Tomb Raider - La culla della vita - Film (2003)

Chi poteva sentire la necessità di questo secondo episodio delle avventure di Lara Croft? A quanto pare nessuno, se è vero che anche il successo al botteghino è stato meno che tiepido. La trama (parola grossa per questo film) vede lo scontro tra la nostra eroina e un malvagio dottore per impossessarsi del vaso di Pandora (che avrebbe il potere di far precipitare il nostro mondo nel caos totale). Angelina Jolie è sempre un bel vedere, ma di qui ad apprezzarla come attrice il passo è ancora molto lungo.

Dopo un primo episodio assolutamente dimenticabile, regista e sceneggiatori di questo sequel delle avventure di Lara Croft, sono riusciti a fare addirittura peggio! Tutti i difetti del primo episodio sono stati amplificati e questo Tomb Raider-La culla della vita è evidentemente stato realizzato pensando ad un pubblico acefalo a cui somministrare qualunque cosa purchè targato Tomb Raider (il videogame è infatti celeberrimo). Per fortuna il film è commercialmente naufragato risparmiandoci un seguito.

Seguito abbastanza fiacco. La Jolie riprende i panni di Lara Croft e ci mostra anche una sua doccia, ma la commistione d'azione, ironia e action non funziona troppo. Si possono citare alcuni turtuosi percorsi, la scena sulla nave, la doccia, il mare... Per il resto si può evitare.

La trama è la solita: Lara deve recuperare un manufatto e salvare il mondo. Il secondo capitolo ha una trama troppo fantasiosa, anche nei confronti del film precedente; è troppo irreale per un film d'azione sull'archeologia. Angelina Jolie anche questa volta non è riuscita a rendere giustizia al personaggio, anche se il fisico è quello di Lara. La regia è buona e lo dimostrano due scene: quella dell'elicottero e quella dell'ufficio, quando Lara recupera la sfera. Anche se ci sono dei buoni momenti "Tomb Raider 2" è sottotono rispetto al precedente.

Secondo capitolo delle avventure di Lara Croft (Angelina Jolie), che cambia il regista (dal Simon West di The Phantom, con Billy Zane e Catherine Zeta Jones, al Jan de Bond di Twister) e il partner maschile di turno (Gerard Butler al posto di Daniel Craig). Il risultato è un'avventura che tende più al romantico che al videogioco sparatutto, con la coppia Jolie/Butler che ricorda quella di Modesty Blaise/Willie Garvin dei fumetti inglesi di Peter O'Donnell. A me non è affatto spiaciuto; dopotutto i film non devono per forza essere videogames...

Diverso dal primo film, più curato nei personaggi e con meno scene d'azione (ma comunque ce ne sono molte e fatte bene). Nel cambio si perde un po' di ritmo e si guadagna in tensione. Peccato per due o tre scene un po' troppo inverosimili (il pugno allo squalo!) perché il film è divertente e molto godibile (poteva essere anche qualcosa di più). Bella la Jolie, simpatico Butler, semplicemente di contorno tutti gli altri (compreso il cattivo Hinds).

Era davvero difficile che un personaggio a cavallo tra Indiana Jones e 007 ma al femminile potesse essere convincente... Accozzaglia di situazioni assurde quanto impossibili si rincorrono dall'inizio alla fine, sfidando tutte le leggi della fisica. De Bont, dopo l'exploit di Speed, unico suo lavoro convincente, si conferma regista scarsino e il cast segue nella mediocrità. Butler e Noah, ma anche la Jolie, mai credibili e seconde linee pescate con il lanternino, tipo gli assistenti di Lara Croft. Per appassionati.

Regia e trama calano rispetto al primo capitolo (comunque slegato da questo), ma la Jolie sembra nata per interpretare Lara Croft ed è di lei che il film si nutre. Avventura estrema che a volte scade nel ridicolo (Lara che prima dichiara avere la mente scientifica e dopo afferma che la vita sulla terra è nata dagli dei greci) e altre nella pura fantascienza (la grotta della Culla della vita). Assolutamente non credibile, esagerato, ma le sequenze d'azione (quella nei laboratori) la fanno da padrone e il film si può guardare.

Jan De Bont è capace di girare e si vede; così, dopo l'adrenalina pura di Speed, ci si aspettava qualcosa di quantomeno decoroso. Purtroppo qui da salvare c'è ben poco, tra l'ovvia estetica da videogame, antagonisti patetici e una storia infarcita di sciocchezze. La Jolie, in versione non ancora scheletrica, è ingessata nelle scene action e ha solo due espressioni, con labbra a canotto e senza e anche il resto del cast non eccelle per brillantezza. Dal naufragio si salva qualche stupendo scorcio paesaggistico. Un po' poco direi.

Che fosse lecito aspettarsi poco da questo film era prevedibile e devo confermare che sceneggiatura e dialoghi sono veramente elementari e ripetitivi. Anche gli effetti speciali e la qualità visiva sono sotto la media e non ne alzano la qualità, anzi. Rimangono la prima mezz'ora, il corpo e le smorfie di Angelina, che però ben presto sembrano esagerate, artificiose.

Non che il primo fosse credibile, ma qui si varcano agilmente i confini del ridicolo prendendo a pugni gli squali come in uno Sharknado ante litteram. De Bont, come già in Speed e Twister, si gioca tutto sulle scene adrenaliniche e fa bene, visto che di profondo non c'è neanche il decolleté della Jolie. Il punto però è che la troppa azione finisce paradossalmente per annoiare, il lungo duello con la banda cinese (c'è tanto di volo con tuta alla Patrick de Gayardon) per la conquista del vaso di Pandora sfiora infatti le due ore.