L'ereditiera - Film (1949)

L'ereditiera

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/05/09 DAL BENEMERITO LUCIUS
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Lucius 12/05/09 06:08 - 3015 commenti

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Capolavoro immenso, quello che si dice un sublime esempio di cinema; bianco e nero avvolgente, recitazione ad altissimi livelli, soprattutto quella di Montgomery Clift, sceneggiatura e regia intoccabili per una storia amara e perturbante che ti trascina nel profondo delle fragilità umane. Un finale coraggioso e forte corona una delle opere del cinema classico di altri tempi.

Daniela 6/12/09 11:49 - 12670 commenti

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Fanciulla timida e bruttina si fa abbindolare da un affascinante cacciatore di dote, ma il padre - un uomo egoista che non ha mai perdonato alla figlia di non somigliare alla moglie bella e brillante morta prematuramente - prende le sue contromisure. Dal capolavoro letterario di Henry James, una trasposizione che ne mantiene con qualche modifica il finale, forse addirittura superando il romanzo quanto a crudeltà ed amarezza. Eccezionale il cast, con la dolce De Havilland stretta fra Clift, mai così bello ed seduttivo, e Richardson, detestabile nella sua crudele ragionevolezza.
MEMORABILE: La seconda volta, con i pugni battuti sulla porta

Stefania 30/01/11 13:24 - 1599 commenti

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La carrozza di Richard passa in Washinghton Square senza fermarsi, e svanisce l'unico grande sogno di Catherine: essere una ragazza normale, non "l'ereditiera". Washinghton Square è un recinto mentale, un perimetro occlusivo, una fortezza di mattoncini rossi e di tende di broccato che segna il confine invalicabile tra Catherine e Richard, tra Catherine e il resto del mondo. Wyler adatta allo schermo un breve romanzo di James in un film formalmente elegante, di crudele e geometrica esattezza nel disegno dei personaggi e dei loro destini.
MEMORABILE: Tutte le inquadrature dall'alto di Washinghton Square. La trasformazione fisica ed espressiva della De Havilland verso la fine della storia.

Addison 13/07/12 22:20 - 90 commenti

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Curatissima versione cinematografica di Washington Square di Henry James (e di un dramma teatrale che a sua volta ne era stato tratto), diretta da un regista attento ai dettagli ma capace di emozionare. Il cast è perfetto: il giovane Montgomery Clift possiede l'ambiguità necessaria, mentre Ralph Richardson indaga da par suo la (dis)umanità del personaggio del padre protettivo e padrone. Ma il film appartiene a Olivia De Havilland: forse troppo bella, ma brava come giovane innamorata e speranzosa, bravissima come donna indurita e vendicativa.

Cotola 28/05/13 21:39 - 9052 commenti

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Un buon film di sicuro ma più convenzionale e meno riuscito, soprattutto dal punto di vista registico, di altre opere di questo grande autore. Storia, prevedibile, tratta da un romanzo di James (Washington square), con una scena finale molto bella. Il meglio lo forniscono le prove di un cast monumentale su cui spiccano un crudelissimo ma lucido Richardson ed una de Havilland ingenua ma la cui metamorfosi finale, fisica e caratteriale, colpisce nel segno. Merita la visione.

Saintgifts 28/03/14 16:30 - 4098 commenti

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Non solo l'abbigliamento e i luoghi sono quelli di cento anni fa, come dice la didascalia all'inizio del film; lo sono soprattutto i dialoghi e la perfetta ricostruzione delle formalità dell'alta borghesia newyorchese. Dialoghi, per lo più aspri, duri e spesso crudeli, non sono fendenti di sciabola ma colpi di fioretto, sottili, ma lo stesso senza pietà. Il film è una perfezione di stile da qualunque lato lo si guardi e merita l'appellativo di grande esempio di cinema. Ralph Richardson: per la parte che sostiene spicca tra gli ottimi interpreti.

Fedeerra 4/02/18 05:36 - 770 commenti

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Dietro la geometria del disincanto viene elaborata una ri-composizione sulla solitudine. William Wyler ce lo mostra per bene; non ci sono amori che tornano per scoprirsi ai margini della felicità, solo l'illusione dell'amore che, per il regista, è la più grande deformazione mentale dell'uomo. Olivia de Havilland è sublime, il suo cambiamento emotivo e la sua presa di coscenza sono un po' una morte e una rinascita. La sua è senza dubbio una delle interpretazioni femminili più intense che il cinema ci abbia mai regalato. Ottimo Ralph Richardson.

Capannelle 17/04/20 00:58 - 4412 commenti

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Un notevolissimo lavoro di Wyler basato su pochi personaggi e ambienti ma gestiti e interpretati secondo canoni classici e di gran qualità. Se all'inizio possono risultare eccessive la teatralità e l'esser succube del personaggio della De Havilland, nel prosieguo il suo lento trasformarsi e affilare la unghie danno il giusto indirizzo al film. Sufficientemente ambiguo Clift e stupendamente nella parte Richardson. Due ore che non si sentono e un finale struggente e coraggioso.

Siska80 28/07/20 20:50 - 3804 commenti

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Difficile stabilire chi sia più spregevole tra Morris (che ha la costanza di aspettare sei mesi la preda in viaggio pur di impossessarsi della dote) oppure Austin, aprioristicamente contro il corteggiamento (se per lui chiunque poteva accostarsi a un essere tanto sgraziato come lei solo per denaro, perché accanirsi così proprio contro Townsend e umiliare crudelmente la figlia?). Oscar d'obbligo a Olivia de Havilland: degna di nota l'accuratezza con la quale rimarca la goffaggine di Catherine, una micetta docile (ma non stupida) che si trasforma in tigre.
MEMORABILE: Il grottesco ballo tra la protagonista e un anziano signore (che la trascina lungo la pista come un sacco di patate).

Paulaster 20/07/21 09:58 - 4425 commenti

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Cercatore di dote desidera sposare ereditiera poco appariscente. Il plot è abbastanza semplice: il trio di personaggi è delineato ognuno nei propri obiettivi e solo la svolta finale riallinea le condotte. Il concetto dell’avidità è fin troppo chiaro e Clift poteva essere più cinico. La De Havilland è favorita dall’evoluzione del suo personaggio e sconta una melodrammaticità ingenua oltremisura nella prima parte. Ottimi i diretti dialoghi familiari che tolgono enfasi ai turbamenti amorosi. Scarso apporto delle ambientazioni dell’Ottocento, salvo la partenza in nave e varie carrozze.
MEMORABILE: Lo scontro tra il pretendente e il padre; Il regalo prima di salpare; Clift a suo agio ospite della zia.

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Anthonyvm 15/08/22 00:59 - 5700 commenti

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Eccellente dramma di Wyler tratto da "Washington Square" di Henry James, o più direttamente dalla pièce su di esso basata. Punti di forza un tris attoriale da capogiro (de Havilland che da scialba e ingenua ragazzetta si trasforma in donna fredda e disillusa, il suadente e manipolatore Clift, ma soprattutto un Richardson grandioso nei panni del padre savio e anaffettivo) e un comparto scenografico sfarzoso. Fra meschinità e compassione s'intreccia una grigia armonia di splendore formale e spietata precisione emotiva, in un crescendo di rara efficacia (finale intensissimo).
MEMORABILE: Il ballo; I ricami di Cathy; La zia abbindolata dal bel Morris; Aspettando il moroso per la fuga romantica; L'indurimento della Havilland; Alla porta.

Cerveza 23/07/23 14:29 - 371 commenti

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Giovane ereditiera poco attraente (una de Havilland modificata Frida Kahlo) viene agganciata da un parassita che ubbidisce al motto "ricchezza mezza bellezza". Melodramma in crinolina dallo stile datato già nel '49, a tratti prolisso, ampolloso, che odora di polvere, mobili tarlati e naftalina. Nel complesso formalmente ineccepibile, tranne la de Havilland, che enfatizza oltremodo la grullaggine del suo personaggio: una strabuzzatrice di occhi senza speranza che rimane caricatura anche nella schizofrenica metamorfosi verso una risibile vendetta. Forse era più adatta Vivien Leigh?
MEMORABILE: Il piacione che abbatte la preda cantando “Plaisir d’amour”; L'attesa di chi non arriverà; L'auto auscultazione.
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  • Homevideo Digital • 28/09/17 08:36
    Portaborse - 4007 interventi
    Dvd A&R disponibile dal 19/10/2017.
  • Discussione Capannelle • 17/04/20 00:50
    Scrivano - 3519 interventi
    Ma quanto è falsa questa locandina rispetto al personaggio della De Havilland?
    Non credo ci sia un solo momento del film in cui lei abbia i capelli sciolti o porti un trucco forte.
  • Discussione Cotola • 17/04/20 01:29
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Assolutamente d'accordo, per quanto il film l'abbia visto tempo fa un'unica volta e la mia non sia una memoria granitica. E tra l'altro poco in linea
    con le capigliature dell'epoca in cui il film è ambientato.
  • Discussione Daniela • 17/04/20 03:22
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    A differenza di Cotola, il film l'ho visto almeno quattro o cinque volte, quindi sono pronto pronta a
    salire sul banco dei testimoni senza timore di smentita ;o)
    Olivia De Havilland nel film ha sempre i cappelli raccolti a crocchia, pur con varianti: un semplice chignon raccolto sulla nuca oppure un chignon più elaborato avvolto da una treccia. In entrambi i casi, una pettinatura quindi molto morigerata, adeguata all'epoca e alla classe sociale di appartenenza.
    Anche il trucco è quasi assente, anzi, credo che Olivia abbia dovuto ricorrervi per mitigare la sua naturale bellezza ed apparire più simile al personaggio come lo descrive sia James nel romanzo che l'odioso padre interpretato da Ralph Richardson nel film.

    Approfitto dell'occasione per una chiosa riguardante l'epilogo:

    SPOILER
    Pur amando molto il romanzo di James, il preferito subito dopo il Giro di vite, ho trovato l'epilogo del film di Wyler addirittura più bello. perché più crudele nei confronti dei personaggi.
    Nel romanzo, quando Morris si ripresenta anni dopo tentando di riconquistare l'affetto di Caterina, è diventato nel frattempo un ometto di mezz'età grasso e spelacchiato: in tal modo diventa più facile per lei, ormai avanti negli anni, respingere il suo goffo corteggiamento.
    Nel film invece, quello che bussa disperatamente alla porte del palazzo in Washington Square dopo essere stato da lei illuso in un ritorno di fiamma, è il Montgomery Clift che avevamo visto il precedenza, ancora bello ed affascinante, quindi sicuro di sé e fiducioso nel proprio successo.
    La sua sconfitta è quindi molto più amara.

    FINE SPOILER
    Ultima modifica: 17/04/20 11:34 da Daniela
  • Discussione Capannelle • 17/04/20 21:36
    Scrivano - 3519 interventi
    Grazie, in effetti quella locandina fa passare una dolce piccola nerd per una sexy-vampira.
    Per chi non avesse visto il film eccola qui:

    )
    Ultima modifica: 17/04/20 21:39 da Capannelle
  • Discussione Lucius • 17/04/20 21:59
    Scrivano - 9051 interventi
    Resta il fatto che a volte le locandine vengono riprese da foto pubblicitarie, tipo lobby card, in alcuni casi perfino da scene tagliate. La locandina d'epoca ad esempio riportava l'attrice con i capelli lunghi. Potrebbe riguardare anche un trailer (anche uno di quelli brevi) o una scena non inclusa poi nel montaggio finale. Acuta osservazione!

  • Discussione Capannelle • 17/04/20 22:30
    Scrivano - 3519 interventi
    Ho pensato come te, infatti per scrupolo ieri me lo sono rivisto in FF ma non esiste un secondo dove lei abbia cambiato pettinatura o si sia abbandonata a un accenno di trucco o spalle scoperte.

    Vabbè, un esempio di americani poco puritani.
    Ultima modifica: 17/04/20 22:35 da Capannelle
  • Discussione Lucius • 18/04/20 00:00
    Scrivano - 9051 interventi
    Sono foto promozionali, non di scena.