Discussioni su Dov'è la tua casa - Film (2020)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/03/20 DAL BENEMERITO ANTHONYVM
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  • Quello che si dice un buon film:
    Anthonyvm, Daniela, Ira72, Cotola, Galbo, Pigro
  • Non male, dopotutto:
    Kinodrop

DISCUSSIONE GENERALE

4 post
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  • Anthonyvm • 26/03/20 00:18
    Scrivano - 805 interventi
    A prescindere dal brutto titolo italiano, Hober, o The occupant, è un pregevole thriller psicologico non di rado attraversato dal filo della commedia nera, con un Javier Gutiérrez in gran forma che riprende certe caratteristiche machiavelliche e deliziosamente diaboliche che lo avevano reso memorabile ne Il movente.
    Protagonista della vicenda è Javier, pubblicitario catalano disoccupato e frustrato, con un figlio obeso deriso dagli amici e una moglie amorevole ma sempre più distante. I problemi economici porteranno lui e la famiglia a lasciare il loro bell'appartamento per trasferirsi in un quartiere povero. Un duro colpo per Javier e la sua insicurezza. Una sera, mentre osserva con rammarico le finestre della sua vecchia casa, vede che adesso è occupata da una giovane coppia con la loro bella bambina, la classica famiglia ideale che pare uscita da uno dei suoi spot televisivi. Il disperatissimo Javier, che conserva ancora le chiavi dell'abitazione, vi si intrufola di nascosto mentre i nuovi inquilini sono assenti. Ben presto le visite furtive non saranno più sufficienti a placare le sue ossessioni: sarà solo l'inizio di un vortice di invidia e di follia, soprattutto una volta appurato che il bel papino ha un passato da alcolista e di certo non merita una famiglia tanto graziosa.
    L'iniziale patetismo della figura di Javier, che ammira da lontano la vita della famiglia che ha sempre sognato, ricorda le inquietanti ma fondamentalmente tristi vicissitudini di Robin Williams in One hour photo. Tuttavia, man mano che la storia procede, la figura del pubblicitario si incupisce rapidamente, e ben presto si palesa la crudeltà dei suoi intenti, ma soprattutto la fredda determinazione con cui li porterà a termine.
    Si passa dalla mestizia del film di Romanek alla spietatezza del Bed time di Balaguerò.
    Javier non ci penserà due volte ad avvelenare il cane dei vicini, temendo che il suo abbaiare possa destare dei sospetti durante le visite all'appartamento vuoto. Cambierà gli orari dell'agenda di papino per farlo arrivare in ritardo all'esibizione della figlioletta, e assisterà divertito alla lite coniugale provocata dal suo scherzetto. Le cose prenderanno una svolta ancora più malata quando il giardiniere del condominio, accortosi di tutto, ricatterà il nostro e, avendo fatto outing come pedofilo, lo costringerà a rubare le mutandine sporche della bambina. Inutile dire che la reazione di Javier sarà drastica e (im)moralmente soddisfacente.
    La crudeltà con cui insinua dubbi nella moglie di Matiàs, l'odioso sorriso che sfoggia quando quest'ultimo lo prende a pugni in faccia vinto dall'ira, la lucidità con cui architetta la fase finale del suo piano... Gutiérrez passa lentamente da insicuro ometto degno di compassione a genio del male da applaudire con sdegno, dipingendo il ritratto di un perfetto villain protagonista.
    Tecnicamente parlando la confezione è più che buona, e la regia dei fratelli Pastor, reduci da un paio di horror a base di epidemie e virus (Carriers e The last days), si rivela curatissima anche nei particolari, attenta a non smorzare il costante senso di disagio anche nelle situazioni più banali (il dialogo fra Tomàs e Javier con campi e controcampi sulle loro immagini riflesse, con esiti sottilmente destabilizzanti). Disagio che, tuttavia, si amalgama con una certa ironia macabra (l'idilliaco spot mostrato all'inizio che si ricollega antiteticamente al finale, il figlio di Javier che vomita in mezzo alla strada dopo esser stato costretto dal padre a fare jogging in salita).
    Lo spettatore, indignato e divertito al contempo, quasi arriva a parteggiare per la diabolica mente criminale del pubblicitario (impossibile non tirare un sospiro di sollievo quando riesce a farla franca per un soffio, in piccole perle di suspense hitchcockiana), chiudendo magari un occhio sulla scarsa plausibilità del plot. Certe svolte della trama, infatti, vedono le pianificazioni di Javier appoggiarsi con troppa facilità sui giochi (s)favorevoli del caso, tuttavia il disegno finale è talmente perfido che la curiosità di ammirarne la resa complessiva supera le accuse di inverosimiglianza.
    Sia chiaro, non c'è da aspettarsi grosse sorprese dalla storia: una volta capito il meccanismo, è facile immaginare dove il film andrà a parare e spesso anche come. A ogni modo, se si è disposti a usare indulgenza verso la prevedibilità di qualche snodo narrativo in vista delle disastrose conseguenze che esso comporterà, l'intrattenimento (colpevole ma irresistibile) è assicurato.
    Il finale beffardo e l'inquadratura conclusiva, azzeccatissima, chiudono l'opera in maniera appropriata, per quanto possa non soddisfare tutti i palati.
    Merita un'opportunità.
    Ultima modifica: 26/03/20 08:06 da Anthonyvm
  • Didda23 • 26/03/20 20:53
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Complimenti Anthony per l'accurata disanima. Sarà certamente una delle visioni che mi accompagnerà nei giorni futuri.
    Nutro delle aspettative perchè adoro la cinematografia spagnola foriera di nuovi talenti (su tutti il mio idolo assoluto Oriol Paulo).
    Purtroppo ci hanno superato in termini di qualità media, sia in opere cinematografiche sia in termini di fiction (La casa di Carta).
    Un movimento vivo anche in termini attoriali con nuove leve di livello (Casas,Morte,Leon).
  • Anthonyvm • 27/03/20 15:00
    Scrivano - 805 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Complimenti Anthony per l'accurata disanima. Sarà certamente una delle visioni che mi accompagnerà nei giorni futuri.
    Nutro delle aspettative perchè adoro la cinematografia spagnola foriera di nuovi talenti (su tutti il mio idolo assoluto Oriol Paulo).
    Purtroppo ci hanno superato in termini di qualità media, sia in opere cinematografiche sia in termini di fiction (La casa di Carta).
    Un movimento vivo anche in termini attoriali con nuove leve di livello (Casas,Morte,Leon).


    Ti ringrazio, Didda! :) Mi trovi decisamente d'accordo (riferimento a Oriol Paulo in primis), dalla cinematografia iberica sto ricevendo diverse piacevoli sorprese.
  • Didda23 • 27/03/20 15:09
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Peccato che Oriol non stia lavorando ad un nuovo film, ma ad una serie...