Uno Tsui Hark agli esordi (è il 1980) che già mostra quanto sia abile con la cinepresa. La costante scelta di inquadrature particolari, la velocità con cui gira ogni scena, l'estrema cura nella confezione ci confermano di avere a che fare con una prossima star del cinema asiatico. Che poi il film sia un guazzabuglio senza capo né coda in cui c'è molta più attenzione nei confronti della singola scena che non verso un'omogeneità generale, è altro discorso ed è difetto che spesso accomuna i film orientali. Qui, al centro dell'azione, c'è un villaggio abitato da cannibali che esultano ad ogni nuova preda catturata nel vicino bosco. Un agente speciale viene spedito lì per arrestare il loro capo...Leggi tutto (tale Rolex!) ma avrà un bel daffare a districarsi tra i pazzi scatenati (spesso coperti da maschere verdi in pelle) del luogo. Nuovi personaggi bizzarri emergeranno col passare dei minuti, mentre tra fughe improvvise, botte da orbi (non dimentichiamo che le arti marziali sono una componente fondamentale del film) e dialoghi di nessuno spessore, Tsui Hark prova soprattutto ad alzare vertiginosamente il ritmo. Lo splatter è presente in minima parte: le scene cruente sul tavolaccio dove finiscono le vittime destinate al pentolone sono girate magnificamente ma occultano quasi sempre i dettagli più sanguinosi. Più gore che splatter, insomma. Una sarabanda impazzita a tratti divertente ma che, in fin dei conti, mostra la corda molto presto finendo con lo sfibrare lo spettatore.
Il delirio è servito: strizzate d'occhio a Non aprite quella porta e trasversali parentele col filone cannibal, combattimenti slapstick alla Jackie Chan, imbarazzanti siparietti pseudocomici e una spruzzata di bassa macelleria, il tutto condito da uno score rubato a Suspiria (ma fa capolino pure Klaus Schulze: no words, davvero). Un assaggino divertente e anarcoide, ma parimenti slabbrato e vacillante della forsennata forza ipercinetica dell'Hark a venire.
MEMORABILE: I geniali combattimenti tra un cannibale e il protagonista legato come un salame, e il delirante corpo a corpo sui pattini tra petardi che scoppiano
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Sul fatto che questo film sia uscito in Italia col titolo BRUCE LEE - DALLA CINA CON FURORE, come dice Schramm nelle curiosità, ho dei dubbi. In effetti alcuni siti (pochi), tra cui incredibilmente anche IMDB, attribuiscono a questa pellicola il titolo italiano di cui sopra ma in realtà questo film di Tsui Hark è inedito in Italia e circola solo in lingua originale con i sub ita (come la mia copia). Ovviamente ci sono locandine che riportano il nome BRUCE LEE scritto grande quasi quanto il titolo DALLA CINA CON FURORE e quindi sembra che riportino come titolo BRUCE LEE - DALLA CINA CON FURORE ma in realtà questi manifesti fanno riferimento a DALLA CINA CON FURORE, il celebre film del 1972 di Wei Lo che ha BRUCE LEE come protagonista. Saluti
DiscussioneZender • 29/10/23 08:07 Capo scrivano - 48878 interventi
Dunque, che circoli solo coi sub è un conto, che non esista la traccia italiana un altro (siamo pieni di tracce italiane scomparse voglio dire, soprattutto per i film usciti solo in tv magari). Poi non so se sia questo il caso naturalmente...