Gradevole e interessante thriller a sfondo terroristico che si lascia guardare regalando anche qualche emozione. Sulla spinosa questione del terrorismo irlandese si muove il protagonista (un bravo Rourke), diviso tra quelli che credeva principi e il disgusto verso la violenza a cui ha votato la vita. Grazie ad un pugno di bravi attori ed una storia intrigante, tratta dal romanzo di Jack Higgins, la pellicola può dirsi riuscita nonostante le polemiche che videro il regista disconoscere l'opera una volta uscita nei cinema.
MEMORABILE: Rourke abbracciato al crocefisso nel tentativo disperato di salvarsi vita e anima.
Mediocre thriller che presenta uno spunto di partenza già visto (confessare ad un prete il proprio crimine per evitare che venga svelato) e dagli sviluppi narrativi usuali. Molti luoghi comuni, poca tensione ed interesse verso la vicenda e poco altro
Hodges in passato aveva dimostrato di saperci fare (Carter) ma qui è penalizzato dalla sceneggiatura e non solo tanto che nè lui nè Rourke si riconobbero nel risultato finale della pellicola.
Un'ottima prova di Rourke in un film tutt'altro che scontato, che non segue i canoni classici del thriller ma cerca di affrontare un discorso più profondo sul perdono e la redenzione. Hodges è un buon regista e lo dimostra soprattutto nella prima parte, molto tesa e drammatica, ma si perde nell'inutile sottotrama affidata a Liam Neeson (comunque bravo). Notevole anche Hoskins, soprattutto nel finale melodrammatico e toccante. Buono.
Benché rinnegato dallo stesso regista, questo thriller tratto da un romanzo di Jack Higgins risulta abbastanza piacevole. Sul piatto ci sono tematiche importanti come la questione irlandese e riflessioni più ampie sul perdono e l'espiazione, ma anche una storia di genere condotta decorosamente con una tensione che sale adeguatamente nei momenti clou, come dimostrano i primi 20 minuti e l'intenso finale. Rourke non era forse il miglior protagonista possibile, ma il prete sui generis di Hoskins e lo spietato gangster di Bates funzionano benissimo. Discreta colonna sonora di Bill Conti.
MEMORABILE: L'inizio; L'aggressione alla ragazza cieca; Il finale.
Nonostante le pesanti ingerenze della produzione, che portarono a una polemica sia col regista che con Rourke sul montaggio finale, è un noir che sembra quasi un film europeo, non solo per l'ambientazione; l'enfasi è sul percorso di redenzione del protagonista, più che sull'azione, anche se la sottotrama gangster - con un Bates inquietante - non manca di creare situazioni di violenza e tensione. Forse sarebbe stato preferibile assumere un cast britannico e irlandese, invece di attori americani che simulano l'accento; comunque bravi Rourke e Hoskins - su tutti - e dolcissima la Davis.
MEMORABILE: Il fratello del gangster s'introduce nella casa della ragazza cieca; Rourke nella parte finale.
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