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Discussioni su Isabelle - L'ultima evocazione - Film (2018)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/08/19 DAL BENEMERITO DIGITAL
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  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Herrkinski, Buiomega71
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Digital, Taxius
  • Gravemente insufficiente!:
    Markus, Rufus68, Pumpkh75, Enzus79

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 3/03/25 10:44
    Consigliere - 27263 interventi
    La solita storiella di possessioni, linee mortali e ragazze emaciate biancovestite alla stregua di Samara, nel solito convenzionale horroretto che segue tutti i crismi della banalità, dei jumpscare buttati lì, da noi uscito pure al cinema (come fondo di magazzino) quando poteva tranquillamente approdare direttamente in home video, visto la sua standarizzazione da discount.

    Però non tutto è da buttare e qualche momento lo azzecca: la presenza puzzosa di Isabelle, la madre fanatico/religiosa (una ritrovata e spettrale Sheila McCarthy, che da giovane bruttina stagionata sentiva le sirene cantare) con altarini alla Carrie (che si trafigge i palmi della mano con un crocifisso), il cadavere nello sgabuzzino, soffocata con sacchetto di plastica, le sonorità goldsmithiane di Mark Korven, la paranoia polanskiana, mamma seduta in macchina con la gola tagliata, il latte che esce dai seni e macchia la maglietta, l'orsacchiotto da coccolare, i dossier visitati su google che parlano di abusi sessuali sulle figlie minorate tra messe nere e tributi satanici) e quel guizzo nel pre finale che poteva farne un gioiellino incompreso (tra sentinelle e pupazzi alla finestra), preferendo invece svoltare nella baracconata pacchiana tra occhi rossi fluorescenti e fantasmette incazzose dal poveristico look in una miseranda CG da Asylum, fino ad arrivare alla chiusa circolare tirata per i capelli (con sorriso pre Smile incluso).

    Inguardabile il prete di colore a cui lo sceneggiatore mette in bocca un mare di sciocchezze, così come "l'accompagnatore di anime" messicano, ma la figura di Isabelle, che spia costantemente fuori dalla finestra (sul cortile), disabile storpia e muta, con fetore annesso, corrosa dalla gelosia di non poter essere "normale" è un personaggio malsano che ha un suo alone di inquietudine e tristezza, se solo fosse stato approfondito e gestito meglio...


    Ultima modifica: 3/03/25 11:26 da Buiomega71