Quartetto - Film (2001)

Storie incrociate di quattro ragazze che ruotano intorno al mondo del cinema. Piscicelli è uno dei registi più interessanti del panorama italiano degli ultimi 20 anni, spesso coraggioso e innovativo, soprattutto in generi poco battuti e spesso incompreso da critica e pubblico. Qui costruisce un buon film, in puro stile Dogma, mescolando dramma, recitazione improvvisata, cinema-verità, con un occhio a suoi numi tutelari, Bellocchio e Fassbinder. Il risultato è straniante, vitale e sincero.

La recitazione delle quattro protagoniste, una sorta di Sex & the city quartet, risulta la cosa migliore del film. A tal punto che il nudo integrale di una delle attrici risulta del tutto superfluo in un contesto di film dall'impronta indipendente. Il sottile dramma che attraversa le storie delle giovani donne è persuasivo, meno plausibile risulta il modo in cui si parla di lesbismo. Il linguaggio vuole essere moderno e non risparmia dialoghi a volte banali, altre volgari. Il digitale, con la sua fotografia scura, rovina buona parte del girato.