale. Fiacco, noiosetto
Jack Ryan capitolo terzo, ma secondo e ultimo per Harrison Ford. Qui lo stagista della Cia se la deve vedere con gli agenti messicani, il terrorismo e il suo stesso paese. Film discreto, recitato con piglio e ironia da Ford, che continua a fare di Jack Ryan un emulo di Indiana Jones. Buone le scene dell'attentato in pieno giorno, in famiglia e alla Casa Bianca. Si nota una certa continuità in questi film, che, per me, erano dei magnifici sostituti di James Bond, quando 007 si era preso una vacanza forzata dal grande schermo. Movimentato.
Torna Jack Ryan e torna l'accoppiata Noyce/Ford che aveva convinto appieno nella pellicola precedente. Questa volta però intrecci e ghirigori della sceneggiatura rendono il film meno fruibile e la eccessiva durata fa porre più di un interrogativo su quante scene potessero essere francamente evitate. Giova l'inserimento di Dafoe, attore con la A maiuscola abbonato a ruoli da duro, mentre il resto del cast non sempre riesce a convincere. Moffat ridicolo nel ruolo di Presidente.
Ancora Jack Ryan sugli scudi. Un buon action con una valida sceneggiatura; la trama è un po' la solita, connivenza tra trafficanti di droga e alte istituzioni dello stato. Valgono la resa delle scene d'azione, la fotografia e in generale la scorrevolezza del racconto, che mitiga le due ore e passa di durata del film. Ford e Dafoe un po' debolucci, quasi svogliati.
MEMORABILE: La sparatoria nella fabbrica di caffè.
Terzo film sul personaggio di Jack Ryan, dalla penna di Tom Clancy. Questa volta l'agente della CIA deve affrontare pericolosi trafficanti di droga colombiani. Noyce dirige sempre egregiamente una pellicola dall'alto tasso adrenalinico; a completare il tutto una solida sceneggiatura a cui ha collaborato anche John Milius e l'interpretazione di Ford, qui affiancato dal grande Willem Dafoe.
L'espressione di Harrison davanti al presidente degli Stati Uniti, tra il preoccupato e l'arrabbiato, è quella che gli riesce meglio, ed è quella che non muta per il novanta per cento del film. Film che rientra perfettamente nei canoni del genere: trafficanti di droga amanti della famiglia, agenti corrotti o collusi, mercenari con una loro morale e infine eroi, sempre lasciati soli. Tutto in regola per mosse prevedibili, girate bene, che intrattengono. A fare qualche differenza, qui si arriva alla testa del pesce, quella che comincia a puzzare.
MEMORABILE: Il cecchino che fa fessi tutti e, nel frattempo, si mangia anche un hamburger con formaggio.
Interessante thriller fantapolitico in cui Harrison Ford veste nuovamente i panni di Jack Ryan, agente CIA nato dalla penna di Tom Clancy, stavolta alle prese con un cartello di trafficanti di droga colombiani e con non meno pericolosi nemici interni. Meno fluido e scorrevole rispetto a Giochi di potere, ma anche meno convenzionale e più ambizioso, con una trama ricca di intrighi e retroscena. Ben girate e non troppo invasive le sequenze d'azione. In definitiva un buon prodotto, anche se tirato un po' troppo per le lunghe.
Buon action thriller in cui il nostro agente della CIA, Harrison Ford, dovrà vedersela con un cartello di trafficanti di droga e un'oscura manovra politica messa in piedi dal governo americano. Un buon film, nulla da dire, non ricco di scene action ma che si sorregge principalmente e bene sul fattore del "fantapolitico". Di film così se ne vedono a tonnellate, ma nonostante tutto è godibile; diciamo che è il tipico film da vedere in TV mentre si cena.
Lungo e complesso thriller di spionaggio internazionale con (forse ovvio) contorno di cospirazioni politiche. Una produzione di alto livello, a cui però fa perdere punti l'immancabile e collaudata (se non fastidiosa e ingenua) retorica dell'ideale di verità americano che guida gli obiettivi del protagonista e non teme niente e nessuno, nemmeno il presidente degli Stati Uniti in persona! Per il resto, se escludiamo la durata, la tensione è piuttosto ben distribuita e le scene d'azione molto adrenaliniche.
Jack Ryan, ormai nei panni di personaggio seriale (è alla terza apparizione e non sarà l'ultima), stavolta lascia in pace i terroristi per dedicarsi ai narcotrafficanti. Ma non ha messo in conto le quinte colonne… Thriller spionaggio d’azione in cui Ford fa il suo senza particolare pathos, tant’è che Defoe rimane più impresso, ben calato nella parte del soldataccio di mestiere.
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Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 06/12/2011 per Paramount/Universal:
DATI TECNICI
* Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 Dolby Digital: Italiano Francese Tedesco Spagnolo
Dolby TrueHD 5.1: Inglese
* Sottotitoli Italiano Tedesco Svedese Danese Norvegese Finlandese Olandese Francese Spagnolo Inglese Inglese per non udenti
* Extra Dietro il Pericolo: Interviste al Cast e alla Troupe
Trailer Cinematografico (HD)