In una circostanza apparentemente piatta e tranquilla una ragazza improvvisamente impazzisce. Nasce così una serie tv drammatica che ripercorre le vicende della protagonista, Cora Tannetti. Serie drammatica infarcita di fascino e mistero. Molto avvincente, a tratti inquietante, porta lo spettatore a entrare nella vita della giovane ragazza fino a scoprirne i più reconditi segreti. Visione consigliata.
Serie televisiva di alto livello, realizzata con grande professionalità. Gli otto episodi consentono un graduale scioglimento dei nodi della vicenda, che trova una convincente soluzione senza tirarla inutilmente per le lunghe ed evitando di lasciare aspetti irrisolti (in vista di un sequel, come di solito accade). E' un prodotto riuscito e quindi induce dipendenza nello spettatore, che alla fine però ne esce appagato.
Un omicidio apparentemente inspiegabile da vita ad una serie di eventi che coinvolgono una piccola comunità di provincia. Una serie articolata tra presente e passato, ricostruito attraverso dei flashback, che ha al centro una complessa figura femminile, interpretata con bravura da Jessica Biel, affiancata dall’ottimo Bill Pullman. La vicenda è interessante e i colpi di scena che si susseguono sono ben congegnati. La storia ha il pregio di chiudersi in modo credibile, senza indugiare in lungaggini, almeno nella prima stagione.
Ennesima serie tv che soddisfa il palato più di tanti decantati film in circolazione. Merito di una regia curata, di una sceneggiatura che attinge ai flashback senza abusarne intrecciando a meraviglia, anzi, i fili di una memoria confusa e merito, ovviamente, anche di interpreti credibili che meriterebbero più attenzione di alcuni “soliti noti”. La Biel troneggia, in tutta la sua bellezza, in mezzo a un’atmosfera sudicia, decadente e piena di dolore, tra genitori bigotti e frequentazioni prive della benché minima morale.
Un giallo seriale ben orchestrato. L'andirivieni temporale tra il presente e un passato che spiega lentamente le cose rende il tutto intrigante e tiene abbastanza col fiato sospeso. Più valida la prima stagione, in cui la Biel offre la performance migliore della sua carriera e il mistero è più coinvolgente, mentre la seconda presenta un po' troppi personaggi e l'abusato tema della comunità religiosa non colpisce granché. Bravo Pullman che con il suo detective silenzioso tratteggia una figura col quale si crea facilmente empatia. Buono il risultato tra le due.
Al lago con marito e figlio, una donna accoltella a morte uno sconosciuto. Il perché lo scopriremo episodio dopo episodio, seguendo i progressivi flashback e incubi della protagonista (una bravissima ed espressiva Biel) affiancata da un detective determinato ed empatico (Pullman, anche lui bravissimo). Serie uscita senza clamori ma che merita di esser vista, un giallo serrato e coinvolgente ma anche un potente dramma che affronta temi quali trauma, rimozione e sensi di colpa. Finale soddisfacente, al netto di un palese buco di sceneggiatura.
MEMORABILE: L'aggressione al lago; "come ti toccava? " e in generale tutte le scene tra le due sorelle; Il settimo episodio.
Serie tv in cui il protagonista principale è Pullman, nelle vesti di un detective empatico come Colombo ma molto problematico. Nella seconda serie si spiega il motivo. E' una serie ben realizzata ambientata in un mondo dominato da manipolatori e relativi sottomessi. I casi sono interessanti ma il primo episodio è un po' esagerato. E' curioso, questo mondo mediatico in cui la polizia non si limita a trovare un facile colpevole.
MEMORABILE: Nella prima serie la proposta di prendere due omicidi al prezzo di uno; Nella seconda il risveglio di Pullman.
L’incontro tra il drammatico e l’investigativo riesce spesso a dare buoni frutti, soprattutto se in fase di scrittura ci si avvale di buone penne. La partenza è fulminea e scopre subito le carte, mostrando un assassinio dalla colpevolezza incontrovertibile, almeno in apparenza. Da questo punto in avanti sarà una continua risalita alla fonte della verità, tra colpi di scena e un Bill Pullman in ottima forma. Non manca davvero nulla per appassionarsi e il marcio che si nasconde dietro la sorridente città di provincia solletica come poco altro.
Con uno spunto iniziale tanto insolito e intrigante era difficile trovare una soluzione che soddisfacesse pienamente. E infatti, se il montare dei misteri intriga, il loro disvelamento soddisfa - relativamente - la logica ma meno la pancia, con un episodio flashback-spiegone dagli esiti piuttosto patetici, nonostante gli echi morbosi. Vari punti di contatto con Fuoco cammina con me, del quale si rimpiange la conclusione crudele e allucinata (ma solo quella). Confezione di classe, eccellente interpretazione della Biel.
Serie antologica in cui ciascuna stagione è incentrata su un'indagine molto complessa come complessa è la personalità del detective protagonista roso da imprecisati sensi di colpa. Il primo caso è quello relativo a una giovane donna che ha pugnalato a morte uno sconosciuto senza apparente motivo. L'inizio è intrigante ma la vicenda si trascina per dieci episodi alternando presente e flashback con un "repetita juvant" alla lunga stancante e lo spiegone finale ha l'effetto in un soufflé che si ammoscia. La confezione curata e le buove prove attoriali non evitano una certa delusione.
Thriller psicologico in serie in cui il bravo Pullman, angustiato detective, resta protagonista unico, affiancato di volta in volta da ottimi cast in stato di ottima grazia, a partire dalla Biel della prima storia. Ma è con il giovanissimo Elisha Henig e una Carrie Coon madre adottiva braccati della seconda serie che si raggiunge un feeling scevro delle retoriche televisive del settore. Trama aracnea, in cui la ragnatela degli intrecci cronologici si fonde con quella delle anime disperate di ciascun soggetto coinvolto, compreso lo stesso Pullman/Ambrose; epilogo catartico e sofferto.
MEMORABILE: I dialoghi tra Ambrose e il piccolo Julian; Il confronto struggente tra Vera e Harry davanti al camino; Julian e Harry: la meta raggiunta nel finale.
Buona serie antologica in cui la prima stagione è decisamente la più valida, complice una vicenda intrigante che si snoda tra presente e passato e vede il bravo detective Bill Pullman impegnato a far luce su un caso piuttosto complesso. Brava la Biel, molto credibile nella parte della donna con un trascorso poco chiaro e una psicologia tutta da decifrare. La verità viene a galla poco a poco tenendo alto l'interesse dello spettatore. Finale non perfetto, ma nulla viene lasciato al caso. Per amanti di serie crime.
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