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Discussioni su Snuff - Corto (1998)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/09/10 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Il Gobbo

DISCUSSIONE GENERALE

8 post
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  • Raremirko • 1/01/12 15:35
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    questo lo conoscevi schramm?
  • Buiomega71 • 1/01/12 17:11
    Consigliere - 27156 interventi
    Ricordo che era in "allegato" insieme alla vhs di Antropophagus che uscì con Nocturno nei primi anni 2000.
  • Schramm • 1/01/12 19:18
    Scrivano - 7816 interventi
    mai coperto. ho sempre sudato spine nel tollerare fratter, comunque.
  • Gestarsh99 • 1/01/12 23:49
    Scrivano - 21545 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Ricordo che era in "allegato" insieme alla vhs di Antropophagus che uscì con Nocturno nei primi anni 2000.

    Si, confermo: è in coda alla vhs della Shendene.
    Come corto a tema non è quel granchè, anche sotto il profilo degli sfx (il maniaco che trapana l'occhio alla sua vittima legata alla sedia), per commentarlo però dovrei prima rivedermelo, ossia riprendere dai sotterranei il mio polveroso videoregistratore ancora funzionante.

    Troppa fatica.
  • Raremirko • 2/01/12 19:39
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Mah, sinceramente a me piacque molto, lo ritengo il suo miglior lavoro.

    Fratter è un regista medio, un suo stile perlomeno ce l'ha e nel dirigere scene erotiche non è affatto male.

    Sete da vampira però in effetti è pessimo.
  • Deepred89 • 2/01/12 21:50
    Comunicazione esterna - 1616 interventi
    Lo vidi anch'io in coda all'Antropophagus Shendene. Non lo commento in quanto dovrei rivederlo, ma lo ricordo molto squallido e con effetti di basso livello (e anch'io cito la scena del trapano). Siamo sul pallino singolo, un pallino e mezzo massimo, per quanto mi riguarda.
  • Schramm • 3/01/12 12:27
    Scrivano - 7816 interventi
    vidi qualcosa di suo a uno dei primi pesarhorrorfest, e mi ritrovai a mascella calata non tanto per il nulla assoluto proposto, quanto per il coraggio avuto dai capoccia nel dedicargli addirittura una personale con tanto di esegesi e panegirici
  • Callahan • 2/02/16 14:04
    Disoccupato - 10 interventi
    Questo “Snuff” del bergamasco Roger Fratter e devo dire che non mi è dispiaciuto, questa pellicola risulta il suo primo lavoro… anche se la definizione in realtà risulta un eufemismo, poiché alle spalle ha un qualcosa di 250 cortometraggi….quindi sarebbe più giusto dire: il suo primo e unico cortometraggio disponibile e visibile al pubblico, anche se ci scommetto che risulta il suo lavoro migliore rispetto alla grandissima mole di piccoli film realizzati per l’appunto prima.
    Sono rimasto piacevolmente colpito da questo “Snuff”, visionato con molto interesse e partecipazione, di dilettantistico ha ben poco, anzi a mio avviso è stato realizzato con molta professionalità, sia a livello tecnico e artistico, in soli quasi 20 minuti il regista è riuscito a mostrare in maniera diretta ed efficace il contesto…o meglio una tematica particolare e poco sfruttata qui dalle nostre parti.
    Il corto è stato realizzato nel “lontano” 1998…si insomma i cosiddetti anni novanta, un decennio che (a differenza di oggi) il formato cortometraggio faticava ancora a proliferarsi causa del poco interesse da parte del pubblico e cosa non meno importante, i mezzi cinematografici risultavano poco accessibili, e soprattutto i generi o i soggetti scelti potevano pur brillare di originalità, ma i registi dell’epoca non osavano e non rischiavano più di tanto….tranne i coraggiosi come Fratter.
    Lo snuff movie, genere nato negli U.S.A. e che ha conosciuto solo in seguito una certa notorietà anche in altri paesi, anche se in Italia forse non cosi tanto. Ovviamente parlo dello snuff simulato, il vero snuff come ben sappiamo è ben altra cosa poiché nel secondo caso c’è gente vera che tortura e viene torturata...
    Dove sta quindi l’originalità di questo tuo corto? E presto detto:
    Per essere un cortometraggio anni 90, Fratter è andato avanti rispetto gli standard di allora, credo che sia quasi impossibile trovare piccoli film in cui lo spettatore trova non solo scene cruente ed efferate, ma anche donne svestite e che lo fanno con una naturalità unica….si insomma un corto snuff movie anni 90 e che ha un certo impatto.
    Viene spontaneo domandarsi: A parte questo audace, chi si è cimentato a fare piccoli film cosi???Penso nessuno o forse altri due o tre.
    Mi piace di come gli attori agiscono e recitano con molta competenza e che si lasciano andare ai loro ruoli, con un nugolo di attori che diventeranno in seguito feticcio, poiché li si vedrà lavorare in altri suoi film (La Giordano e Hudson in primis).
    Non ci sono grandi linee di dialogo, ma va benissimo cosi, il film alla fin fine parla da solo, ma ad ogni modo il doppiaggio è ben inserito e le voci piacciono molto.
    La figura della moglie del maniaco, (la Giordano attrice che “amo” da morire) benchè abbia un ruolo secondario, lo reputo interessante e allo stesso tempo ha una sua espressività, specie quando si spoglia dinnanzi alla telecamera e la guarda in maniera intensa….lo spettatore non immagina neanche lontanamente che in realtà è un personaggio cattivo e sadico e che non ci sarà nessuna brutta fine per lei.
    Hudson tortura e la Giordano riprende, una bella e... diabolica coppia.
    Le scene gore sempre per essere un corto, sono belle e a allo stesso tempo impressionanti, la scena del trapano è fatta in maniera verosimile, ma anche tutto il resto non scherza. Tutto funziona!
    Questo Snuff, la trama non è particolarmente elaborata, anzi le prostitute sono solo un pretesto per essere uccise dal maniaco in questione…anche se qui solo una di esse viene mostrata e torturata, la prostituta dai capelli neri (Samantha Hudson) che sa ben rappresentare il suo ruolo e che seduce non solo Hudson ... ma anche lo spettatore.
    In conclusione Roger, già da questo suo “primo” lavoro, si evince il suo marchio di fabbrica: Belle donne, sesso e violenza, il tutto inserito con molta competenza!
    Ovviamente assolutamente non paragonabile ai lavori successivi, che oltre ad essere lavori più lunghi e caratterizzati, hanno un crescendo qualitativo non indifferente.