Discussioni su Viaggio a Tokyo - Film (1953)

DISCUSSIONE GENERALE

3 post
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  • Xabaras • 1/08/18 11:36
    Galoppino - 63 interventi
    Mi spiace dirlo ma vidi questo film ad una proiezione speciale in un cinema non molto tempo fa.Lo trovai di una noia semplicemente devastante.Qualcosa di simile alla Corazzata Potemkin per Fantozzi.Qualcun altro è del mio parere o sono l'unico fesso?
    Ultima modifica: 1/08/18 11:42 da Xabaras
  • Daniela • 1/08/18 19:08
    Gran Burattinaio - 5942 interventi
    Non è mica questione di essere fessi.
    Io lo giudico un capolavoro assoluto, ma posso capire che il tema possa risultare ordinario ed il modo con cui è affrontato noioso.
    Per fare un esempio banale, se tu avessi scritto che "Lo squalo" è un film noioso, mi saresti sembrato un extraterrestre (occhio: può non piacere, ma la "noiosità" è un'altra faccenda) invece per questo film di Ozu, come per le altre pellicole da lui dirette, si può comprendere che non catturi l'attenzione.
    A mio parere parla un linguaggio universale ma il modo con cui può essere "fruito" dipende molto dal vissuto personale. La prima volta che l'ho visto, in uno dei cineforum che bazzicavo quando ero giovane, lo apprezzai ma non mi coinvolse più di tanto.
    La seconda visione, avvenuta in anni molto più recenti, invece mi ha commosso fino alle lacrime, anzi, diciamo pure che ho pianto a dirotto.
    Ultima modifica: 3/08/18 00:11 da Daniela
  • Cotola • 2/08/18 20:38
    Consigliere avanzato - 3880 interventi
    Confermo in pieno quanto detto da Daniela. Se c'è un sentimento ancor più oggettivo della bellezza, quello secondo me è la noia. C'è gente che si esalta nel vedere le partite di calcio; altri si annoiano a morte. Io non riuscirei mai a vedere un torneo di golf, ma sono in tanti ad amarlo. Chi ha ragione? Tutti: ciascuno secondo le proprie inclinazioni.

    Per i film vale lo stesso. Se si parla di perizia tecnica, di bellezza visiva e di importanza storica di una pellicola, c'è sempre da discutere molto ma con qualche margine in meno. La "tediosità" invece è una qualcosa che davvero è troppo personale.

    Viaggio a Tokyo è per me un capolavoro, ma non me la sento di condannare chi non lo apprezza o si sia annoiato. Io amo lo stile "semplice" ed il linguaggio universale di questo regista nipponico che, secondo me, sa parlare a tutti senza differenze. Ma capisco anche che oggi un cinema di questo tipo non è sempre di facile fruizione.
    E poi, ovviamente, entrano in campo anche i gusti personali di ognuno che sono anch'essi assolutamente soggettivi.