Opera prima mal riuscita; il regista e co-sceneggiatore imbastisce una non-storia che è un semplice pretesto per omaggiare i topoi del genere: un inizio slasher simil hostel, una famiglia di pazzi, il padre-maschera di pelle di hooperiana memoria, la madre-arpia e molti rimandi ai torture-porn di d'amato (infatti la protagonista è la sempre bella Monica Zanchi). La tecnica c'è (anche se gli infiniti piano-sequenza che c'entrano?), ma val la pena fare un film senza una sceneggiatura definita e con dialoghi fatti al 99% da mugolii ed urla monosillabiche?
“Cinico tv” meets Non aprite quella porta si potrebbe riassumere, ritratti di una famiglia disturbata e disturbante, piccolo film costruito sulle eccellenti performance degli attori, capace di trasmettere angoscia e disgusto. La regia e perlopiù statica ma capace di dipingere bozzetti di malata umanità e gli ambienti fanno da giusta e decadente cornice ai vari personaggi. Film non per tutti i gusti, ma di certo non lascia indifferenti e il suo scopo lo raggiunge; forse una maggiore brevità avrebbe giovato, data la “staticità” della narrazione.
Gli ingredienti del cinema indiepezzente rispondono tutti all'appello: la nostalgia canaglia per il peggior zedploitation che fu, una manciata di ideine (mal)messe assieme con lo scotch bagnato, pensate per scioccare e scioccamente concretizzate; un'attorialità da plurima contravvenzione, un romanzare a camera fissa e una sceneggiatura a sketches che vorrebbero rilanciare la sfera teatrale legata all'assurdo ma che finiscono col tradire un'evidente insipienza linguistica come narrativa. In tutta coerenza col titolo, un progetto del genere sarebbe proprio stato meglio lasciarlo in naftalina.
Si prova rabbia assistendo a questa afilmica accozzaglia di depravazioni varie (torture-porn, feticismo, scatofagia). Rabbia per la miseria e l’improduttività di un cinema di genere che nulla propone se non l’ostentazione degli effetti più gratuiti e disturbanti, che raggiungono l’insostenibile nelle repellenti sbobbe che la madre psicopatica somministra ai suoi degni figlioli. La rediviva Monica Zanchi teatreggia a vuoto in interni artificiosamente gelidi e mefitici: e con quel volto e quei vestiti fuori moda sembra proprio uscita da un armadio pieno di... naftalina.
MEMORABILE: Il padre con la faccia di pelle hooperiana.
Se l'intento della pellicola era mettere in scena la follia, in parte il risultato è stato raggiunto, grazie all'impegno degli attori e all'irrazionalità che la genera, ma un film non può essere solo questo. Spiace stroncare un'opera prima, ma a volte la ricerca dell'originalità a tuti i costi passa per le strade dello sperimentalismo più dubbio. L'insistenza poi su alcuni omicidi, la brutalità, il gore, tipici dei corti di Spurio (ma almeno quelli raccontano qualcosa), l'assenza di dialoghi, lasciano molto perplessi...
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HomevideoXtron • 26/10/13 13:57 Servizio caffè - 2229 interventi
Ecco il dvd SINISTER:
Audio italiano
Niente sottotitoli Durata 1h16m42s
Formato video 1.78:1 anamorfico
Extra Trailer, bozzetti in china, gli scatti dell'assassino, booklet a colori di 24 pagine
Con questo titolo la Sinister dovrebbe inaugurare una collana dedicata ai film italiani contemporanei rimasti fuori dalla distribuzione ufficiale. Speriamo in qualche titolo intetessante, magari l'ultimo di Bianchini...
Rebis ebbe a dire: Con questo titolo la Sinister dovrebbe inaugurare una collana dedicata ai film italiani contemporanei rimasti fuori dalla distribuzione ufficiale. Speriamo in qualche titolo intetessante, magari l'ultimo di Bianchini...