Figli - Film (2020)

Figli
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2020
Genere: commedia (colore)
Note: Ispirato al monologo di Mattia Torre "I figli ti invecchiano", recitato in tv in più occcasioni da Valerio Mastandrea.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Coppia con figlia a carico scopre quanto la vita si complichi alla nascita del secondogenito; specie se questo, dopo tre mesi di tranquillità, comincia a piangere incessantemente. Originale l'idea di sostituire nel film i suoi sonori lamenti con la Patetica di Beethoven (la Sonata n° 8), che rimbomba alta ogni volta che il piccolo Pietro piange facendoci capire cosa stia succedendo senza per questo dover “infastidire” lo spettatore. Non molte altre sono tuttavia le trovate di un film piuttosto piatto che vorrebbe cercare un'analisi più profonda della media ma incappa invece in una serie di banalità poco stimolanti. La suddivisione in capitoli (all'origine...Leggi tutto c'è una sceneggiatura dello scomparso Mattia Torre derivata dal suo acclamato monologo letto in tv proprio da Mastandrea) imposta una struttura frammentaria che ben sembrerebbe prestarsi a un approccio divertito, che sappia stemperare gli aspetti drammatici della vicenda con le armi della commedia, in cui la voce off introduce spesso le diverse fasi nel tentativo di favorire l'approccio ironico. Che a più riprese è apertamente ricercato, ma senza sortire effetti realmente comici; e questo pur potendo disporre sulla carta di una coppia ideale, in tal senso. Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea restano attori tra i più indicati per le rispettive parti, trovano presto un facile affiatamento che aiuta la difficile interazione tra i due protagonisti: lei che non ce la fa più a stare tutto il giorno in casa badando al piccolo Pietro e lui che non ne può più del suo atteggiamento aggressivo, che mai considera la fatica di chi lavora e porta a casa il denaro per tirare avanti. Una dinamica di coppia tradizionalissima, che si cerca di rivestire di un'ulteriore patina di universalità introducendo talvolta i capitoli con fugaci ritratti di altre famiglie (tra i tanti genitori disperati si riconoscono tra gli altri Calabresi e Aprea) alle prese con problemi simili a quelli affrontati da Nicola e Sara. Ritratti che però funzionano solo relativamente, nonostante li si ammanti di qualche artificio grafico (l'ambiente bianco e asettico) che possa caratterizzarli con originalità. Non capita insomma niente nel film che non superi la prevedibilità e non basta un tuffo surreale dalla finestra di casa ripetuto ogni volta che qualcuno dei due supera la soglia di sopportazione per trovare qualche elemento vagamente memorabile. Non che manchi qualche buona battuta, di quando in quando, anche perché si capisce che un lavoro attento in sceneggiatura s'è fatto (si pensi al cinico, feroce botta e risposta madre/figlia sulle responsabilità dei nonni e di contro sulla schiacciante maggioranza della terza età rispetto ai più giovani), ma la regia non riesce mai a vivacizzare a dovere la scena e tutto si risolve troppo di frequente in battibecchi scontati poco dopo cancellati da un bacio magari poco coerente, nell'occasione. Forzature scarsamente credibili (i due che escono una sera al ristorante per evadere e passano il tempo a guardare le foto dei piccoli sul cellulare mostrando di non potersene staccare), personaggi che si prova vanamente a rendere indimenticabili con tormentoni deboli (la baby sitter che fa “l'uovo alla cocca”)... Fresi fa il confidente di Nicola ma si vede poco, Sara esce con le amiche senza che mai si ricordino incontri incisivi, i rispettivi lavori della coppia fanno da fragile, inutile corollario. La Cortellesi e Mastandrea funzionano, il film molto di rado, anche se qualche sorriso lo regala. Probabilmente se l'avesse diretto lo sfortunato Mattia Torre come doveva essere, ne sarebbe uscito un lavoro più personale e arguto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/01/20 DAL DAVINOTTI
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Markus 25/01/20 09:58 - 3690 commenti

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Trasposizione cinematografica di un testo del recentemente scomparso Mattia Torre. La messa in scena, divisa in capitoli, racconta a grandi linee d'una moderna coppia in questi sciagurati anni nel limbo della precarietà e il rapporto non sempre così idilliaco quando si hanno dei figli piccoli. Purtroppo il film di Giuseppe Bonito resta incompiuto, decisamente banale (i luoghi comuni non si contano) e poco divertente. Dalla coppia Cortellesi/Mastandrea era poi lecito aspettarsi una sagacia molto più incisiva di quella proposta. Deludente.

Pinhead80 27/01/20 21:35 - 4765 commenti

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Commedia italiana sceneggiata dal compianto Mattia Torre che racconta la storia di una famiglia che viene sconvolta dall'arrivo della secondogenita. La scelta di suddividere la storia in capitoli rende il film molto spezzettato e degno di una lezioncina sociologica sul tema della famiglia moderna. Quello che ci si aspetta da una commedia che si rispetti (risate, momenti divertenti) qui non si trova. Visto il cast, il risultato è molto deludente.

Paulaster 26/02/20 10:00 - 4423 commenti

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La nascita del secondo figlio sconvolgerà la vita familiare. Data la mancanza di una trama si punta alla divisione in capitoli, come in un manuale di sopravvivenza. I bambini piccoli sono un argomento delicato, quindi chi li ha non ride per niente e chi non li ha guardando il film non vien certo invogliato a farli. Qualche discreto ragionamento sull'aiuto reciproco e sull'accettazione dei ruoli, ma alla fine la moralina è scontata. Si sarebbero potuti sfruttare di più i comprimari, date le diverse ripetizioni narrative (babysitter e salti nel vuoto).
MEMORABILE: La forza economica dei pensionati; La chiamata all’amico per non restare solo col neonato; Il litigio in strada.

Mutaforme 27/02/20 11:16 - 417 commenti

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Mediocrissima commedia che potrebbe forse interessare le coppie in attesa del secondo figlio. Il problema è che il film si rivela non solo un'accozzaglia di luoghi comuni, ma anche e soprattutto una noiosa rassegna di situazioni da macchietta, trite e ritrite. La Cortellesi potrebbe dare molto di più, ma in questo caso la sceneggiatura appiattisce qualsiasi velleità interpretativa. Visione evitabile.

Camibella 11/05/20 23:24 - 277 commenti

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La vita di una coppia con figlia perde colpi quando arriva il secondo bebè, che ne mette in pericolo il fragile equilibrio. Diviso in capitoli, come ultimamente di moda, il film nato da una sceneggiatura del compianto Mattia Torre possiede un incedere frenetico e ricco di luoghi comuni che i bravi protagonisti riescono ottimamente a disegnare. Quello che manca è, piuttosto, la mano ferma di un regista esperto che tenga a freno la smania di strafare e portare la trama sul binario del ridicolo. Pleonastico Fresi.

Galbo 13/05/20 05:56 - 12399 commenti

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Nonostante le apparenze, quelle di una commedia sulla genitorialitá in cui abbondano i luoghi comuni (pure presenti) un film che parla dell’Italia di oggi e che sposta il tiro dalle mamme e dai papà, verso un più largo concetto di famiglia, in crisi solo in parte per la mancata distribuzione dei ruoli, ma in difficoltà soprattuto per una scarsa vocazione alla collocazione nella società. La scrittura del film è incisiva e la realizzazione soddisfacente, benché sia presente qualche ripetizione di troppo. Buona la prova degli attori. Un buon film.

Nando 12/05/20 00:27 - 3816 commenti

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Piacevole commedia, sceneggiata dal compianto Mattia Torre, il cui fare ironico e talvolta farsesco narra le vicissitudini dei quarantenni alle prese con figli piccoli, che oramai rappresenta la realtà. Ritmo svelto, pochi luoghi comuni rispetto ad altre pellicole e due protagonisti sempre validi. Il grande merito della pellicola è la sua positività.

Decimamusa 12/05/20 09:55 - 102 commenti

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Grande delusione questo film dalla sceneggiatura rabberciata e ripetitiva, con parti comiche che fanno piangere e parti drammatiche che fanno ridere. Qua e là vengono inseriti intermezzi riflessivi dal sapore fumettistico, conditi di trito sociologismo, che ricordano vagamente la pubblicità di un caffè. I protagonisti, pur validi, anziché proporre allo spettatore persone con il loro sofferto bagaglio di complessità (che è fatta anche di silenzi), sono costretti a rappresentare personaggi poco credibili che gridano il disagio in modo sguaiato.

Bruce 15/05/20 10:13 - 1007 commenti

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Commedia amara che parte dalle difficoltà di una giovane coppia con due figli piccoli per mostrare le criticità dell'attuale situazione sociale. Nel film non succede niente, o meglio niente di diverso da quel che accade a quasi ogni coppia con figli, con gli inevitabili cambiamenti nel rapporto, le rinunce, le notti in bianco, le spese crescenti. Solo accettando insieme gli anni faticosi si può resistere e andare avanti. Questa la morale. Qualche spruzzata di ironia non salva una pellicola piatta. Inutile e prevedibile, anche noioso.

Rambo90 18/05/20 00:03 - 7700 commenti

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Il film è racchiuso già tutto nei primi scoppiettanti dieci minuti. Un accumulo di situazioni, gag e battutine su una coppia alle prese con un secondo figlio che coglie spesso nel segno ma alla lunga rischia anche di stancare visto che la trama non va oltre la situazione iniziale. Mastandrea e Cortellesi, bravi (oltre che un ottimo tandem), aiutano ad arrivare alla fine mentre la regia fa il possibile per risultare poco statica. Non è male, ma avrebbe giovato una storia con qualche svolta in più.

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Gabrius79 19/05/20 23:22 - 1427 commenti

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Sulla carta si poteva vincere facilmente mettendo in campo un’accoppiata come Mastandrea e la Cortellesi. Invece li troviamo alle prese con un copione piuttosto prevedibile e stereotipato che li porta a una recitazione quasi forzata, ben al di sotto delle loro potenzialità. Personaggi di contorno messi poco a fuoco. Non manca comunque qualche sorriso. Occasione mancata.

Capannelle 24/05/20 01:14 - 4412 commenti

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Nulla di nuovo perché le traversie dei giovani genitori in Italia sono già argomento di vari film, però il modo di raccontarle trova la giusta quadra, aiutato da musiche brillanti, un valido affiatamento Mastandrea-Cortellesi e diversi piccoli dettagli di sceneggiatura indovinati. I due genitori sono quasi sempre in scena ma questo si dosa bene con la moltitudine di comprimari che smuovono le acque senza sciuparne l'equilibrio o aggiungere forzature. Qualche cliché ma senza necessità di saccheggiare la commedia classica.
MEMORABILE: La teoria del fazzoletto; La forza dei pensionati.

Fabbiu 29/05/20 11:03 - 2146 commenti

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Per i genitori quarantenni l'arrivo del secondo figlio è più un dramma che una gioia, pertanto la commedia è incentrata sul costante paradosso gioia/dramma che vorrebbe far riflettere sulle difficoltà di una generazione. Il duo protagonista è naturale, regge bene ogni scena, riesce a divertire e anche il resto del cast è in buona forma. Alcune gag sono azzeccate (l'impietosa musica classica a sostituire i vagiti dell'infante) e nonostante qualche cliché estetico e concettuale il film fila piuttosto liscio riuscendo a intrattenere bene.

Jandileida 5/06/20 08:33 - 1565 commenti

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Bonito non propone nulla di nuovo sotto il sole del tema "married with children": che ai pargoli, specie al secondo, si accompagni uno sconvolgimento di antiche e sane abitudini è cosa ormai risaputa. Non mancano quindi i luoghi comuni, le situazioni in cui il regista sceglie la via più semplice da prendere contentantosi di strappare allo spettatore un lieve sorriso quasi automatico.Tuttavia qualche momento è centrato e la scrittura del compianto Torre mostra qua e là qualche buon guizzo, meno scontato. La coppia Mastandrea - Cortellesi non delude ma nemmeno esalta. Nella norma.
MEMORABILE: La teoria della pulizia con il fazzoletto.

Thedude94 6/11/20 01:09 - 1097 commenti

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Per quanto possa essere tratto da una buona sceneggiatura di Mattia Torre e intrepretato dai sempre bravi Mastandrea e Cortellesi, il film presenta diversi difetti, soprattutto per quanto riguarda la messa in scena e la mediocrità generale della regia. Comunque, benché le vicende raccontate non siano certo nuove, non mancano alcune trovate interessanti che riguardano una finestra e il pianto del bambino, anche se forse vengono ripetute in maniera estenuante per tutto il tempo (è uno dei difetti principali). Il film ha comunque i suoi spunti di riflessione sui figli e sulla coppia.

Ira72 5/11/20 12:00 - 1313 commenti

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Parte bene (davvero riuscito il preambolo) per accasciarsi, lentamente, su troppi luoghi comuni che finiscono per diventare persino irritanti. Nulla da eccepire sui protagonisti che, certamente, riescono bene nelle rispettive interpretazioni e anche l'idea di partenza è meritevole. Purtroppo, però, la sceneggiatura  non decolla e manca quel guizzo in più che coinvolga davvero. Forse il brio accattivante dei primi venti minuti andava centellinato anche dopo. Perché alla fine del film ci si arriva anche, ma non resta nulla di memorabile. Una cartuccia a salve: tanto rumore per nulla.

Leandrino 15/11/20 17:54 - 513 commenti

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Sorprendente commedia di Torre, diretta con gusto e semplicità da Bonito che riesce nel proporre una comicità mai banale su un tema inflazionato. Cortellesi e Mastandrea funzionano nella parte di genitori alle prese con una surreale gestione del secondogenito e il resto del cast (trapiantato direttamente da Boris) dà ulteriore forza a un film capace di affrontare con comica ferocità una società basata sull'accumulo di colpe generazionale. Nonostante qualche scontatezza si ride di gusto, ma il sapore è spesso amaro.
MEMORABILE: Beethoven al posto del pianto del bambino; I momenti a "sfondo bianco"; La tata ciociara; Il festificio.

Il ferrini 27/01/21 13:51 - 2360 commenti

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Ultimo lascito del compianto Torre, autore della serie Boris, dalla quale Bonito pesca molti caratteristi. I suoi dialoghi sono inconfondibili - emblematico lo scontro verbale fra la Cortellesi e sua madre - così come le soluzioni surreali: Beethoven al posto del pianto del bambino, il simbolico gettarsi dalla finestra, la fierezza di Mastandrea rappresentata dal costume da supereroe. Il film probabilmente difetta di organicità, ma la suddivisione in capitoli ne preannuncia l'intenzione. Si ride, e non è necessario essere genitori, basta essere figli.

Dzekobsc16 3/02/21 10:51 - 46 commenti

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Il compianto Mattia Torre lascia in eredità al regista Giuseppe Bonito un piccolo tesoro. Questo film, pur tra mille stereotipi, è una di quelle pellicole che nel complesso ti lasciano la bocca buona quando arrivi in fondo, in cui la Cortellesi e Mastandrea rappresentano benissimo il genitore italiano medio: stanchi, stressati, nervosi ma anche premurosi. Fantastica la trovata di Beethoven al posto del pianto del bambino. Assolutamente consigliato.
MEMORABILE: L'elenco delle categorie di genitori; Lo scontro generazionale con la madre della Cortellesi.

Deepred89 31/08/21 10:05 - 3708 commenti

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Involontaria propaganda per contraccezioni e vasectomie (ai benefici dell'amore genitori-figli, citati solo a parole, sembrano credere poco pure gli sceneggiatori), una commedia amara ma senza inutili cadute nel dramma, alla quale sarebbe servita giusto una dose più incisiva di sarcasmo per farsi realmente divertente e originale. Non bastano, a rimpiazzarlo, alcuni momenti surreali, i quali affaticano la narrazione anziché renderla più variegata. Un'idea notevole però l'abbiamo: l'originale utilizzo di Beethoven. Credibili i due protagonisti, non memorabile il cast di contorno.

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Katullo 15/12/22 19:32 - 329 commenti

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Il mestiere più difficile, quello del genitore, si rivela un seppur valido pretesto, in realtà la traduzione dell'opera dell'indimenticato Torre è limpido specchio dei tempi. Non c'è solo la coppia ancora giovane e incerta del nuovo millennio, bensì il suo scontro con un passaggio generazionale implacabile, ineluttabile. È vero quindi che la prole imperversa col suo incedere lento e progressivo nella vita di chi paga la forma d'amore più indescrivibile con la propria libertà, ma si scopre anche che quest'ultima era solo un vuoto, immenso, da colmare. Sì, funziona, a parte il finale.
MEMORABILE: Botta e risposta tra figlia e madre sul divano. Vince ai punti la seconda; I disegni della primogenita; I salti dalla finestra; "Giorgione".
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  • Discussione Capannelle • 24/05/20 00:47
    Scrivano - 3518 interventi
    Il prete che cazzia Aprea negli intermezzi immaginari è Fabio Traversa, er mitico Fabbris de Compagni di scuola.
    Ultima modifica: 24/05/20 08:40 da Zender