Undying • 19/04/10 18:42
Comunicazione esterna - 7565 interventi Gli zombi siamo (forse saremo) noi
L'horror può, se manipolato con cognizione di causa, farsi veicolo di idee e concetti trascendenti il genere puro.
Pur mantenendosi nei limiti dell'intrattenimento, qui garantito da effetti speciali all'epoca sopra la media,
Romero riesce a trasmettere qualche riflessione, pone questioni non banali sugli effetti dell'incomunicabilità, prima che tra esseri umani, tra categorie "sociali".
Ne
Il giorno degli zombi la società costituita si sfalda,
declina, rovina paurosamente (e si noti: sottosuolo, non a terra) a causa dei conflitti tra scienziati mossi da follia sperimentale, e militari animati da aggressiva e irrazionale disciplina.
In mezzo a questa scissione, causa primogena della "retrocessione", si collocano gli zombie: macchine costituita da carne, ossa e sangue, ma prive di sentimento; alimentate da necessità primarie al pari dei
desaperacidos argentini, dei
fanciulli reietti brasiliani, dei
clochard senza fissa dimora o della nutrita - e purtroppo in crescita - popolazione terzomondista, vittima della preoccupante assenza di umanità che li circonda.
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