Con un così valido cast di attori francesi, tra i quali spicca il grande Jean Rochefort, ci si aspettava qualcosa di più. E' un misto di poliziesco, dramma psicologico e giallo (anche se di mistero se ne vede poco e niente). Dopo un inizio movimentato il film si addormenta (lo stesso rischia lo spettatore) e bisogna attendere l'entrata in scena del cattivo di turno (qui armato di grosse chiavi!) per risvegliarsi. Non bruttissimo ma un'occasione persa, si poteva fare di meglio.
MEMORABILE: Le chiavi "da castello" usate per cancellare il volto dello sventurato ladro.
Due poliziotti e un loro ex collega mettono a segno un ingente colpo ai danni di un trafficante di droga, ma al cinema certe azioni innescano sempre conseguenze fatali… Le premesse per un polar con i fiocchi c'erano tutte e in effetti la trama è anche interessante e ben sviluppata, ma viene raccontata con la riflessiva autorialità tipica di certo cinema transalpino e appesantita da un triangolo sentimentale che sa di artificioso. Ottimi Rochefort e Lanoux, i cattivi hanno le facce giuste (patibolare Milo, glaciale Mueller-Stahl), Sukowa di elegante bellezza e notevole bravura.
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