Buiomega71 • 24/01/15 10:05
Consigliere - 27155 interventiNOTTI E NEBBIE DEL GIAPPONE
Nella prima ora abbondante (ma forse anche di più) si assiste ad un film romanticheggiante, di una inusuale eleganza formale (dove Miike non sembra Miike), tra appuntamenti galanti, cotte da adolescenti e la ricerca della ragazza perfetta (come in parecchie commedie americane)
Poi, pian piano, fà capolino una disturbante inquietudine che vibra sottopelle (quasi polanskiana)
Quando Shigeharu e Asami si trovano soli in un albergo che da sul mare, quello che mi tornava spesso in mente (cioè la storia d'amour fou romantica e terrifica tra Craig Wasson e Alice Krige in
Storie di Fantasmi) diventà quasi realtà
Essì, perchè Asami si comporta allo stesso inquietante modo della fantasmatica Alice Krige quando rimane sola (in camera con Caig Wasson)
Si stampa fuori dalla finestra e resta muta per tutto il tempo, fissa un posto non ben definito della stanza, gira catatonica quasi assente, si spoglia e si corica nel letto senza profferir parola
L'alone di mistero e del "c'è qualcosa che non va" circonda allo stesso modo le due donne.
Se per Alice Krige nel capolavoro di John Irvin era la frase: "
Ti porterò in posti dove non sei mai stato, ti farò vedere cose che non hai mai veduto, e poi vedrò la vita fuggire da te", per Asami e lo scoprirsi il corpo pieno di ustioni e cicatrici e di essere amata, che darà il via all'orrore che si scatenerà di li a poco
Wasson si trova così ad avere una relazione con una morta vivente in cerca di vendetta, Shigeharu con una gheisa che ha fatto del dolore altrui e del martirio della carne la sua raffinatezza
E se per più di un ora (praticamente quasi tutto il film) non succede nulla (anche se Miike piazza segnali disturbanti lungo il narrato e divertente l'audizione di un numero consistente di gnocchissime ragazze giappo), sfocia nel delirio febbrile e nelle atroci crudeltà tipicamente e indissolubilmente miikiane
Una delle sequenza più disturbanti (che davvero mi hanno messo i brividi addosso) e quella in cui Asami, ranicchiata su se stessa dentro il suo squallido tugurio, in compagnia di un sacco che si muove e rimbalza, aspetta la telefonata di Shigeharu. Il telefono trilla, Miike inquadra la bocca della ragazza che si inarca in un ghigno che non promette nulla di buono, e ne esce un filo di bava
Poi e la folie, che solo una mente fottutamente geniale e fuori dagli schemi come quella del regista di
Mdp-Psycho
poteva partorire
Un viscido "maestro" sulla sedie a rotelle , coi piedi di cera che tortura la piccola Asami con bacchette arroventate infilate proprio lì "
Balla per me , puttana, balla per me", un derelitto monco che esce dal sacco e trangugia il vomito appena sfornato di Asami, una sequela di incubi sessuali dove Shigeharu si trova a che fare con tutte le donne che le gravitano intorno (dalla segretaria segretamente innamorata, fino alla fidanzatina del figlio), un filo d'acciaio "
ideale per tranciare carne e ossa" che Asami usa chirurgicamente, e feticisticamente, per mozzare teste e amputare piedi, l'atroce e terrificante agopuntura alla
Imprint su tutto il corpo (occhi compresi), una "raffinatezza" del dolore insopportabile (li sentivo pure io, alla fine) da far impallidire i supplizi barkeriani, le lingue mozzate "ballerine", il vecchio sulla sedie a rotelle che si masturba alternato al martirio di Shigeharu
Tutto il Miike "frenato" fin lì, si sfoga e travolge come un fiume in piena e quella "cosa" che tenta di uscire dalla gola di Asami e l'ultimo suo tocco surreale di questo gioiello di amore e morte, follia femminea e delizie sadiane
Forse uno dei film meno misogini di Miike e se non raggiunge la folle anarchia devastante di
Imprint resta un bel pugno nello stomaco che difficilmente si dimenticherà.
Piùgiùpiùgiùpiùgiù...
audition, Fedeerra, Teddy
Manowar79, Ryo, Diamond
Supercruel, Otis, Greymouser, Daniela, Mdmaster, Belfagor
Lercio, Undying, Tromeo, Schramm, Bubobubo, Anthonyvm, Gestarsh99, Leandrino, Sonoalcine
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