Buiomega71 • 17/06/23 09:54
Consigliere - 27152 interventiLa SF giovanilistica lisergica di Araki, la carnassa paradolescenziale di Larry Clark, le pantomime spazio-temporali di Zemeckis e del suo secondo
Ritorno al futuro, le meteoriti e i suoi colori venuti dallo spazio e come mischiare John Hughes con gli ultracorpi.
Iliadis (che, guarda caso, adotta un look settantiano nel tratteggiare i ragazzi cafoncelli e le ragazze seminude, nonchè i truzzi e violenti "redneck", non poi così dissimile dall'
ultima casa a sinistra, e non lesinando sul sesso-nella cameretta a farsi cavalcare dalla bionda in fregola, le scatenate spogliarelliste- o sulla violenza-sparato in testa a bruciapelo dal suo doppio, giovani che decidono di uccidere brutalmente i loro cloni, il massacro a mani nude tra doppioni- e chiude omaggiando la sci fi anni 50 jackarnoldiana) frulla il tutto in un
Dawson's Creek andato in acido, che inizia nel modo più tradizionale (è qui la festa?), mette in mezzo crucci e ossessioni amorose (David che, per tutto il film, e nel bel mezzo del delirio dei doppelganger, vuole riconciliarsi con Jill in una cocciutaggine che sfiora la morbosità) per poi finire nel marasma parafantascientifico di doppi, blackout, assedi, effetti della mateorite sui cavi dell'elettricità, novelle
Carrie prese crudelmente in giro e derise (tenerissima la "sfigata" Alison, l'unica che, nella sua solitudine, troverà affinità elettive con la sua copia, tanto da lambire i territori lesbo) e un continuo rimbalzare tra momenti appena vissuti alla Il giorno della marmotta, pene d'amor perdute e una surreale quanto destabilizzante invasione aliena.
Notevole il lavoro del regista greco sulle personalità e sulle fisionomie dei ragazzi o sulle situazioni decisamente grottesche (la ragazza giapponese che fa da "tavola calda" per sushi, che si infervora a colpi di kung fu in uno splendido nudo integrale) che, col senno di poi, capisci perchè ha diretto il remake del selvaggio cult craveniano.
Che in alcuni frangenti non può non ricordare
Society (Teddy che osserva Melanie farsi una doccia e la vede sdoppiata nel letto), perchè no la sorority invasa dai morti viventi di
Dimensione terrore (il mood è quello, anche se un pò più sporcaccione, sullo stile del sottostimato
Decoys) o gli assedi romeriani delle leggendarie
Notti dei morti viventi (chiusi nella rimessa mentre tutto fuori impazzisce a suon di perfette copie festeggianti).
Una follia che dura tutto in una notte, nella versione incubotica e lisergica di
Animal house, tanto originale quanto sgangherata, ma pregna di vitalità e di tensione, che non molla la presa nemmeno per un secondo, fino al suo strambo e poetico finale uscendo a river le stelle e guardando il cielo di notte che regala meraviglie spielberghiane.
E la bellezza dirompente e succosa di Natalie Hall mozza il fiato, così come la dolcezza "emarginata" delle gemelle Dengel.
Dusso, Buiomega71
Pumpkh75, Capannelle, Taxius
Jena
Almicione, Il ferrini, Anthonyvm