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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: A Night at the Opera
Anno: 1935
Genere: comico (bianco e nero)
Regia: Sam Wood, Edmund Goulding
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Il primo film dei fratelli Marx per la MGM (e il primo senza l'inutile Zeppo) segna il ritorno del gruppo al grande successo commerciale. Dopo il geniale - e all'epoca incompreso - LA GUERRA LAMPO DEI FRATELLI MARX, si ripercorre la via classica mescolando un po' di sentimento, musica e risate. Queste ultime sono garantite da almeno due sketch fenomenali entrati nella storia: quello sulla nave, nella cabina strettissima in cui Groucho fa entrare non si sa come almeno una decina di persone, e quello nell'appartamento di Groucho, in cui Harpo e Chico fanno sparire e ricomparire gli oggetti davanti a un poliziotto...Leggi tutto stupefatto. Due gran pezzi di bravura, che si affiancano ad altre numerose gag riuscite e precedono il catastrofico finale all'Opera, con Harpo che vola tra le quinte del palcoscenico e combina ogni sorta di disastri. Che l'impiego di mezzi sia più consistente che in precedenza è evidente, e di questo se ne giova ovviamente il film, la cui trama è molto semplice e senza pretese: i tre Marx decidono di aiutare un tenore di buon cuore facendogli prendere il posto di un suo collega molto più spocchioso e snob. Ce la faranno imbarcandosi per New York dall'Europa e lì facendolo debuttare grazie a espedienti poco ortodossi. Il caos totale che regna sul set è fonte di divertimento, e se non fosse per qualche scena di raccordo troppo prolungata si riuscirebbe quasi ad eguagliare, come effetto comico, LA GUERRA LAMPO (in realtà molto meno banale e più scatenato di questo pur eccellente UNA NOTTE ALL'OPERA).
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ChiudiTITOLO INSERITO IL GIORNO 20/06/10 DAL DAVINOTTI
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- Un film straordinario, quasi perfetto!:
Matalo!, Rambo90 - Grande esempio di cinema:
Puppigallo, Ziovania - Davvero notevole!:
Marcel MJ Davinotti jr., Pigro - Quello che si dice un buon film:
Mdmaster, Luchi78
Eccoli qua: il baffuto e sigarato ciarliero, che utilizza le parole come un criminale farebbe con una mitragliatrice, abbattendo tutti quelli che gli si parano davanti. Poi, c’è la via dimezzo: colui che è una sorta di ago della bilancia tra il baffuto ciglione e il muto sciroccato. Tutti e tre formano un trio comico difficilmente attaccabile e capace di travolgere coloro che tenteranno di ostacolarli. Qui, daranno il meglio con un impresario, un poliziotto in borghese e, soprattutto, durante l’opera (il Trovatore). Da vedere!
MEMORABILE: La colazione, con Harpo che condisce gli oggetti e li mangia. Poi entra il poliziotto e lo fanno letteralmente impazzire spostando i letti.
Fratelli Marx al seguito di cantanti d'opera, tra sotterfugi ed esibizioni. Buon ritmo e ottimo equilibrio tra le gag dei tre comici e la storia complessiva: qui va a pieno regime questo connubio (altre volte sbilanciato sull'anarchica inventiva dei Marx). Ciò si riflette anche nelle composizioni di massa, particolarmente riuscite, e in alcune sequenze memorabili, come la fatidica notte del "Trovatore", ma anche la trasformazione dell'arredamente delle due stanze contigue o il "taglio" del contratto o l'affollatissima cabina della nave.
Non ho mai amato l'opera lirica, anche quando non avevo visto questo film dei Marx. Forse per lo stesso motivo che è alla base dell'accanimento dei fratelli verso un genere di spettacolo da loro considerato incomprensibile, magari legato più a convenzioni sociali che a un reale piacere. A non essere miopi ciò sottintende una critica più generale verso l'Europa e la sua cultura paludata e in tal senso mischiare lo spartito del Trovatore con quello dell'inno delle partite di baseball è un bel pugno nello stomaco.
MEMORABILE: La lettura dei "contratto" tra Chico e Groucho.
Graziosa commedia dei Marx, dove troviamo un paio di sequenze davvero immortali (l'affollata cabina e lo scambio dei mobili nella stanza), il classico fuoco di fila di battute di Groucho e qualche simpatico numero musical/comico (Chico in un'impressionante sequenza al pianoforte). Il resto è ampiamente evitabile, vuoi perché invecchiato male o francamente poco interessante, specialmente rispetto alla ben più concentrata Guerra lampo. Ciò non toglie che resta un film da vedere, sicuramente tra i più riusciti dei fratelli.
MEMORABILE: "Avete visto il mio vestito?" "Sì, l'abbiamo venduto" "Per quanto?" "Un dollaro e quaranta" "Eh sì, era proprio il mio vestito".
Film che si contraddistingue per un paio di sketch particolarmente riusciti e per la parlantina pronta e spedita del personaggio interpretato da Groucho, che riesce a dare quel qualcosa in più ogni volta che compare in scena. La trama è piuttosto semplice, frammentata da vari intermezzi lirico-musicali a servizio delle gag dei fratelli Marx. Commedia riuscita, ma senza particolari spunti.
Lasciata da parte la complicazione romantica, funzionale come pretesto, abbiamo il genio all'opera! Incredibilmente inossidabili, maestri di uno humor che mixa in maniera mai più superata lo slapstick alla comicità verbale, in questo film i Marx compiono un'ineguagliata opera di distruzione che non ha pari o quasi nel cinema. Quanti, da Allen a Brooks sino a Villaggio, pagano il debito con film come questo. Le scene staraordinarie si sprecano, sin da quando Harpo si sveste dei costumi d'opera nelcamerino. L'anarchia al potere avanza lucida.
MEMORABILE: La calata dei vari incongrui fondali durante il Trovatore; "Se il suo amico continua a dormire si ritroverà padre".
Il migliore dei Marx. Un ritmo indiavolato e una fonte di gag inesauribile con vari momenti da ricordare. Inoltre c'è anche una trama abbastanza costruita che dà ai tre uno scopo per le loro distruttive incursioni. Ottimi anche i caratteristi con l'immancabile Dumont, Ruman e King (quest'ultimo tornerà in un ruolo simile con Stanlio e Ollio). Persino i numeri musicali non stancano molto, con un assolo di Harpo all'arpa che è forse il suo migliore in assoluto. Finale acrobatico girato molto bene. Quasi perfetto.
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