The Pills: Sempre meglio che lavorare - Film (2015)

The Pills: Sempre meglio che lavorare

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da una webserie di successo (THE PILLseries) al cinema il passo è evidentemente fin troppo breve, perché il risultato è ahinoi da dimenticare. Già dalle tremende scene in apertura coi tre protagonisti da piccoli, barba disegnata sul volto intenti a discutere del nulla, si capisce che la direzione presa dal film è assai confusa. E il passaggio ai giorni nostri, con i tre cresciuti ma ugualmente alle prese con discorsi privi di sostanza, mette a fuoco l'unico vero concetto nella loro testa: tutto ma il lavoro no! Si può cioè vivere alle spalle dei genitori anche senza che questi siano milionari; se ci si accontanta di poco si possono continuare a coltivare illusioni. E se proprio di lavoro si deve...Leggi tutto parlare allora che sia quello deresponsabilizzato e "facile" dei "bangla" (abbreviazione che indica chi viene dal Bangladesh): aprire un negozio e seguire un po' le loro direttive. Ovviamente alla prima difficoltà ogni progetto rientra e i colloqui per lavori "altri" si risolvono in risposte strafottenti tipiche di chi non ha proprio bisogno, di un vero lavoro. Allora magari si perde tempo a preoccuparsi per il padre in pensione che si dedica alla fotografia sui social, si va ad occupare una scuola come ai vecchi tempi... Fino a che uno dei tre, spinto da un'amica e agendo senza dir nulla agli altri, va a lavorare in una panineria scoprendo che forse cambiar vita non è poi così una cattiva idea. La regia però continua a non saper bene dove andare a parare e le scene finiscono col diventare sketch male appiccicati, quel che è più grave quasi mai divertenti. Ci si dovrebbe appassionare al quotidiano di chi si rifiuta di crescere, di chi si trascina senza uno scopo e di tanto in tanto ritorna coi ricordi a un'infanzia che non comunica nulla di nulla, tra citazioni cinefile (Tarantino e i suoi mexican stand-up, soprattutto) che sono strizzatine d'occhi maldestre, anch'esse prive di un vero perché. Insomma, difficile trovare qualità in un film simile, tutto recitato con forte accento romanesco e interpretato senza mai brillare da tre volti che su Youtube evidentemente funzionano ma al cinema arrivano spompati: spontanei forse, credibili nei loro ruoli (l'unico che pare proprio aver difficoltà nel recitare è il padre “fotografo”) ma insipidi nel delineare personaggi del tutto anonimi e per nulla interessanti. La storia insomma non c'è e il film nemmeno.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/06/16 DAL BENEMERITO GABRIUS79 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 6/03/18
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Pinhead80 14/01/17 20:41 - 4719 commenti

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Disarmante opera cinematografica che disorienta per la pochezza di idee e di contenuti che presenta. Ci dovrebbe mostrare una generazione che rifiuta il lavoro per rivendicare una vita da nullafacenti e invece vediamo solo misere parodie di film abbarbicate a una trama esile come la tela di un ragno. Se i protagonisti funzionano sul web, la stessa cosa non si può proprio dire sul grande schermo. A fatica si arriva in fondo.

Gabrius79 30/06/16 21:12 - 1420 commenti

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Direttamente dalle loro divertenti web series di Youtube, assistiamo al salto su grande schermo dei The Pills. Una buona dose di irriverenza a loro consona, qualche battuta riuscita, ma ci sono alcune lacune che (se ci saranno seguiti) potranno essere colmate. I primi 20 minuti lasciano ben sperare, poi il resto gira un po' a vuoto. Per adesso il web batte il cinema 1 a 0.

Fabbiu 29/07/16 15:40 - 2136 commenti

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Molto bravi e divertenti gli attori, particolare lo stile di commedia: un continuo collage di paradossi e scene quasi surreali (il lavoro come una brutta bestia sociale). Il tutto verte sul tema dei 30 anni (che sempre su youtube hanno affrontato anche i "the jackal"), con gli annessi primi sintomi del disagio generazionale (compreso il non riuscire più a fumare erba). C'è da riconoscere tanta creatività e anche un pizzico di genialità nel modo in cui vengono partorite alcune scene. Non tutto è fluido però: alcuni intoppi sono evidenti, purtroppo.
MEMORABILE: I Bangla.

Deepred89 3/08/16 15:37 - 3704 commenti

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Commediola sui trentenni romani 2.0 tra festicciole, nuovi immigrati e bamboccionismo. Il formato "youtube" di provenienza domina sul girato, con una narrazione episodica e frammentaria che trascina il prodotto più in zona Coffee and cigarettes che dalle parti della commedia nostrana. Le idee latitano, le gag riuscite pure e l'unica idea potenzialmente vincente (il trentenne nostalgico delle occupazioni a scuola che segue un gruppo di scolari occupanti e finisce in una simil-Diaz) è sciupata da una regia incapace di valorizzarla. Mediocrissimo.

Metuant 5/08/16 11:15 - 456 commenti

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Ormai è chiaro: YouTube e il cinema quasi mai vanno d'accordo. Qui abbiamo un gruppo di YouTubers che mettono assieme quello che vorrebbero chiamare film ma che, a conti fatti, non è che una sorta di compendio di quanto già mostrato in rete, anche se in vesti diverse. Il peggio è che, se sul web possono risultare piacevoli, qui invece si trascinano stancamente per tutta la durata della pellicola e confezionano così un prodotto in fin dei conti inutile.

Il Dandi 29/01/18 00:10 - 1917 commenti

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Mentre alcuni metabolizzano in ritardo il passaggio al cinema di comici come Zalone, ormai ci si arriva direttamente da youtube senza nemmeno passare per la tv. La tag delle pillole (pills) era "un cinepanettone con la barba, Enzo Salvi con le Clark"; quella del film, che ne diluisce troppi spunti già visti e più agili nella sede originale, potrebbe essere "un videoclip dei theGiornalisti lungo un'ora e venti", col risultato di far sembrare interminabile un film peraltro brevissimo. Delusione totale e lo dico da fan della prima ora.
MEMORABILE: Il padre che abbandona il lavoro da idraulico per diventare youtubber.

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