Mamma ex-tossica con due figlioletti a carico viene chiusa in uno sgabuzzino di casa dal marito eroinomane; inizia un calvario per liberarsi e proteggere la prole da un pericoloso intruso. Variazione sul tema del thriller/captive che offre qualche momento di tensione azzeccato e alcuni slanci violenti niente male; regge meno lo script, pieno di assurdità, comunque al servizio del puro entertainment ma anche di un messaggio vagamente cristiano e reazionario/femminista (per pietà, basta con questi uomini sistematicamente orrendi) che fa decurtare d'ufficio mezzo punto dal voto.
Non si vorrebbe dirlo così, ma D.J. Caruso la tira fuori con le tenaglie: mai come in questo caso il captive (con home invasion a far reflusso cinefageo) sembra regalarsi all'asfissiante metafora del riscatto sociale del tossicodipendente attraverso la cattività cattocomunitaria: la strenua uscita da uno sgabuzzino entro il quale il coniuge spacciatore ti confina assieme a tre grammi di metanfetamina diventa figurina liebig dell'uscita dal vizio. La domanda è: c'è ritmo e tensione? Friccica ne abbiamo? Quel tanto che basta a far scivolare benino un tutto sponsorizzato dal crocefisso.
Ex tossica chiusa in un ripostiglio dall'ex marito strafatto che poi la pianta in asso, con due bimbi piccoli in pericolo, un amico del marito tossico anche lui e pure pedofilo che gira per casa, il neonato piange, la bimbetta invoca la mamma per la fame e il freddo; potrebbe andare peggio di così? Si, potrebbe piovere... Thriller casalingo minimalista quanto a personaggi ma il regista non lesina certo sulle disgrazie sul capo della protagonista, incurante del saggio detto popolare "il troppo stroppia" per cui il film, pur discretamente diretto e interpretato, risulta indigesto.
Una donna, madre di due bimbi ed ex tossica, rimane per errore (o meglio per ingenuità assurda) bloccata in una dispensa mentre i bimbi fuori sono in balia del padre drogato e di un amico con un passato di pedofilia... Superato l'impasse per il modo nel quale è rimasta bloccata e per le complicatissime vie d'uscita che cerca, tutto sommato, anche se senza grossi colpi di scena, il film ha un buon ritmo e la tensione ne accompagna la visione, nonostante una sceneggiatura un po' forzata. La protagonista oltre che bellissima si dimostra anche brava. Non bellissimo ma soddisfacente.
Chiusa nella dispensa, prima per errore, poi dal compagno tossico, mentre i due figlioletti sono alla mercé del pedofilo: thriller claustrofobico e ansiogeno, pieno di inquietudini e con qualche bel colpaccio tra sangue e droga. Insomma, gli elementi ci sono tutti, e anche la tensione è tenuta piuttosto bene. Certo, le iperboli e le forzature non sono il massimo, per non parlare della traccia religiosa che non si capisce quanto sia ironica o convinta (propendo purtroppo per la seconda). Interessante, ma più disturbante che davvero coinvolgente.
D.J. Caruso HA DIRETTO ANCHE...
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Io ho visto questo film regolarmente distribuito in italiano col titolo "Shut in". Ho provato a fare una ricerca e "The terror room" risulta usato esclusivamente nella distribuzione in Germania. Suggerisco di ripristinare il titolo di distribuzione in Italia, cioè "Shut in", a meno che non sia effettivamente certo l'uso dell'altro titolo anche in Italia (che, ripeto, non ho trovato nonostante le ricerche).
Io ho visto questo film regolarmente distribuito in italiano col titolo "Shut in". Ho provato a fare una ricerca e "The terror room" risulta usato esclusivamente nella distribuzione in Germania. Suggerisco di ripristinare il titolo di distribuzione in Italia, cioè "Shut in", a meno che non sia effettivamente certo l'uso dell'altro titolo anche in Italia (che, ripeto, non ho trovato nonostante le ricerche).
Confermo che anche Film TV ( segnalando la messa in onda su Rai 4) riporta il titolo Shut in
DiscussioneZender • 25/10/24 10:47 Capo scrivano - 49134 interventi