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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Una delle tante satire costruite all'ombra del tv business, in cui la lotta per gli ascolti regola ogni decisione e impone cambiamenti dovuti all'estro e all'intuito di chi sovrintende al “final cut”. In quest'ultimo ruolo abbiamo qui una donna gentile ma dalle idee ben precise (Weaver), mentre l'ottica da cui si osserva la vicenda è quella del soggettista e sceneggiatore di una puntata pilota che, se approvata, cambierebbe la vita di molti. Lui è Mike Klein (Duchovny), convinto di aver scritto con "Le cronache di Wexler" un'ottima storia. Già dalla scelta del protagonista, tuttavia, qualcosa non gira come sperava: al provino finale viene infatti selezionato l'attore che lui reputava meno adatto...Leggi tutto per la parte (recita troppo sopra le righe). Il problema è che su quest'ultimo concorda l'intero staff, per cui a Mike non resta che abbozzare. Si sarebbe potuto facimente continuare insistendo sulle variazioni imposte dall'alto e puntare di conseguenza quasi alla farsa, ma Jake Kasdan (che il film l'ha diretto, oltre ad averlo interamente scritto) preferisce procedere senza quegli eccessi che lo avrebbero portato a sfiorare la parodia. I compromessi e i ripensamenti che Mike affronta sono in fondo quelli che immaginiamo e che tormentano tutti gli autori, costretti prima o poi a fare i conti con l'entrata in scena di interessi commerciali superiori. Come rispondere se ti dicono che il suicidio del fratello, momento cardine di quella che dovrebbe essere la tua serie, è troppo triste ed è meglio convertirlo nel decesso della madre? Se cioè l'intera filsofia su cui hai fondato il tuo racconto viene annullata con un colpo di spugna per consentire rivoluzioni di dubbio gusto? La vita sul set, gli inconvenienti, il rapporto tra i due attori protagonisti del pilot e un po' di "effetto notte" che funziona sempre: Kasdan gestisce bene il materiale a disposizione e mostra di saper descrivere con sapienza gli ingranaggi che muovono il sottobosco televisivo. Mancano la tensione e il cinismo feroce che poteva avere un QUINTO POTERE, dal momento che Mike è la faccia buona di chi non agisce istintivamente ma riflette; in aggiunta però si tenta meritoriamente in più occasioni di giocare la carta del'ironia (soprattutto nel personaggio di Zach, protagonista del pilot). Colpisce come più che sulle evoluzioni della storia ci si concentri sulle figure che la animano, perdendosi a volte in divagazioni che sottraggono incisività alla narrazione (soprattutto quando in scena c'è Gruffudd); però l'approccio al tema è maturo, inteligente e al netto di un coinvolgimento relativo il film fa il suo dovere fino all'amara conclusione. La Weaver è una manager perfetta, Duchovny non sempre all'altezza ma adeguato al ruolo, la coppia d'attori protagonisti del pilot fa venire in mente quella che appena un anno dopo incontreremo in BORIS, serie cult di casa nostra che forse più di un occhio al film di Kasdan l'ha dato.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/05/11 DAL BENEMERITO SKINNER POI DAVINOTTATO IL GIORNO 20/07/18
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Skinner 7/05/11 10:25 - 592 commenti

I gusti di Skinner

Arrivato da noi in dvd e con cinque anni di ritardo, racconta della realizzazione di un fantomatico pilota di una serie tra stravolgimenti autoriali, produttori, registi e attori ottusi e incapaci e imprevisti di ogni tipo. La materia non è nuova, la chiave del racconto neanche, ma Kasdan imprime al racconto un ritmo accettabile congiunto a una certa felicità di scrittura, ottenendo un risultato, per dirne una, sicuramente superiore al più recente e ben più ambizioso Disastro a Hollywood.

Galbo 22/01/15 07:03 - 12400 commenti

I gusti di Galbo

Riti e nevrosi del mondo della televisione nel terzo lungometraggio di Jake Kasdan. Sorta di critico "making of" di una serie televisiva, The TV Set è un film che avrebbe meritato maggiore visibilità. Si tratta di una commedia ben scritta apparentemente satirica ma probabilmente realistica sul mondo dei produttori, sceneggiatori e interpreti delle nostre quotidiane "visioni" e sulla manipolazione del prodotto. Molto ben scelto il gruppo di attori, con una prova memorabile di Sigourney Weaver nei panni di una nevrotica producer. Da recuperare.

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