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Discussioni su La sindrome di Stendhal - Film (1996) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

40 post
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  • Gestarsh99 • 10/12/10 01:40
    Scrivano - 21542 interventi
    Il TRAILER ANGLOFONO
  • Lucius • 12/12/10 21:16
    Scrivano - 9053 interventi
    Un'intervista di Argento dell'epoca del film:

    Come le e' venuta l'idea per LA SINDROME DI STENDHAL?

    Mi e' venuta due anni fa. Ero a New York e stavo facendo il casting per un film e sul Corriere della Sera lessi una recensione del libro di Graziella Magrini che si chiamava appunto "La Sindrome di Stendhal". La cosa mi ha subito affascinato e cosi' l'ho messa da parte, in uno dei cassetti del mio cervello, per recuperarla in seguito. L'idea delle opere d'arte che non solo colpiscono ma conturbano mi ha sempre interessato, e'qualcosa che avevo gia' incontrato in precedenza, leggendo il saggio di Freud.

    Ma e' successo anche a lei di essere colto da malore al cospetto di opere d'arte famose?
    Si. Ad esempio quando ho visto il Partenone. Prima si passa davanti ad un teatro antichissimo e l'idea di essere li', dove sono passati i grandissimi filosofi, mi emoziono' al punto che mi sentii male. I miei genitori pero' imputarono il malore al cibo, perche' la sera prima avevamo mangiato la placa, questo riso avvolto nelle foglie di vite, che effettivamente e' molto pesante! Dopo tanti anni pero' scoprii che non era solo quello.

    Questo e' il primo film ad essere girato all'interno della Galleria degli Uffizi...
    Si', e' stata la prima volta. Credo che mi abbiano dato il permesso grazie anche al fatto che il direttore di fotografia era Rotunno, autore di un magnifico documentario sul Prado di Madrid che ha fatto il giro del mondo e lo ha reso famosissimo.

    Ma siete stati liberi di girare ovunque oppure il permesso era limitato solo ad alcune stanze?
    Si, il permesso era limitato ad alcune zone, perche' gli Uffizi sono ancora in parte distrutti per via di quell'attentato fatto dai mafiosi... quegli sporcaccioni!!!

    E quali sono state le maggiori difficolta' che avete incontrato nel girare?
    Soprattutto la fotografia dei quadri perche' sono protetti da cristalli molto spessi che rendono le pitture verdognole. La bravura di Rotunno e' stata anche e soprattutto quella di riuscire ad ovviare a questo inconveniente e rendere giustizia a quei magnifici quadri, in particolar modo a quelli del Botticelli.

    Per quel che riguarda invece la sceneggiatura?
    Il processo piu' lungo e' stato quello che riguardava l'intreccio della storia. Ci sono voluti due anni per perfezionarlo, specialmente perche' io lavoro in maniera particolare, senza prendere appunti e mandando tutto a memoria - cosa che non consiglio a nessuno - e questo mi costringe a riesaminare ogni volta tutto il film, arricchendolo di particolari. La scrittura dei dialoghi e della sceneggiatura invece ha richiesto pochissimo tempo, piu' o meno due settimane.

    Al centro del suo film ci sono due elementi che ricorrono spessissimo nel cinema thriller, noir e dell'orrore: la visita al museo e il travestimento sintomo di doppia personalita'. I primi titoli che mi vengono in mente sono "Vestito per uccidere " di Brian De Palma e "La donna che visse due volte ."...
    E' vero. Ed il fatto che Asia indossi una parrucca bionda vorrebbe essere un richiamo a Marlene Dietrich. In realta' volevamo addirittura fare un gioco e citare proprio la battutta in cui la Dietrich mostra la cicatrice e dice "bacetto, cocco?!", ma poi ci e' sembrato di fare una cosa un po' troppo da cinefili e cosi' l'abbiamo scartata.

    Lei fa film dell'orrore da oltre venticinque anni. Pensa che oggi, con tutto l'orrore e la violenza anche gratuita che la televisione ci sbatte in faccia ogni giorno, sia piu' difficile spaventare il pubblico?
    Non tanto, perche' da sempre io non porto sugli schermi una violenza reale ma mi occupo di incubi, dell'immaginario, dei mostri che si agitano nel profondo delle nostre anime e delle nostre coscienze. Il Maligno e' sempre lo stesso.

    Visto che ha nominato il Maligno e che ha precedentemente dichiarato di essere credente, volevo farle una domanda su una piccola comparsata che fa in un film che si chiama "Il Cielo e' sempre piu' blu', " in una scena in cui e' seduto su una panchina e parla delle apparizioni della Madonna. Cosa voleva dire ?
    Il succo della cosa e' che a me fa paura l'idea di avere una visione mistica. Gia' ho tanti incubi la notte! Mi ci mancherebbe anche una visione sacra!

    Una curiosita': come mai la scelta della boxe come attivita' fisica praticata dalla protagonista?
    Perche' Asia tira veramente di boxe da due anni e quando si e' trattato di scegliere uno sport in tono col personaggio abbiamo pensato che la boxe era perfetta. Mia figlia e' cosi' eterea e fragilina e cosi' se qualcuno le da fastidio gli puo assestare un bel pugnone!

    Come giudica un film come "Seven"?
    E' un bel film, interessante, di moda! Storia di moda, pettinature di moda, parla di moda ... fatto al computer! Con gusto, ovviamente, ma come tutti i film americani e' fatto al computer. Ultimamente questo cinema americano e' diventato troppo commerciale, troppo di plastica, troppo ... finto, troppo fatto col metro. Non conta piu' l'inventiva. Si prende un campione di persone e si chiede loro come vorrebbero il finale, e poi si crea a seconda delle loro richieste.

    Ma lei nel suo film il cinema americano, come dicevamo prima, lo cita e lo ricita : Veronica Leigh, Brian De Palma, porte che si aprono su un'altra realta'. Questi sono tutti elementi gia' presenti nel cinema che lei chiama di plastica... Allora qual'e' nel suo film il vero spunto originale?
    E' che me lo sono inventato io, tutto da solo, senza suggerimenti o imposizioni. Nessuno mi ha detto come fare il finale o cosa dovevo aggiungere o togliere per assecondare le leggi di mercato. e avessi voluto fare un film commerciale lo avrei fatto diverso, piu' violento, piu' serio, con la storia poliziesca piu' chiara. Se lo avessi fatto in America mi avrebbero costretto a farlo diverso e forse avrebbe incassato di piu' di quanto non incassera' qui, pero' non e' andata cosi'. Il film e' mio, di Asia che ha inventato tante cose, e di tutti gli altri che hanno contribuito. E' nostro. Io ho tanti colleghi in America che sono amici fraterni e mi dicono tutti la stessa cosa: i nostri film sono sempre meno nostri. Ho un amico regista inglese che si chiama Richard Stanley e che aveva fatto un film molto bello intitolato Hardware . Poi l'hanno chiamato in America a fare una riedizione de L'isola del dottor Moreau . Lui ha riscritto il soggetto, ha preparato la sceneggiatura, ha fatto tutto e alla fine lo hanno estromesso dal progetto perche' lui voleva rimanere fedele alla sua idea, invece loro volevano cambiare il finale, modificare questo e quello, e alla fine lo hanno cacciato!

    E' vero che lei produrra' il remake de La maschera di cera diretto da Lucio Fulci?
    Non e' ancora deciso, ma ci sono buone probabilita'.

    E i film per la RAI?
    Sto ancora aspettando una risposta definitiva riguardo alla data. Se si tratta di un progetto da realizzare nel futuro immediato faro' subito questi sei film per la TV, altrimenti faro' prima un altro film.

    Sandra Bordigoni
  • Lucius • 21/04/12 19:19
    Scrivano - 9053 interventi
    Inerente all'argomento del film consiglio anche questo altro libro della Magherini:
    «Mi sono innamorato di una statua». Oltre la sindrome di Stendhal.

    Descrizione;
    Che cosa avviene nella mente di un osservatore quando si trovi di fronte ad un'opera d'arte che lo coinvolga emotivamente? Graziella Magherini, la psichiatra psicoanalista che per prima ha individuato e descritto la sindrome di Stendhal, risponde alla domanda con questo nuovo libro. Ci spiega l'autrice che nella visione, nell'incontro con l'opera d'arte si attivano parti profonde della nostra personalità: l'inconscio freudiano, il 'rimosso', esperienze un tempo vissute, poi dimenticate; ma si attivano anche esperienze emozionali più primitive, arcaiche, mai riconosciute dall'Io cosciente. Il libro si compone di quattro capitoli. I primi due richiamano gli elementi fondamentali della sindrome di Stendhal e delle prime ricerche di Freud sul rapporto psicoanalisi e arte. Nel terzo capitolo viene presentato il modello di fruizione artistica proposto dall'autrice. Il quarto e ultimo capitolo è dedicato al David di Michelangelo, definita "la statua più bella del mondo", prendendo spunto da un'indagine svolta alla Galleria dell'Accademia di Firenze, tesa a raccogliere commenti e comportamenti dei visitatori.
  • Buiomega71 • 9/06/12 17:31
    Consigliere - 27344 interventi
    Lucius, sebbene io non ami molo La Sindrome..., volevo riportarti una mia piccola recensione (scritta su un quadernetto), il giorno dopo la visione del film (nel Settembre del 2003), indi per cui (per l'epoca) fresca fresca, ocio agli SPOILER:

    "Una giovane poliziotta a caccia di un assassino stupratore, lei soffre di "mal d'arte", sviene d'innanzi ai quadri del museo degli Uffizi a Firenze. Il maniaco la soccorre, poi la stupra, la tortura fisicamente e psicologicamente e una volta ucciso entra il lei per sempre, in un inquietante e folle sorta di metempsicosi.
    Un Argento in fase calante di creatività, dove viene ancor meno lo scipt e i personaggi, e il tutto sembra un pò spento e poco incisivo.
    Ma come in un grafico della paura, il ritorno di Argento dopo la parentesi americana agli orrori italici, e costellato da momenti straordinari , veri e propri colpi di genio che fanno gridare all'Argento migliore, intercalati a terribili cadute di tono.
    C'è comunque il suo cinema viscerale e inventivo, quelle atmosfere che solo il genio che ha girato Tenebre sà creare, come veri e propri marchi di fabbrica.
    Se non le si può forse perdonare la pochezza dell'insieme, come non restare incantati e meravigliati da una pallottola che perfora una guancia da una parte all'altra, osceno pertugio voyeuristico quasi "cronenberghiano", dalle pillole che entrano nell'esofago come le pugnalate nel cuore di Eva Axen, Asia che martoria il suo aguzzino con ferocia degna di un crudele "rape and revenge", lei stessa che entra in un quadro e si ritrova a Roma sulla scena di un delitto, alla voce sfalsata del killer che parla in soggettiva alla vittima, fanno di Argento un autore unico, che come rari casi al mondo sà muovere la MDP e ti inventa momenti puramente visivi da stordirti con la loro assoluta bellezza.
    Ma poi arriva il pescone in digitale, gli omicidi off-screen, un finale che grida vendetta, Asia che si allena a colpi di kikcboxing...Che i tempi di Tenebre siano davvero finiti?"
    Ultima modifica: 9/06/12 17:33 da Buiomega71
  • Lucius • 9/06/12 17:46
    Scrivano - 9053 interventi
    Interessante...Volevo però ricordare che Asia è stata insignita del Ciak d'oro per la sua interpretazione.
  • Buiomega71 • 9/06/12 17:50
    Consigliere - 27344 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    Interessante...Volevo però ricordare che Asia è stata insignita del Ciak d'oro per la sua interpretazione.

    Attenzione Lucius, io parlo di PERSONAGGI, non di ATTORI...Asia ha i numeri se e per questo (penalizzata dalla sua voce originale, ahimè).
  • Lucius • 9/06/12 17:57
    Scrivano - 9053 interventi
    Si,lo dicevo per i tanti che non la sopportano, eppure è sui set da ragazzina, probabilmente avrà influito anche l'antipatia per il fatto che è figlia d'arte,i figli d'arte ne sanno qualcosa...
  • Gugly • 9/06/12 18:02
    Archivista in seconda - 4713 interventi
    Ma non si era detto da qualche altra parte che i premi dati a film/attori/ecc.ecc. hanno un valore relativo?
  • Lucius • 9/06/12 18:07
    Scrivano - 9053 interventi
    Non saprei, comunque lo dicevo solo per far capire che per quanto possa apparire antipatico il suo accento (non a me) è una che sta sui set da ragazzina e ha lavorato parecchio anche all'estero, tutto qui.Un premio per quanto relativo è pur sempre un riconoscimento, il lavoro sul fisico che ha fatto in Trauma, ad esempio è stato eccellente.
    Ultima modifica: 9/06/12 18:08 da Lucius
  • Gugly • 9/06/12 18:15
    Archivista in seconda - 4713 interventi
    Ok.
    Rimane sempre la solita questione: (per fortuna) non tutti abbiamo gli stessi gusti, e voler convincere tutto il mondo che un attore/un film/una produzione/ un lavoro valgono è una perdita di tempo, perchè qualcuno sarà sempre in disaccordo, anche se ci sono stati dei premi.
    Perciò....Asia Argento a qualcuno piace, a qualcuno no. Principio di realtà.
  • Lucius • 9/06/12 18:20
    Scrivano - 9053 interventi
    D'accordo sulla seconda parte,non sulla prima.Sono in minoranza e non voglio convincere nessuno,dico solo la mia,come gli altri dicono la propria.
  • Zender • 10/06/12 10:54
    Capo scrivano - 49236 interventi
    Secondo me dipende molto da chi la fa recitare, anche. Verdone ci ha tratto il meglio e lì Asia è brava, insolita e azzeccata. Argento secondo me, soprattutto qui (in Trauma era ancora accettabile), non riesce proprio a valorizzarla.
  • Lucius • 10/06/12 16:02
    Scrivano - 9053 interventi
    Stiamo parlando di un'attrice internazionale vincitrice di due David di Donatello e per me i premi dati agli artisti, non sono relativi.
    Si parla solo del suo accento,esasperando la cosa.Allora quel genio di Troisi?
    C'era gente al cinema che non capiva cosa stesse dicendo...Eppure è stato un grande.
  • Zender • 10/06/12 16:52
    Capo scrivano - 49236 interventi
    Non è l'accento, è la dizione, che per chi recita in presa diretta non è cosa da poco. Ripeto: secondo me ha bisogno di registi che la sappiano molto ben dirigere, per farla rendere come evidentemente può.
  • Von Leppe • 10/06/12 19:26
    Call center Davinotti - 1131 interventi
    Comunque c'è l'overdose Asia, quando si dice: il mostro meno si vede e meglio è! Ma pure la protagonista, altrimenti diventa antipatica. Però se uno è fan di Asia può benissimo amare sto film ed essere di parte nel voto, ma ci vuole sempre un po' di obiettività.
    Nel mio commento cito le Harper che si perde nell'inferno di luci rosse, scenografie e musiche rumorose e se non recita al meglio passa in secondo piano.
    Ultima modifica: 20/06/12 21:58 da Von Leppe
  • Lucius • 20/06/12 20:04
    Scrivano - 9053 interventi
    Rivisto oggi sul grande schermo, lode all'interpretazione della Argento,ciak d'oro meritato.Ho notato a proposito della villa in da cercare che all'esterno, su una delle facciate, sono presenti delle strutture metalliche color rosso tipo due grossi canaloni metallici, o meglio due colonne di color rosso e lo stesso rivestimento rosso(probabilmente in metallo) è visibile nella copertura dei murettini che fiancheggiano una delle entrate.Sul grande schermo si nota bene anche il muro di cinta in mattoncini e nel giardino adiacente(ma questo è relativo) un gazebo bianco.
    Ultima modifica: 20/06/12 20:31 da Lucius
  • Herrkinski • 20/02/14 18:59
    Consigliere avanzato - 2664 interventi
    Come anticipato nella discussione di Opera, mi sono rivisto il film in inglese.
    Innanzitutto ho notato dal labiale che il film è stato girato quasi interamente in inglese e ridoppiato sia in italiano che nella versione anglofona; ma nella versione inglese gli attori non doppiano sè stessi e infatti la voce di Asia è molto diversa. In questo senso si apre un dibattito: chi come me ha seri problemi con la dizione di Asia troverà più godibile questa versione (nonostante un doppiaggio non eccelso, aggravato da dialoghi pedestri, che ricorda quello di tanti prodotti horror italiani di fine anni '80) mentre gli altri diranno che non essendoci la sua vera voce non è giudicabile nella sua versione originale. Il più è stabilire qual'è la versione originale, dato che il film è stato recitato in inglese!
    In ogni caso mi trovo a rivalutare parzialmente il film, contrariamente alla mia recensione che era piuttosto cattivella; rimane vero che il primo tempo è nettamente superiore al secondo; diciamo che da quando Asia indossa la parrucca bionda il film inizia a "scendere" e il finale non soddisfa e manca di pathos, assomigliando un po' a una serie TV, ed è evidente la differenza stilistica tra la prima parte e la seconda. Un peccato, perchè se la qualità si fosse mantenuta ai livelli del primo tempo ora starei qui a cospargermi il capo di cenere in una totale rivalutazione, mentre invece posso solo dire che rimane un'occasione mancata, seppur un film godibile e di buon livello; è che proprio l'alta qualità generale (anche tecnica, di gusto, di azione, di fotografia) riscontrabile nella prima ora tende a scemare troppo nella seconda, caratterizzata persino da una certa sciatteria, abbastanza incomprensibile. Notevoli comunque la fotografia di Rotunno (specialmente nelle scene al museo) e le musiche, anche se mi chiedo cosa sarebbe successo se ci fossero stati i Goblin, visti i risultati ottenuti con Nonhosonno.
    A questo punto rivedo nuovamente la mia classifica argentiana post-Opera mettendolo perlomeno al livello di Giallo, subito seguito da Nonhosonno.
    Ultima modifica: 23/02/14 21:53 da Herrkinski
  • Herrkinski • 20/02/14 19:04
    Consigliere avanzato - 2664 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Secondo me dipende molto da chi la fa recitare, anche. Verdone ci ha tratto il meglio e lì Asia è brava, insolita e azzeccata. Argento secondo me, soprattutto qui (in Trauma era ancora accettabile), non riesce proprio a valorizzarla.
    Quoto, sia con Verdone che con Veronesi la sua dizione non mi ha infastidito particolarmente in quanto la trovo migliore nel contesto della commedia all'italiana, molto meno in horror destinati anche ad un mercato estero come quelli argentiani, senza nulla togliere alla prova "fisica" che invece l'ho trovata buona in questo film come in altri (con Romero ad esempio).
  • Buiomega71 • 20/02/14 19:11
    Consigliere - 27344 interventi
    Ottima analisi Herr...

    La Sindrome... ha momenti a dir poco straordinari (il proiettile che passa da guancia a guancia della vittima, Kretschmann che spia Asia dallo squarcio lasciato dal proiettile sulla gauncia, le sevizie boschive, le pillole-in soggettiva- che scendono nell'esofago, i tampinamenti del killer alle donne), intercalati a tremende cadute di stile (il pescione in CG-orrendo- Asia che tira di kickboxing, il penoso finale che si ispira a Michelangelo-nientemeno-)

    Insomma, un Argento scisso in due, con più dubbi che entusiasmi, ma che comunque preferisco a Trauma

    Opera rimane il suo ultimo grande capolavoro (interrotto da NonHoSonno)

    Attorialmente non avrei avuto dubbi, avrei scelto la Leigh di fisso (anche perchè la adoro come attrice, e ha un viso bello tormentato e ben poco "americano")

    Ma Asia-nonostante la stridente dizione-continua a non dispiacermi...
    Ultima modifica: 20/02/14 19:12 da Buiomega71
  • Zender • 21/02/14 08:02
    Capo scrivano - 49236 interventi
    Ehm, se mi ficchi le curiosità in mezzo a un post che di certo non posso postare in curiosità per intero mi freghi :)

    Interessante la questione sul "doppio doppiaggio". Qual è quello vero? Curioso...
    PS: se vuoi riscrivere il commento non hai che da dirlo, Herr.