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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il film di una generazione e uno dei più importanti lavori di Altman in assoluto, nel quale si sublima l'attrazione del regista per la frammentazione, la suddivisione della sceneggiatura in microstorie diverse che si intrecciano ripetutamente per andare a comporre un affresco di grande impatto capace di fotografare la società del tempo in diverse sfaccettature (anche se quasi tutti i protagonisti, in un modo o nell'altro, sono legati al mondo dello spettacolo). L'occasione è l'organizzazione di un importante concerto al “Partenone” di Nashville (Tennessee): a chi lo mette in piedi (lo staff di un candidato politico repubblicano) e a chi vi partecipa, anche marginalmente, Altman dedica i suoi...Leggi tutto “segmenti di vita”: c'è la rockstar fricchettona (Keith Carradine, che scrive e canta l'immortale “I’m Easy” vincendo pure l'Oscar), la giornalista spregiudicata (Geraldine Chaplin), la cameriera stonata che vuole ugualmente sfondare cantando e molti altri personaggi più o meno secondari comunque sempre ben descritti e necessari a dare varietà e ritmo alla storia. Attraverso un montaggio intelligente, l'inserimento di alcune azzeccate esibizione live, un parco attori strepitoso e una regia di impronta moderna, Altman ci consegna un'opera unica, fresca e intelligente, che con tocchi raffinati cala immediatamente lo spettatore nella realtà dell'epoca rendendolo partecipe e toccandolo con un finale altamente drammatico e caustico. Forse due ore e mezza sono troppe, forse alcune strimpellate folk potevano esserci risparmiate, tuttavia sommariamente NASHVILLE non deluderà chi s'aspetta di assistere a uno dei più celebri film “off” di Hollywood.

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Caesars 15/10/07 11:16 - 3790 commenti

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Grandissimo successo all'epoca, soprattutto presso la critica ufficiale, forse è uno dei film più famosi di Altman. Ci vengono raccontate storie di numerosi personaggi (situazione tipica nel cinema del ragista) che si svolgono sullo sfondo di un festival di country music dove succede tutto e niente. Spaccato di vita americano degli anni '70 che merita di essere conosciuto, anche se personalmente ho preferito altri Altman. Comunque un buon film del quale resterà nella storia la celebre "I'm easy" scritta e cantata da Keith Carradine.

Galbo 10/10/08 05:46 - 12393 commenti

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Come spesso accade nelle opere del regista Robert Altman, in Nashville vengono raccontate le storie di parecchi personaggi che si muovono nella città del Tennessee durante un festival di musica country. Il regista affronta con molta efficacia numerosi temi quali il fanatismo politico, la liberazione sessuale, il potere dei media, la decadenza della società americana il tutto con l'ausilio di una colonna sonora che diventa quasi ulteriore personaggio della storia.

Ercardo85 16/12/08 18:11 - 81 commenti

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Il film è una sola grande metafora dell'America come società dello spettacolo fondata sulla falsità e sull'apparenza. Le elezioni presidenziali si trasformano in un'occasione per molti cantanti country di esibire le proprie doti canore; quando la star principale della manifestazione è uccisa da uno psicopatico, viene rimpiazzata da un'egocentrica e arrivista emergente che sul palco canta "It don't worry me" (Non mi importa). The show must go on!

Pigro 18/04/09 09:54 - 9666 commenti

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Un raduno country e una campagna elettorale: in mezzo decine di storie che si intrecciano fra musica e politica. Straordinario film corale con una ricca e raffinata partitura sonora e visiva sapientemente orchestrata. Altman si addentra nelle ambiguità dell'american way of life, in particolare dell'America profonda e popolare, miscelando in modo esplosivo schegge di vita come meteore impazzite in quel vuoto cosmico che sono i valori e il senso della vita, non risparmiando il sarcasmo per i petulanti europei. Il finale è da brividi. Capolavoro.

Capannelle 22/06/09 16:26 - 4411 commenti

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Un caleidoscopio di personaggi e storielle che solo un regista bravo poteva incollare così bene anche se per conto mio avrei tagliato qualche personaggio e parte delle canzoni per renderlo più godibile. Molte le frecciate allo show-business, alla politica, a noi stessi: è un racconto concepito per dare adito a tante e diverse chiavi di lettura. Senza renderlo memorabile ma è qualcosa di notevole.

Blsabbath 2/08/09 22:23 - 46 commenti

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Con il pretesto del festival country Altman, a metà anni 70, gira un notevole mockumentary dal quale emerge con incredibile forza un perfetto spaccato sociale degli stati uniti meridionali. Numerosi sono i personaggi e le storie che li accomunano, moltissimo il torbido che viene a galla: superficialità, arrivismo, assenza di valori, disinteresse politico, crisi del sistema democratico... Film datato ma con parecchie analogie odierne.
MEMORABILE: Il furgone munito di altoparlanti che prosegue nell'indifferenza generale.

Saintgifts 10/08/10 00:11 - 4098 commenti

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È una perfetta fotografia di una certa America (o di tutta l'America), raccontata seguendo gli artisti e le esibizioni canore dei, molto amati, cantanti del genere country. Montaggio di alto livello per tutti i tasselli dei vari personaggi, tante piccole storie che hanno in comune i rapporti umani, gli affari e la politica. Il pubblico vede la facciata e applaude o fischia, a noi viene mostrato anche il retroscena, a volte molto crudele, di questo mondo fatto di invidie e protagonismo. Una delle migliori opere di Altman, se non la migliore.

Cotola 11/12/11 00:25 - 9044 commenti

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Uno dei capolavori di Altman nonché uno dei più bei film dei Settanta. Diretto con mano sicura e con una magistrale e sopraffina capacità di intrecciare le vicende di 24 personaggi che si snodano attraverso una miriade di eventi che vanno a comporre un mosaico di perfetto ordine nella sua caoticità che è poi un affresco di un'intera società. A ciò si aggiunga una colonna sonora (fatta non solo di canzoni ma anche di suoni e voci e fuori campo) praticamente ininterrotta ed usata in modo originale e funzionale. Altre parole sarebbero superfule.
MEMORABILE: L’esecuzione di I’m easy di Carradine. Il finale con la folla che, dopo il fattaccio, canta I’m not worried.

Graf 10/05/12 00:24 - 708 commenti

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Un coloratissimo affresco con 24 personaggi da gustarsi, possibilmente, in versione originale. Durante il festival della musica country a Nashville, un multiforme e sfaccettato mosaico di facce, parole, rumori, suoni e musica, un vero spettacolo nello spettacolo, viene apparecchiato da Altman attraverso una narrativa frammentaria, attenta al comportamento delle persone, alla cronaca minuta delle azioni, ma rifiutando categoricamente la convenzionalità dell’approfondimento psicologico hollywoodiano. Film sperimentale, linguaggio innovativo e distanziante.

Ziovania 28/06/13 15:26 - 337 commenti

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Presi uno a uno, i 24 personaggi del film sarebbero a dir poco banali così come le canzoni, per lo più innocue ballate country. Ma è l’amalgama a fare di questo melodramma musicale uno dei capolavori del cinema americano, in una rappresentazione corrosiva e amara della società e dello show business inestricabilmente legati dalle stesse leggi. Si scoprirà l’acqua calda ma è grazie al montaggio che parole, suoni e rumori concorrono a una caotica ancorché creativa visione sorprendentemente sempre attuale.

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Mickes2 10/08/14 20:29 - 1670 commenti

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Caleidoscopico arazzo che con sguardo lucidissimo e realista incastona in quasi 3 ore una rappresentazione dell’America fra le più amare e pessimiste di sempre. Una ricognizione corale con 24 protagonisti che disseppellisce sottotraccia il vuoto interiore di valori umani, etici e culturali di un paese ciecamente patriottico, edonista e insofferente al mondo politico e alla sua morbosa ricerca all’affermazione. Senza empatia né compiacimenti, lascia che i significati maturino assieme ai personaggi braccati da una mediocrità senza vie di scampo.
MEMORABILE: Lo struggente annuncio all’anziano marito; Carradine che canta “I’m easy”; Le sue telefonate; Il personaggio di G. Chaplin; L’immenso finale.

Deepred89 2/11/14 12:18 - 3706 commenti

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Le vie dello sculto sono infinite, ma mai mi sarei aspettato una simile botta soporifera da un tanto rinomato classico settantiano. Che uno spirito cattivo e sarcastico aleggi nell'aria è palese, ma i personaggi non incidono, il divertimento è assente e gli infiniti brani country non riescono a colmare la mancanza di una vera trama. Buona confezione tipicamente New Hollywood e cast azzeccato, ma si arriva ai titoli di coda stremati senza che il finale riesca (nonostante le intenzioni) a risollevare minimamente le sorti del film.

Daniela 26/05/15 13:35 - 12662 commenti

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Quasi sempre, pensando a Altman, questo è il primo titolo che viene in mente: anche chi non lo ritiene il suo capolavoro, difficilmente può negare l'impatto che, pur attenuato, conserva ancora a 40 anni dall'uscita. E' già qui perfettamente delineata la sua leggendaria capacità di assemblare, attorno ad un evento, decine di personaggi così caratterizzati da risultare tutti, chi più che meno, memorabili. Quanto alla musica, è ben più di un collante: evoca un'epoca ed un clima politico, suscita nostalgia o sarcasmo, distacco o commozione. Pietra miliare nella storia del cinema americano.
MEMORABILE: "I'm easy" cantata da Keith Carradine; la goffa esibizione di Barbara Harris; la canzone intonata dal pubblico dopo l'attentato.

Rocchiola 20/05/16 08:58 - 968 commenti

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Culmine del primo periodo altamaniano e massimo esempio del suo tipico film mosaico caratterizzato da una moltitudine di personaggi e microstorie che si intersecano senza soluzione di continuità. Musical antropologico che parla della recente storia americana (si vedano i continui riferimenti ai Kennedy), di music business (Nashville un po' come il nostro Sanremo) e di politica. Un classico, anche se di Altman preferisco alcuni titoli precedenti come I compari o Il lungo addio, con i quali il regista ha ridefinito i codici espressivi del cinema "di genere" Usa.
MEMORABILE: L'incidente sulla superstrada; L'esecuzione di "I'm Easy"; L'attentato finale con lo spettacolo che continua; I testi reazionari e patetici delle songs.

Paulaster 15/01/20 10:04 - 4419 commenti

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A un festival country si affiancherà una convention politica. Sorta di reportage di un folto numero di microstorie che si intrecciano. Il montaggio superlativo mescola il successo, gli interessi, l’ironia e il cinismo del modello americano e il finale riassume il pensiero di Altman. Critico verso la politica (la cantilena dello speaker) e poco morbido con i personaggi, mette in sottofondo le musichette che tendono a evitare di riflettere. La Tomlin è la migliore e divertente il ruolo della Chaplin con le sue innumerevoli gaffe.
MEMORABILE: L’incidente in autostrada; La Chaplin al cimitero delle macchine; La canzone “I’m easy” magnificamente interpretata; Lo strip della cantante.
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  • Musiche Lucius • 22/08/11 10:59
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale:

    Ultima modifica: 28/08/11 10:58 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 22/08/11 11:06
    Consigliere - 25999 interventi
    Gran 45 giri da collezione, gran film, grande Altman e grande Lucius! :)
  • Homevideo Buiomega71 • 14/12/13 10:40
    Consigliere - 25999 interventi
    Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Paramount (allegata all'Unità, versione originale sottotitolata in italiano. Anno dell'uscita: 1997)

    Durata effettiva: 2h, 32m e 12s

    Ultima modifica: 14/12/13 13:12 da Zender
  • Discussione Mickes2 • 10/08/14 20:31
    Addetto riparazione hardware - 335 interventi
    Mi permetto di segnalare una frase a mio avviso piuttosto spoilerosa dell'utente Ercardo85


    SPOILER


    quando la star principale della manifestazione è uccisa da uno psicopatico


    SPOILER
    Ultima modifica: 10/08/14 20:32 da Mickes2
  • Discussione Zender • 11/08/14 08:26
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Ma quando avviene la scena? Nel finale?
  • Discussione Cotola • 11/08/14 10:43
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Sì: negli ultimi minuti del film.
  • Homevideo Rocchiola • 20/05/16 09:06
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Premesso che il film non è mai stato doppiato neanche all'epoca dell'uscita nelle sale cinematografiche (malgrado qualcuno sostenga il contrario), dieri che oggi si può andare sull'eccellente bluray con abbinato DVD dell'inglese Eureka serie "Masters Of Cinema".
    Video perfettamente restaurato ed audio originale ottimo, anche se ovviamente non vi sono i sottotitoli italiani presenti nella vecchia VHS succitata.
    Tale prodotto si trova su Amazon a prezzi più che accettabili tra i 15 ed i 20 euro comprese le spese di spedizione.