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Discussioni su Chained - Film (2012) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

21 post
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  • Greymouser • 14/10/12 22:39
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Mi ha molto impressionato l'ultimo lavoro della Lynch, che disegna un'atroce parabola tesa fra horror e thriller, rimestando a piene mani nei meandri più viscidi della perversione umana.
    Urge un parere dei Davinottici più sensibili al genere. Non perdetevelo: anche se magari non vi entusiasmerà al mio stesso livello. penso che ne apprezzerete lo spessore registico.
  • Gestarsh99 • 14/10/12 23:17
    Scrivano - 21545 interventi
    L'avevo scartato tempo fa credendolo un semplice torture in serie ma dopo il tuo commento lo recupero già da adesso.
  • Greymouser • 14/10/12 23:45
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    L'avevo scartato tempo fa credendolo un semplice torture in serie ma dopo il tuo commento lo recupero già da adesso.

    Assolutamente non un torture-porn. Siamo su un altro pianeta e in territori di tutt'altra classe. Non viene mostrato nulla che possa solleticare lontanamente i più bassi istinti spettatoriali. La vicenda gronda di violenza fisica e psicologica, ma questa non viene mai esibita. E ciò nonostante, il non visto e il fuoricampo fanno più male di ogni spettacolarizzazione morbosa.
  • Daniela • 15/10/12 08:32
    Gran Burattinaio - 5944 interventi
    Surveillance mi è piaciuto assai, non mi perderò questo. Grazie della dritta Grey
    PS: Se ti capita l'occasione, guarda Bernie, commedia nera che intriga nel suo mix fluido fra realtà e finzione
    Ultima modifica: 15/10/12 08:34 da Daniela
  • Gestarsh99 • 15/10/12 18:37
    Scrivano - 21545 interventi
    Visto.

    Anche se dal punto di vista della plausibilità criminologica la trama non sta nè in cielo e nè in terra (nessun serial killer schiavizzerebbe mai una delle sue vittime per farne un suo "successore", per di più allevandolo per anni ed anni in completa clausura), devo dire che tensione violenta e resa spettacolare fanno il loro mestiere.

    SPOILER SPOILER SPOILER

    Interessante poi l'assunto sotterraneo (pure questo "anticriminologico") che si può eventualmente estrarre da tutta la faccenda: crescere da piccoli in un contesto degenere e malsano non costituirebbe matematicamente una giustificazione autoassolutiva alle tendenze omicide maturate in età adulta. L'atteggiamento umano e coscienzioso del povero ragazzino rapito ne è appunto la dimostrazione finale.

    Che il maniaco volesse quindi scaricare le proprie colpe e lavarsi la coscienza insanguinata dimostrando a se stesso di poter trasformare quel bambino in un mostro di pari grado, proprio come aveva fatto suo padre con lui?

    Probabile.

    SPOILER SPOILER SPOILER
  • Greymouser • 15/10/12 18:59
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Visto.

    Anche se dal punto di vista della plausibilità criminologica la trama non sta nè in cielo e nè in terra (nessun serial killer schiavizzerebbe mai una delle sue vittime per farne un suo "successore", per di più allevandolo per anni ed anni in completa clausura), devo dire che tensione violenta e resa spettacolare fanno il loro mestiere.





    Avevo avuto la stessa peplessità, però, alla fine

    SPOILER SPOILER SPOILER


    mi sembra di poter trovare la spiegazione nel fatto che fosse suo nipote, quindi comunque sangue del suo sangue.

    SPOILER SPOILER SPOILER


    Poi, è chiaro che non tutto è credibile. Del resto, questo tipo di sceneggiature, se esaminate analiticamente, rivelano tutte il bisogno della sospensione dell'incredulità. Ma almeno siano rappresentate con forza, come - secondo me - in questo caso.
  • Gestarsh99 • 15/10/12 19:17
    Scrivano - 21545 interventi
    Greymouser ebbe a dire:
    [


    Avevo avuto la stessa peplessità, però, alla fine

    SPOILER SPOILER SPOILER


    mi sembra di poter trovare la spiegazione nel fatto che fosse suo nipote, quindi comunque sangue del suo sangue.

    SPOILER SPOILER SPOILER





    Si, questo senz'altro. Come spiegazione è molto più accettabile.

    SPOILER SPOILER SPOILER

    P.S.: In tal caso entrerebbe in gioco il fattore genetico della predisposizione alla violenza, tutto racchiuso in quella saracinesca dietro cui torna a rinchiudersi l'eroe positivo della vicenda ;)

    SPOILER SPOILER SPOILER
  • Greymouser • 15/10/12 19:18
    Call center Davinotti - 561 interventi
    @Gestarsch

    Mi sembra un'analisi per me condivisibile! :)
  • Gestarsh99 • 15/10/12 20:03
    Scrivano - 21545 interventi
    Piccola stranezza autocitazionistica: reclusione, schiavizzazione e violenze corporali erano anche elementi presenti nel film d'esordio della regista, il famigerato Boxing Helena (1993).

    Stavolta per fortuna i risultati son stati di gran lunga più lodevoli.
  • Greymouser • 15/10/12 20:38
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Sì, dopo quel film nessuno avrebbe scommesso un soldo sulla carriera della Lynch.
    A volte, dare una seconda possibilità funziona. Il successivo Surveillance era già un lavoro di tutto rispetto.
  • Buiomega71 • 15/10/12 20:40
    Consigliere - 27092 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Piccola stranezza autocitazionistica: reclusione, schiavizzazione e violenze corporali erano anche elementi presenti nel film d'esordio della regista, il famigerato Boxing Helena (1993).

    Stavolta per fortuna i risultati son stati di gran lunga più lodevoli.


    Guai a chi mi tocca Boxing Helena, uno dei miei "guilty pleasure" in assoluto! ;)
  • Gestarsh99 • 15/10/12 21:12
    Scrivano - 21545 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:


    Guai a chi mi tocca Boxing Helena, uno dei miei "guilty pleasure" in assoluto! ;)



    Un po' quello che penso io di Zombi horror - Le notti del terrore ;)
  • Didda23 • 20/12/12 21:13
    Compilatore d’emergenza - 5798 interventi
    Visto e piaciuto molto.

    Volevo chiedervi una cosa. Per voi come mai viene chiamato coniglio il bambino/ragazzo segregato?
    Ad istinto potrebbe essere una citazione (la serie Rabbits curata dal padre David).
    Voi che ne dite?
  • Cotola • 22/12/12 20:34
    Consigliere avanzato - 3904 interventi
    Potrebbe darsi Didda, non saprei. Magari è un
    semplice nomignolo dispregiativo, chissà.

    Per ciò che riguarda il film, il finale mi è sembrato gratuitamente sensazionalistico e ciò ha fatto abbassare il mio giudizio, Ma credo si
    tratti comunque di un buon lavoro, fatto bene.
    L'ho scritto anche nel giudizio: tre palle le vale anche se io ho valutato per difetto dandone
    mezza in meno.
  • Daniela • 23/12/12 09:07
    Gran Burattinaio - 5944 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Voi che ne dite?

    Ipotesi suggestiva, ma anch'io come Cotola credo si tratti più che altro di un nomignolo dispregiativo, che forse ha nei paesi anglosassoni una connotazione diversa da quella che ha da noi: "rabbit" come persona di poca qualità, non necessariamente come vigliacco. Almeno questa è la connotazione che gli dà John Upkide nel suo romanzo più famoso " Rabbit, Run", da noi "Corri, coniglio"
  • Lucius • 24/12/12 13:37
    Scrivano - 9056 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Visto e piaciuto molto.

    Volevo chiedervi una cosa. Per voi come mai viene chiamato coniglio il bambino/ragazzo segregato?
    Ad istinto potrebbe essere una citazione (la serie Rabbits curata dal padre David).
    Voi che ne dite?


    Veramente un bel film.Rabbit era anche per la sua condizione di segregato, come in una tana.
  • Didda23 • 24/12/12 18:39
    Compilatore d’emergenza - 5798 interventi
    Grazie per le vostre delucidazioni...
  • Buiomega71 • 7/04/14 10:21
    Consigliere - 27092 interventi
    Kammerspiel sudicio e zozzo, grondante sangue e olezzante morte, che assume - a tratti - i lineamenti grotteschi di una sitcom dell'orrore. La Lynch si dimostra figlia di cotanto padre (non mancano le frecciatine al cinema visionario di papà: i neon, i giardinetti con villette dove sotto "cova il marcio", l'urlo muto di "Coniglio", i flash incubotici, il tugurio del serial killer con televisore-quasi- sempre acceso), destabilizza e, a volte, picchia duro (i terrifici flash con incesto forzato madre/figlio, sotto le direttive di un padre perverso e sadico), entrando nella vita quotidiana di un serial killer, raggiungendo vette feroci e disturbanti alla Henry pioggia di sangue. Malsano, ma anche pervaso da una "educazione genitoriale nell'uccidere", dove le vittime sono viste con distacco, quasi come se fossero dei pezzi di carne da fare a pezzi, per poi seppelirle nello scantinato

    Straordinario, visivamente e per angoscia, tutto l'incipt iniziale con Julia Ormond e suo figlio , da quando escono di casa, fino al rapimento del "taxi driver" collezionista di corpi (un Vincent D'Onofrio sudicio e "cannibalico", che definire immenso e poco)

    Poi la "convivenza" forzata tra il serial killer e il "giovane apprendista" (suo malgrado) nella fetida casa degli orrori, dagli studi di anatomia (l'ossessione lynchiana per il corpo umano, buon sangue non mente), al trapasso generazionale dell'arte nell'uccidere (con un rito di "iniziazione sessuale" che mette i brividi)

    La Lynch non molla mai la tensione, nemmeno nei momenti "morti", con una suspence costante che entra sottopelle

    E se esce dalla casa, lo fa con flash terribili, scorrazzate notturne alla Ted Bundy e scorci di vita quotidiana del tassista di D'Onofrio (da antologia quando carica a bordo un padre despota e suo figlio, che le rammentano dolorosi ricordi)

    Evita il gran guignol (anche se le gole squarciate delle vittime zampillano sangue quasi fulciano), mostrando la vittima ora preda in tentate fughe (la ragazza mezza nuda e tagliuzzata che cerca l'uscita della casa), o "portate" a casa (la prostituta ubriaca che cerca il bagno per fare pipì) e dispensa un atmosfera lurida e malsana che entra nella pelle, con corpi femminili villipesi e martoriati

    Il pre finale può sembrare "convenzionale" (ma la tensione va a mille), e il twist finale arriva come una doccia fredda , con chiusa (sui titoli di coda senza musiche, ma con i rumori di fondo del protagonista) inquietante

    SPOILER


    Insomma, la famiglia e sempre la famiglia, come diceva Jim Siedow in "Non Aprite quella porta 2"

    FINE SPOILER

    Momenti che rimangono nella memoria: Tutta la parte, nella fetida stanzina, con la giovane Angie-che ha pure le piante dei piedi sporche-; "HELP" scritto sulla portiera del taxi; Il gioco con le carte d'identità delle vittime, come se fosse una partita a briscola; la prima tentata fuga di "Coniglio" sul tetto della casa del serial killer sperduta nel nulla; gli incubi di D'Onofrio; il rapporto distorto padre e figlio

    Che Jennifer (nel film appare anche in un ruolo cameo, e la cuoca che cucina in tv , mentre D'Onofrio fà zapping in tv) fosse una autrice straordinaria lo aveva già confermato già nella sua opera prima (Boxing Helena rimane per me un cult novantiano assoluto, e anche qui qualcosa da "inscatolare" c'è-soprattutto nel finale me lo ha fatto venire in mente), ma qui rinasce di una maturità e di una visceralità che lasciano il segno, (ri)confermandosi autrice di razza e personalissima

    Cinema raggelante e intinto nel fetido, quasi necroforo e con quel sentore marciscente da "crime movie" che fà sembrare i Saw giochetti per bambini, e porta in superficie reminiscenze di Maniac e Henry

    Forse il "crime movie" più intenso degli ultimi anni
    Ultima modifica: 7/04/14 10:35 da Buiomega71
  • Daniela • 7/04/14 10:29
    Gran Burattinaio - 5944 interventi
    Buio, hai visto il precedente Surveillance?
    considerato che non solo ti è piaciuto molto questo (cosa che condivido) ma pure il film d'esordio della regista (e qui le nostre strade divergono), mica puoi "saltare" quello di mezzo ;o)
  • Didda23 • 7/04/14 10:36
    Compilatore d’emergenza - 5798 interventi
    In questo caso non avevo dubbio che ti piacesse. E' proprio quel cinema "zozzo e malsano" che ti fa impazzire.
    Puro cinema di regia (e sceneggiatura), anche se D'Onofrio non si dimentica facilmente...