Ultime grida dalla savana - Documentario (1975)

Ultime grida dalla savana
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1975
Genere: documentario (colore)
Cast: (n.d.)
Note: Aka "Ultime grida dalla savana - La grande caccia". Commento scritto da Alberto Moravia e letto da Giuseppe Rinaldi. Il film è un rimontaggio e integrazione (con scene girate da Prosperi) del precedente "La grande caccia", rimasto in sala pochi giorni. Nel montaggio riferito all’Isola di Wight si riconoscono Ilona Staller e Michele Starck.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tra i più celebri mondo-movie italiani, documentari shock tesi a mostrare gli aspetti crudi della natura (e dell'uomo, ovviamente) facendo da contraltare all’edulcorata fiction paradisneyana, in cui viene esaltato solo l'aspetto romantico, della natura. Dall'Australia alla Patagonia, dall'Alaska all'Argentina, scene di caccia e di morte commentate dalla penna di Alberto Moravia cui dà voce Giuseppe Rinaldi. Sempre alla ricerca del particolare shock da contestualizzare tra paesaggi più possibile selvaggi ed evocativi (esaltati dalle delicate musiche di Carlo Savina), il duo di autori composto da Antonio Climati e Mario Morra regala sprazzi di autentica poesia...Leggi tutto nei quali resta come sempre in questo singolare genere cinematografico il dubbio che alle scene autentiche ne siano state interpolate troppe di ricostruite. Anzi, è una certezza. Il punto è capire dove finiscono le prime e comincino le seconde. Lasciando pur perdere le notissime sequenze (riprese da un video amatoriale) che riprendono un incauto turista andato per firmare alcune leonesse e finito sbranato “in diretta”, cosa si può dire della caccia agli indios in Amazzonia a opera di squadre civilizzate mandate lì dai bianchi per “bonificare” la zona? Decapitazioni, evirazioni, scalpate sembrano più che altro un anticipo del grande circo che Deodato allestirà cinque anni dopo col suo CANNIBAL HOLOCAUST. Splendidi gli inseguimenti tra struzzi e giaguari, il guado degli orsi a caccia di salmoni... La natura non è sempre così umana ed è giusto saperlo. Fuori luogo le riprese degli hippie.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Deepred89 5/12/10 23:07 - 3706 commenti

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Scialbo mondo-movie caratterizzato da una tediosa atmosfera da National Geographic che un paio di sequenze di violenza estrema non riescono a stemperare. C'è da ammettere però che le due sequenze pseudo-snuff anticipano in tempi non sospetti la tecnica che renderà celebre Cannibal Holocaust e che farà la fortuna di una miriade di horror degli ultimi anni. Ciò non è poco e dà una ragione di esistere ad un film altrimenti piuttosto inutile, che raggiunge la canonica ora e mezzo con i soliti animali scannati, indigeni e hippies tipici del filone.
MEMORABILE: La fecondazione del terreno: scena stracult!

Ronax 8/05/11 02:27 - 1252 commenti

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Il cinema-spettacolo è finzione e il documentario vero e un'altra cosa. Pertanto è su questo film come spettacolo, con tutti i suoi falsi ricostruiti a due passi da casa con comparse e animali addomesticati, che il giudizio va dato. Da questo punto di vista si tratta di un lavoro quanto meno un gradino più su del livello medio dei "mondo", se non altro per la bella fotografia, l'efficace musica di Savina e il commento finto-erudito di Moravia, anche lui sardonicamente complice dell'astuta bufala. Squallidissimo il sequel Savana violenta.
MEMORABILE: I vari raduni hippies, unica occsione per riuscire a mostrare comunque qualche tetta al vento.

Herrkinski 11/09/11 23:36 - 8109 commenti

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Tra i primi e più noti mondo-movies. L'ineffabile duo Climati/Morra monta con mestiere un film che alterna sequenze da documentario naturalistico (ben girate) con altre scene di violenza, che dovrebbero descrivere il rapporto dell'uomo con la natura. Tra uccisioni di animali vere (sempre fastidiose) e stralci gore a danno degli uomini (in sequenze ricostruite, mai veritiere seppur ben realizzate), il film scorre sugli usuali binari dell'atrocità, pur con un discreto stile. Qualche riempitivo inutile; risibile il commento audio. Sopravvalutato.
MEMORABILE: L'attacco (finto) del branco di leoni al malcapitato turista.

Disorder 25/11/11 12:16 - 1416 commenti

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Del tutto deludente, siamo dalle parti del documentarismo sensazionalista, del peggior voyeurismo televisivo. Non suscita nemmeno curiosità, a differenza di altri Mondo: non c'è un minimo di credibilità, tutto è ai limiti del surreale, voce narrante compresa (ma davvero Moravia ha scritto sta roba?). Da segnalare giusto la scena di "fecondazione della terra", davvero esilarante; deludente invece quella celeberrima dei leoni. Da voltastomaco le scene di caccia, di rara gratuità. Sconsigliatissimo.
MEMORABILE: La "fecondazione del terreno", il raduno hippie (non ho capito che c'entrasse col film, ma almeno si tira il fiato in mezzo a tante efferatezze!)

Markus 19/11/12 16:45 - 3687 commenti

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Celebrato (forse troppo) mondo-movie che si giova della felice intuizione del titolo ma soprattutto della famosissima scena del leone che sbrana una persona (grazie a questo fatto riempì le sale e poco importa se si parla insistentemente di un falso ricostruito). Quello che manca al documentario è il senso del ritmo: lunghe scene (spesso riempitive) non appagano la voglia di sensazionalismo che invece si ha con altri film del filone; salvo la scena dell'evirazione, che certamente può contare su una certa efficacia "snuff".

Schramm 26/11/12 14:13 - 3495 commenti

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Da che ha imparato a ringhiare e latrare, abbaiare e mordere, il mondo non si è fermato mai un momento e la carica dei 101 epigoni ha presto appreso che inciurlire le platee a colpi di sensazionalismo e ipocrita e friabile contro-informazione significava vincere facile sulle frange più borghesi e/o ingenue ingorde di cose buone dal mondo: Climati e Morra alzano il tiro con un paio di numeri d'illusionismo (dei quali Deodato farà tesoro di lì a poco) che faranno cassa e dimostreranno che spararle enormi riempie le tasche. Di contorno, oppiaceo quarkume da reader's digest che val bene una pera.

Fauno 30/11/12 12:35 - 2212 commenti

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Come cult è imperdibile e come mondo è inferiore solo a Questo sporco mondo meraviglioso. Suggestive le cacce selvagge spietate e scriteriate, l'agonia prolungata delle povere vittime e molto interessante lo studio del nino con tutti i suoi effetti sulla catena alimentare. Quanto alle scene del turista sbranato e dell'indigeno seviziato io non riesco a credere siano finte: questo film è stato coniato per essere il più cattivo ed è il più cattivo! Se Attila è stato fermato dalle parole di un Papa, i miracoli accadono una volta sola!
MEMORABILE: La primissima scena col monologo in inglese comprensibilissimo: fa già capire l'andazzo di tutto il film.

Piero68 17/06/14 12:38 - 2957 commenti

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Diciamoci la verità: il film ha avuto una storia solo per le contestatissime scene di violenza passate per vere (i leoni che sbranano un uomo e l'evirazione). Poi il nulla assoluto. Come già detto per Cannibal holocaust è un genere con non apprezzo e non capisco. Ma soprattutto dovendone giudicare la cifra artistica, trovo il tutto comunque molto sotto il minimo accettabile per una pellicola che vuole avere il privilegio di passare sul grande schermo. Esecrabile!

Rufus68 20/09/16 20:52 - 3842 commenti

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Consueta Wunderkammer approntata per far correre qualche brivido esotico alle neghittose platee borghesi occidentali, sfiancate dalla normalità del quotidiano (gli eccentrici hippies e gli onanisti africani, per esse, sono sullo stesso piano). Concediamolo: le due scene capitali hanno una loro efficacia. Sono vere, sono false? Poco importa poiché il resto è solo etnopornografia datata. Sull'argomento, per capire i retroscena, si consulti la Bibbia di Cavara, L'occhio selvaggio.

B. Legnani 22/02/19 14:01 - 5532 commenti

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All'epoca, clamoroso successo al botteghino, grazie anche alla splendida rititolazione. Morandini, che stronca Mondo cane, lo salva. Come valutare un film del genere, sapendo oggi che ha scene vere (pure bellissime: comprate o girate da Climati?) e ne ha altre finte (il famoso sbranamento, come è stato ammesso da Prosperi, è stato girato nella Riserva di Gianola, vicino a Formia)? Apprezzare la furbata oppure stroncarla? Ne esce un ** che discende da un compromesso personale e dall'amore verso un cinema che fu… C'è persino Ilona Staller.
MEMORABILE: "Quante preoccupazioni metafisiche, per ammazzare un puma...".

Mario Morra HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in boccaSpazio vuotoLocandina Formula 1, febbre della velocitàSpazio vuotoLocandina Dimensione violenzaSpazio vuotoLocandina Savana violenta

Gmriccard 16/01/20 16:50 - 121 commenti

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Scarno documentario che si discosta dai soliti mondo in quanto non rappresenta le consuete tematiche socio-antropologiche ma si dedica alla caccia tra specie animali (anche la guerra è ascritta a tale categoria). Molte scene di violenza sugli animali, invero non gratuita, ma non facile da sostenere. La voce narrante non ha il timbro, il sarcasmo e la sagacia dei vari Cucciolla, Salerno eccetera, il commento musicale non ha firma Ortolani né Umiliani. Il tutto conferisce un’aura apocrifa, minimamente salvata da alcune scene (credonsi) originali.

Myvincent 2/04/24 07:42 - 3741 commenti

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Le ultime grida dalla savana sono quelle di animali cacciati dall’uomo, spesso per sopravvivere, attualmente per frenarne l’estinzione, oppure il contrario, o anche di uomini uccisi da simili. La caccia, antica forza esistenziale, diventa simbolo e manda in crisi un’intera generazione che si sfama con lo shopping al supermercato sotto casa. Il commento scritto da Moravia lo rende un documentario politico, ancora oggi valido, nonostante siano passati cinquant'anni. Perché il poeta sa interpretare quel grido che dall’inizio del mondo squarcia il nostro silenzio interiore.
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  • Discussione Raremirko • 1/12/12 16:35
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    sì, ma quella chiosa implica una sfumatura interessante: non la ritengono vera perché è vera in sé, ma perché a renderla indiscutibilmente tale la rende una mediazione filmica...

    c'è anche chi pensa l'esatto opposto: tutto quel che è mediato filmicamente diventa di fatto finto, comprese death scenes o snuff.


    e te personalmente come la vedi?

    io sposerei la seconda posizione, almeno in parte.
  • Curiosità Fauno • 22/04/16 01:38
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film:

  • Discussione Caesars • 16/05/16 12:31
    Scrivano - 16810 interventi
    Il film viene citato nella canzone "Cameroon" nel disco "Figgatta de blanc" di Elio e le Storie Tese
  • Discussione B. Legnani • 23/01/19 18:37
    Pianificazione e progetti - 14965 interventi
    Il film è un rimontaggio ed integrazione del precedente LA GRANDE CACCIA, rimasto in sala pochi giorni. Venne appunto integrato con scene girate da Prosperi (compresa la scena del leone che sbrana un uomo, girata nella sua tenuta, vicino a Latina) che non volle essere accreditato.
    Fonte: Stefano Loparco
    In regia, pertanto, aggiungerei:
    Franco E. Prosperi (n.c.)
  • Discussione Schramm • 23/01/19 22:45
    Scrivano - 7694 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Il film è un rimontaggio ed integrazione del precedente LA GRANDE CACCIA, rimasto in sala pochi giorni. Venne appunto integrato con scene girate da Prosperi (compresa la scena del leone che sbrana un uomo, girata nella sua tenuta, vicino a Latina) che non volle essere accreditato.
    Fonte: Stefano Loparco
    In regia, pertanto, aggiungerei:
    Franco E. Prosperi (n.c.)


    andrebbe aggiunto in tutti i film della filmografia del duo dato che, stando a varie interviste con lo stesso prosperi, la regia è sempre stata sua e climati e morra, operatori, hanno semplicemente fatto da copertura/prestanome. la titanus difatti non voleva che apparisse la sua firma dopo le accuse di fascismo e razzismo fioccate a ridosso di africa addio e addio zio tom.
  • Discussione Caesars • 24/01/19 09:03
    Scrivano - 16810 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Il film è un rimontaggio ed integrazione del precedente LA GRANDE CACCIA, rimasto in sala pochi giorni. /b]

    Interessante. Questa cosa non la sapevo proprio...
  • Discussione B. Legnani • 22/02/19 13:38
    Pianificazione e progetti - 14965 interventi
    https://www.youtube.com/watch?v=0W_bfOFszWk&t=2413s

    Guardate chi ci potrebbe essere a 40'06''...

    Zender, come si vede a 2'13'', il titolo esatto è Ultime grida dalla savana - La grande caccia

    Lo metterei negli aka.

    EDIT. Il commento parlato, ufficialmente scritto da Moravia (pecunia non olet), in realtà è di Prosperi.
    Ultima modifica: 22/02/19 13:47 da B. Legnani
  • Discussione Schramm • 22/02/19 16:32
    Scrivano - 7694 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    https://www.youtube.com/watch?v=0W_bfOFszWk&t=2413s

    Guardate chi ci potrebbe essere a 40'06''...


    ultimi gemiti dalla savana. davo per già svelato nelle pagine precedenti o nei commenti l'altarino della staller, ma molto probabilmente ho confuso con il forum di nocturno o di gdr.

    di fatto, ulteriore implemento che manda la presunta veridicità del film a cuocere le uova.
  • Discussione B. Legnani • 22/02/19 17:26
    Pianificazione e progetti - 14965 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    https://www.youtube.com/watch?v=0W_bfOFszWk&t=2413s

    Guardate chi ci potrebbe essere a 40'06''...


    ultimi gemiti dalla savana. davo per già svelato nelle pagine precedenti o nei commenti l'altarino della staller, ma molto probabilmente ho confuso con il forum di nocturno o di gdr.

    di fatto, ulteriore implemento che manda la presunta veridicità del film a cuocere le uova.


    Il montaggio alterna inquadrature ravvicinate di "figuranti" (fra i quali la Staller) a scene (autentiche) di massa.
    Ultima modifica: 22/02/19 17:27 da B. Legnani
  • Curiosità B. Legnani • 23/02/19 22:48
    Pianificazione e progetti - 14965 interventi
    Le scene di massa (autentiche) del raduno giovanile (presenti attorno al minuto 40) contengono un primo piano (girato per rinforzare le immagini) su una ragazza bionda e nuda che è Ilona Staller, all'epoca non ancora nota: