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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/11/08 DAL BENEMERITO MASCHERATO
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Mascherato 7/11/08 17:50 - 583 commenti

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Non si può barare con lo spettatore. Riprendimi non è, come pubblicizzato, un mockumentary. Ci sono due che realizzano un documentario sul precariato e si trovano a girare un'opera sulla precarietà dei sentimenti conseguenza della precarietà lavorativa e sociale, questo sì. Ma il punto di vista del film non è il loro, perché loro fanno parte della storia (addirittura uno dei registi, Eros, si innamora di Lucia, la protagonista) ed entrano nel filmico. La storia procede senza distinzione stilistica tra film della Negri e docu dei due personaggi. Pieno di "Sundance's tic" e indie/gesto.

Galbo 1/05/09 06:39 - 12399 commenti

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Mentre una trope cinematografica riprende la loro vita per realizzare un documentario sul precariato, Lucia e Giovanni entrano in crisi e il film prodotto mostrerà il progressivo disfacimento della coppia contemporaneo alle difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro. L'idea del finto documentario non particolarmente originale, consente alla regista di mantenere una notevole libertà espressiva mostrando i personaggi il più possibile al naturale, senza filtri e sovrastrutture narrative. Molto convincente la prova di tutti gli attori.

Homesick 4/01/15 08:53 - 5737 commenti

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Si "riprende" dal vero, si cerca di "riprendere" l'amore perduto e si "riprendono" tematiche non certo nuove al cinema, come la crisi di coppia, il precariato e il film documentario in cui chi sta davanti alla macchina da presa interagisce con chi sta dietro. Tutto ciò non creerebbe particolari entusiasmi se non fosse per la narrazione vivace quasi da sit-com e per l'impegno di interpreti ben diretti, tra cui si annoverano la Rohrwacher, con il suo impeto, e la Lodovini, con una bellezza molto sensuosa e insieme rassicurante.
MEMORABILE: La Lodovini seduce platealmente Foschi; La scenata dalla psicologa di coppia.

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  • Discussione Raremirko • 13/05/14 01:50
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Film molto simile a Giorni dispari di Tambasco, del 2000, che a sua volta si rifaceva ad Ed tv uscito l'anno prima.

    Comunque sono interessanti tutti e 3 i lungometraggi, anche se ognuno di loro mira a fini differenti; questo film della dotata Negri (che all'attivo aveva già il discreto In principio erano le mutande) usa il pretesto delle vita ripresa quasi 24 ore su 24 per parlare di precariato ed amore, in modo sincero e garbato.

    Non innova molto come tematiche (anche se sono pochi i mockumentaries girati in questo modo, che peraltro mescolano questo con la commedia) e non è troppo credibile (la protagonista che si concede a molti, le amiche strane, ecc.) ma emoziona e coinvolge, e questo basta ed avanza.

    Producono Amendola e la Neri, bravi attori e bella la Lodovini.

    Un film che ha qualcosa da dire, o da mostrare.