Undying • 13/05/09 00:10
Comunicazione esterna - 7567 interventi Una vera autopsia
Il film viene proiettato in Cina solo nel 1997, senza alcun battage pubblicitario, senza manifesto e senza credits.
La reazione del pubblico rasenta, in quel contesto, l'isteria.
Il regista dichiarerà, in seguito, che vi furono svariati svenimenti e ben 16 arresti di cuore per attacco cardiaco.
L'orrore, almeno in un frangente disgustoso della pellicola, si nutre di porzioni d'immagine, estrapolate dalla cruda realtà.
La realizzazione della celebre scena di vivisezione, su tavolo operatorio, di un ragazzino è così descritta dal regista:
*"
Quella scena consiste di cinque parti differenti; ci sono voluti due mesi per assemblarla.
E' vero, utilizzammo un cadavere vero, di un ragazzino.
Chiedemmo alla stazione di polizia del luogo se avessero notizia di un ragazzo morto in un incidente o per malattia.
Aspettammo un paio di mesi senza che ci contattassero.
Poi, un giorno, ci chiamarono dicendo di avere a disposizione un corpo, e ci risposero che i dottori stavano preparandosi per l'autopsia. Interrompemmo le riprese del film e andai a trovare i genitori del ragazzo morto.
Gli spiegai che avevo bisogno di filmare l'autopsia e gli parlai del mio film.
Mi dissero che, anche se il figlio era morto, erano contenti che l'autopsia finisse nel film: era il loro modo di fare qualcosa di positivo per il popolo cinese.
La polizia ci diede il permesso, e chiedemmo ai dottori di indossare i costumi degli attori del film durante l'autopsia."
* Fonte:
Sex and Violence. Percorsi nel cinema estremo - a cura di
Roberto Curti e
Tommaso La Selva - Edizioni Lindau
Schramm
Greymouser, Bubobubo, Marcel M.J. Davinotti jr.
Aal