Schramm • 26/11/18 18:00
Scrivano - 7812 interventiil fatto che si chiami jackson e venga dall'australia dovrebbe in sé trasformarvi l'orecchio in un rave-party di pulci. perché come fece un certo omonimo con lo splatter, qua viene fatto con longitudini e latitudini del serial killer-movies: una rivoluzione copernicana che manda a casa a capo chino i grandi classici della malattia mentale e della psychopathia sexualis (i signori
frank zito,
lothar schramm,
john lucker,
peter winter,
juro kara,
erwin leder,
patrick bateman,
ezra cobb possono accomodarsi all'uscita) che vengono riprocessati per un'affiliazazione che dà luogo a una genetica della malattia mentale nuova, deviante, inafferrabile, e a un'arma filmica a tutto degrado e delirio di quelle che ormai ci si era rassegnati a credere che non se ne sarebbero fatte mai più (qualche speranza nel domani ce la diede a dire il vero
cullipher), che pare venire da un takashi miike che ci è rimasto sotto con krafft-ebing e con l'atlante di medicina legale, che lascia il più insanabile marcio nelle arterie e nell'anima anche ore dopo la visione e che si consente derapate allucinatorie spiazzanti, capaci di restarci dentro come un kriss malese, che ridiscutono la parola disturbante per come l'abbiamo finora usata e intesa. pietà, innocenza, speranza: qui non si salva nessuno, il domino atterra tutti e l'ultima pedina sei tu spettatore che hai innescato la prima.
attenti, che non sempre la curiosità uccide il gatto. qua è più vero che è lui a uccidere i curiosi. e venitemi a dire come vi sembrano, dopo questo, i gattini su facebook.
(...buio, questo ti farà ballare il tuca tuca. prima o poi dovrai assolutamente affrontarlo. tanto whiskas al cianuro).
Ultima modifica: 26/11/18 18:01 da
Schramm
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