Gabrielle (Vaugier), un tempo campionessa di kayak, organizza col marito Parker (Sirow) una bella uscita sul fiume. Lasciano a casa la figlia Lexa (Galay) e partono, ma dopo qualche pagaiata felice lei si volta e lui non c'è. Panico, la polizia, le lacrime... Parker non si trova. Dopo giorni di ricerche salta fuori solo il suo giubbotto di salvataggio, strappato, e Asher (Bancroft), il poliziotto che si occupa delle indagini, tende a darsi per vinto. Incidente disgraziato fu, e caso chiuso. La vedova inconsolabile si dispera, pare proprio non riprendersi. Nemmeno quando viene a sapere...Leggi tutto che riceverà dall'assicurazione di suo marito cinque milioni di dollari come premio inatteso.
Il socio/fratello (Wall) del defunto è furioso (la società andava male) e se la prende con Gabrielle la quale, durante un viaggio di lavoro a San Francisco, nota tra la folla un uomo che le pare proprio essere Parker. Possibile? Si confida con qualcuno, inizia a sorgerle più di un sospetto ma alla polizia Asher le dice di smetterla, che se ne faccia una ragione: suo marito è morto. Come se non bastasse fa la sua comparsa un creditore di Parker che minaccia di uccidere lei e Lexa se non pagherà quel che deve (e se avvertirà la polizia, ovviamente).
Da un copione non troppo fantasioso un film tv che se non altro nella prima parte un po' di curiosità riesce a metterla. Per quanto chi è avvezzo al genere non fatichi a immaginare come sia andata, i punti di domanda restano tanti e attorno ad essi ruota tutto l'interesse di chi guarda. Perché per il resto i personaggi sono sciapi da morire, i dialoghi terribili e le interpretazioni solo sufficienti. Vi si aggiunga che anche la credibilità del tutto va a farsi benedire in più occasioni e avremo davanti un quadro ben poco lusinghiero. Tanto che forse chi più convince, a sorpresa, è il poliziotto (anche per merito, in Italia, dell'ottimo doppiaggio del bravo Riccardo Rossi, voce cinematografica di grande qualità), perché la protagonista Emmanuelle Vaugier, habitué del thriller televisivo made in Canada, non riesce a lasciare il segno.
Fa sorridere il fratello/socio sempre inferocito: con lei senza che se ne capisca il motivo e con la moglie (Darrach-Gagnon) che pare un pulcino spaurito, affezionatissima alla nipote. Regia piuttosto spenta di Jeff Beesley per un thriller senza guizzi che pare ravvivarsi qua e là ma si perde in divagazioni davvero squallide (il bieco individuo che minaccia madre e figlia) in attesa delle rivelazioni che potevano in qualche modo far riacquistare l'interesse ma che arrivano debolmente aprendo a una conclusione che procede per inerzia e a un epilogo scialbo, degna conclusione di un film che sulla carta prometteva molto di più. Chiudi Marcel M.J. Davinotti jr.
Marcel M.J. Davinotti jr.