The funhouse massacre - Film (2015)

Spassoso divertissement in salsa eighties che racchiude lo scanzonato citazionismo di Blood fest e le scenografie lunaparkesche di Hell fest (entrambi successivi). L'intrattenimento non manca, fra tassidermisti tipo Bates, odontoiatri folli à la The dentist e clown di due metri con maschere di pelle umana. Non tutto convince (Clint Oward e Jere Burns meritavano più spazio, l'editing si rivela a tratti raffazzonato, i personaggi-macchieta abbondano), però il look generale è più che discreto, le gag spesso funzionano e il gore è copioso (ottimi SFX di Kurtzman). Sciocco, ma piacevole.

Ennesimo film inserito nel sottofilone dei lunapark/ case a tema horror che probabilmente va di di moda negli USA. Solita solfa con i soliti teen idioti (gli arrapati, il timido, il messicano saggio, la final girl vergine), i soliti psicopatici, i soliti sanguinosissimi massacri (qui ne accoppano ad occhio più che in tutti i Venerdì 13 messi assieme). Film che sembrano tutti girati dallo stesso regista, magari anche bene, ma che si dimenticano un quarto d'ora dopo averli visti. Si salva il cameo del sempre grande Englund.

Ne abbiamo a iosa: sei psicopatici sei amorevolmente caratterizzati e pure burloni, betoniere di splatter, Clint Howard e Robert Englund, tanti canoni di serie B rimarchevolmente riprodotti e ossequiati. Se c’è una cosa che lo penalizza è però l’inflazione odierna dei parchi gioco a tema horror (Blood fest, Hell fest, Halloween night e altri ancora): essendo il primogenito è quindi senza colpa, ma è indubbio che sembra gli abbiano soffiato da sotto il naso tutta l’originalità. Nostalgico e ruspante.

Pellicola da vedere ad Halloween, ambientata proprio quella notte; alcuni tizi vanno a trascorrere la serata in una casa/parco degli orrori dove si annidano dei veri pazzi omicidi. Precedente ai migliori e più riusciti Hell fest e Blood fest ne rappresenta una sorta di acerbo prototipo che mescola horror classico (con certi vecchi riferimenti hooperiani), splatter, humor noir (a volte anche demenziale), ma che non riesce pienamente nell'obbiettivo, risultando neanche molto divertente, con soluzioni in cui spesso il voluto cattivo gusto... è discutibile. Una visione usa e getta.