Buiomega71 • 14/03/25 10:16
Consigliere - 27174 interventiWan sa ricreare perfettamente le sue atmosfere cupe e ansiogene, derivate da
Insidious e
Conjuring (tutta la parte iniziale dell'ombra nella casa gotica
fulciana, le virtuosisitiche riprese dall'alto, la
luce e l'oscurità, il bellissimo flashback d'infanzia con la torta e il coltello. le violenze domestiche con la testa sbattuta contro il muro e come tutto ebbe inizio), non disdegna lo splatter (facce devastate, braccia spezzate con fuoriuscita dell'osso, feroci pugnalate) e il colpo di scena yuzniano/gordoniano del "tumore" parassita è assai disturbante e riporta ai fasti dell'horror ottantiano più viscerale.
Un'atmosfera che riecheggia le cose migliori che Wan ha fatto in passato (lo schermo tv, con effetto neve, di
Saw, la presenza in casa che corre veloce come il bambino grottesco di
Insidious, il deposito decrepito delle carrozze e delle diligenze che prendono il posto degli amati e inquietanti pupazzi) con una tecnica della messa in scena impeccabile (ma che Wan sia , nel bene e nel male, un gran regista non c'erano dubbi), fino alle visioni delittuose in stile
Laura Mars e il telefono giocattolo di
Poltergeist 2.
Il problema e che, poi, Wan perde la trebisonda e lascia da parte il suo lato oscuro per le cafonate alla
Aquaman (non per nulla il look della "creatura" è una via di mezzo tra il mostro
hooperiano e la capigliatura lungocrinita alla
Jason Maoma) di infilandoci dentro parentesi WIP alla Rob Zombie,
Leroux e
Raimi,
Fuest, pacchianate in CG da cinecomics, combattimenti alla
Matrix (tutta l'imbarazzante parte del massacro alla stazione di polizia che nemmeno il secondo
Maniac Cop), tra mosse di kung fu e altre tamarrate. Fino ad un banale e scontato finale ospedaliero, e così le
insidie iniziali vanno irreversibilmente a farsi friggere.
Inaccettabile, poi, il sangue in CG che sprizza ovunque (essì che alcuni effetti prostetici di Rocky Calderon sono davvero gustosi, come l'esportazione del gemello parassita), un pò come la piega da baracconata che prende il film.
Strascichi d'umorismo (le parti con i poliziotti) evitabili, anche se la battuta della poliziotta su
Slot , appena vede l'identikit del mostro, è cinefilmente simpatica.
Ma , ahimè, tolto qualche momento, la perizia tecnica e suggestioni a intermittenza, il talento narrativo di Wan comincia a mostrare la corda, per un film più convenzionale di quanto si creda, e tra i più deboli nella filmografia dell'autore di
Dead silence.
In alcune interviste Wan dice di essersi ispirato al cinema di Dario Argento, visti i risultati, molto probabilmente, a quello del
Fantasma dell' opera
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