Le occasioni di Rosa - Film (1981)

Le occasioni di Rosa

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/02/10 DAL BENEMERITO STEFANIA
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Stefania 14/06/10 04:40 - 1599 commenti

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Asciutto, essenziale, rigoroso, Piscicelli ci racconta Rosa mostrandocela quasi sempre in movimento: cammina insolente e sicura, il corpo trionfante che fende l'aria come una nave l'acqua, ma è una nave senza bussola, senza rotta, senza porto. E' pura vita che si disperde in inutili rivoli, per poi disseccarsi nell'ultimo gesto di confusa rivalsa, nell'ultima occasione perduta. Il tutto in un hinterland freddo di buio e di neon, Napoli senza mare, senza sole, senza cielo.
MEMORABILE: Angelo, l'amico ex-marinaio, cerca di spiegare a Rosa il funzionamento del sestante.

Homesick 19/04/11 10:28 - 5737 commenti

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Presa di coscienza da parte di giovani vite allo sbando tra residui di contestazione e lusinghe consumistiche. Intrisa di umori fassbinderiani percepibili nel ménage a tre, nel milieu domestico e nella diegesi scarna, ellittica e sincopata, l'opera seconda di Piscicelli si affilia a un naturalismo asettico ma denso di stimoli sociologici, cui danno ulteriore rilievo una Napoli fredda e suburbana e la recitazione dialettale in presa diretta di un cast di non professionisti e di Marina Suma, sorprendente debuttante, poi in Sapore di mare insieme al partner di allora Angelo Cannavacciuolo.
MEMORABILE: La camminata di Marina Suma, con il rosso dei suoi vestiti che contrasta con il grigiore dei condomìni sullo sfondo.

Myvincent 7/09/16 19:20 - 3726 commenti

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Esordio molto interessante (e forse mai altrettanto impegnato e drammatico) per la bella Marina Suma, che qui dà anche un'interpretazione azzeccata a un ruolo non certo facile. In una Napoli vista di striscio si consumano vicende di ordinario degrado umano, senza una narrazione convenzionale ma facendo intendere tutto e anche oltre allo spettatore. La scelta di Rosa, così sofferta, sarà la sua prima presa di coscienza di sé, a dispetto di chi ha deciso avidamente già la sua sorte.
MEMORABILE: Gli occhi e lo sguardo intenso di Marina Suma; La sua camminata solitaria tra le vele di Scampia.

Alex1988 16/07/17 18:18 - 728 commenti

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Riuscito esordio per Marina Suma; da qui in poi i suoi ruoli saranno prettamente da commedia. In una Napoli quasi metafisica si consuma la storia di una prostituta che, conducendo una vita grigia, riuscirà solo nel finale ad agire secondo coscienza, attraverso una drastica decisione. Storia dagli echi pasoliniani; una Napoli così si è vista raramente. Discreto.

Paulaster 5/04/18 10:04 - 4389 commenti

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Vita quotidiana di una ragazza senza arte né parte che troverà una nuova consapevolezza di sé. Storia di degrado periferico che non entra nel drammatico (dopotutto c’è spaccio e prostituzione) per via di un narrato asciutto, in un napoletano parlato con naturalezza e in presa diretta. La Suma ha presenza e sembra che tutto le scivoli addosso: qualche inquadratura più autoriale (le varie passeggiate) le dà più importanza. Cannavacciolo mostra qui evidenti limiti recitativi.
MEMORABILE: La lezione di inglese in cassetta; I casermoni di cemento e lei con i collant rossi.

Giùan 15/09/18 14:53 - 4539 commenti

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Pasolinianamente rigoroso fin dal nitore dei titoli di testa, post cittiano nel suo aggiornare ambienti, sociologia e fenomenologia di un proletariato imborghesito nei sogni ma sempre costretto a vivere di espedienti e scorciatoie, senza più nessun progetto di riscatto se non "immediatamente" economico. Piscicelli possiede lungimiranza registica, inquadrando in fieri l'umanità sfuggente e riluttante sovrastata dal cemento delle nuove periferie (femminielli, prostitute, cinici omosessuali, microcriminalità). Amaro ma pudico, doloroso senza concedersi urla.
MEMORABILE: L'incedere, le mise, il volto e il corpo di Marina Suma; Il muro del condominio col "graffito" pre maradoniano su Ruud Krol.

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  • Discussione Columbo • 26/04/11 11:33
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    E' una riflessione sensata la tua, Stefania. Sicuramente ci sono delle analogie tra i due personaggi che si rispecchiano nel differente approccio stilistico alla materia narrata. Il film di Piscicelli, nel segno di Fassbinder e Brecht, è sociologicamente celebrale, genuinamente melodrammatico e un pò pedante, se vogliamo, nella suo assillo di documentazione quasi neorealista. Di contro, quello di Garrone, pur con un notevole scavo psicologico dei personaggi, coniuga (direi mirabilmente) cinema d'atmosfera, noir e racconto d'azione, elementi dai quali è avulso il cinema del pur bravo Piscicelli.
  • Discussione Stefania • 26/04/11 15:02
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Ah, grazie per le vostre risposte... solo non capisco la chiamata di Zender! Mi fa piacere che condividiate, almeno in parte, le mie osservazioni molto epidermiche, direi che quando ho visto "L'imbalsamatore" ho avuto nettamente l'impressione di un'opera "romanzesca", veramente un racconto d'azione, come osserva Columbo, dove l'azione è costruita per condurre in maniera coerente alla soluzione drammatica del finale. Forse, anche perché ero consapevole del fatto che il film era ispirato (per quanto liberamente) ad un caso di cronaca. Del film di Piscicelli, forse perché sono meno abituata a quel tipo di linguaggio, mi affascina la frammentazione del dramma in micro-drammi. Il finale è inaspettato, repentino, se vogliamo anche ambiguo. La scena finale è comunque bellissima: dove Fassbinder incontra la sceneggiata!
  • Discussione Columbo • 26/04/11 15:26
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Questo titolo di Piscicelli ha una struttura molto frammentata, è vero, ma provi a visionare "Immacolata e Concetta", forse il suo capolavoro, e troverà una compattezza d'insieme di straordinaria pregnanza. Un dramma asciutto e crudele di coraggiosa tematica (l'amore lesbo, credo caso unico nella storia del cinema italiano), sullo sfondo di una miserabile società sottoproletaria contadina, illuminato peraltro da due interpreti mirabili.
  • Discussione Zender • 26/04/11 15:34
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Ti avevo chiamata perché se magari ti ricollegavi dopo un po' di tempo ti dimenticavi di leggere, e visto che poteva interessarti... Faccio spesso così, sensibilizzo :)
  • Discussione Didda23 • 26/04/11 15:37
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Attenzione utenti distratti,fra noi abbiano una nuova creatura: Zender il "Sensibilizzatore"!!
  • Discussione Zender • 26/04/11 15:49
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Esatto. Se vedo che una frase è destinata a un utene preciso che potrebbe non accorgersene può essere che sensibilizzi :), anche se ovviamente non lo faccio sempre. Lo feci anche con te per Scream, Didda: sensibilizzai :)
  • Discussione Didda23 • 26/04/11 15:51
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Ho avuto l'onore di sentire sulla mia pelle i tuoi incredibili poteri di sensibilizzatore.A parte gli scherzi,grazie per l'opera pia che svolgi...
  • Discussione Stefania • 26/04/11 16:14
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ti avevo chiamata perché se magari ti ricollegavi dopo un po' di tempo ti dimenticavi di leggere, e visto che poteva interessarti... Faccio spesso così, sensibilizzo :)
    Certo, sì, non era mica un rimprovero, anzi... Ho capito, era una cosa tipo "Stefania, appena hai finito di limarti le unghie, vedi se dai un'occhiata al forum, che Homesick e Columbo vogliono parlarti di cose serie, e vedi anche di dare una risposta sensata, grazie!" :DDD
    Ahahah, scherzo, ovviamente, ma mica escludo che questo cattivissimo pensiero si sia formato nella tua mente, caro Zender!

    @ Columbo: Immacolata e Concetta devo recuperarlo, lo guarderò con piacere! Voglio anche riguardare con attenzione la scena, o meglio l'inquadratura finale de "Le occasioni", che non riesco a interpretare... L'inquadratura si restringe sul giovane che picchia violentemente Gino, poi diventa sfuocata, mi pare... forse è, ancora una volta, il punto di vista di Rosa che, ancora una volta, chiude gli occhi, distoglie lo sguardo?
  • Discussione Columbo • 26/04/11 16:43
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Stefania ebbe a dire:

    @ Columbo: Immacolata e Concetta devo recuperarlo, lo guarderò con piacere! Voglio anche riguardare con attenzione la scena, o meglio l'inquadratura finale de "Le occasioni", che non riesco a interpretare... L'inquadratura si restringe sul giovane che picchia violentemente Gino, poi diventa sfuocata, mi pare... forse è, ancora una volta, il punto di vista di Rosa che, ancora una volta, chiude gli occhi, distoglie lo sguardo?


    Si, è probabile. D'altronde su Rosa si abbattono avvenimenti gravi ("occasioni" credo sia da leggere nel senso più semplice del termine, come "occasioni" di vita che possono accadere in un determinato ambiente sociale in cui non ci sono più punti di riferimento, cioè la degradata periferia napoletana, all'ora come oggi, purtroppo) dal punto di vista di una giovane ragazza, ma lei se li fa quasi cadere addosso con dimessa umiltà.

    C'è sicuramente da lodare la bravura sincera e vitale di una non-attrice come la Suma (qui peraltro splendida), che poi prese altre strade, adagiandosi sugli allori della commedia sentimental-vacanziera-pecoreccia, non trovando più ruoli così interessanti. Colpisce indubbiamente l'immaginario erotico, desiderante dello spettatore in maniera totale e il regista è bravo nel costruire il melodramma sulla sua figura (peraltro per nulla proletaria, visto che proveniva da una famiglia benestante).

    Aggiungo che un altro film valido di Piscicelli è "Quartetto", melodramma al femminile anch'esso molto frammentato nella struttura narrativa, quasi parcellizzato nella confusione tra personaggi e interpreti. Un ottimo film è pure "Il corpo dell'anima", tra i grandi erotici (ma è un termine riduttivo) italiani.
    Ultima modifica: 26/04/11 17:12 da Columbo
  • Curiosità Zender • 25/06/16 17:25
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: