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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/06/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 9/06/07 12:08 - 3015 commenti

I gusti di Il Gobbo

Dal romanzo di Jean Genet, la storia del marinaio Querelle che nella città portuale di Brest si concede a ogni abiezione e tentazione. Fassbinder cerca (col lanternino) e trova lo "scandalo" con una rappresentazione allo stesso tempo cruda e iper-manierata (il film è tutto girato in studio, ed esibisce sfacciatamente fondali fintissimi da teatro filmato). Malgrado gli interpreti (dallo sfigatissimo Brad Davis che dopo i carcerieri turchi sperimenta altri bruti, alla grande Jeanne Moreau, al ridicolissimo Franco Nero), un film gelido.

Homesick 11/06/07 19:08 - 5737 commenti

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Sodomitico, denso, ostico e scabroso come le pagine di Genet. Il film fonda il suo fascino su una Brest sovrabbondante, coreografica e totalmente ricostruita in studio, nella quale agiscono personaggi malsani, lerci e perversi, legati tra loro da rapporti di violenza e sopraffazione, soprattutto sessuale. Si ricorda soprattutto per un'imbruttita Jeanne Moreau - unica donna del cast - che canta "Each man kills the thing he loves".

Pigro 23/06/08 09:30 - 9811 commenti

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Il teatro si fonde con il cinema nel bellissimo film che Fassbinder ha tratto dal romanzo di Genet. Il regista ricrea il racconto come una messinscena o una sacra rappresentazione (se ne ricorderà Lars von Trier per Dogville?), carica di tutti i segni della cultura gay, fra camp e erotismo. Il punto di contatto tra desiderio e pulsione di morte è un luna park colorato dove i fantasmi della passione possono manifestarsi a proprio piacimento. Indimenticabile.

Galbo 26/06/08 06:08 - 12465 commenti

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Ultimo film del grande regista tedesco Fassbinder, sottoposto in Italia a pesante censura, è tratto da un romanzo di Jean Genet ed intepretato da un ottimo Brad Davis. Punto di forza dell'opera è certamente la ricostruzione totalmente realizzata in studio di un ambiente laido e corrotto come quello della città portuale di Brest. In tale contesto appare quasi inevitabile la degradazione morale del personaggio il cui sbocco è quello dell'omicidio ma anche il tema della perdita di identità centrale nell'opera.

B. Legnani 30/07/08 19:26 - 5576 commenti

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Lugubre, ieratico, noioso. Tremendamente concettoso (qui, poi, marinai e prostitute parlano o come un docente universitario o, peggio, come un poeta ermetico). Certo, non ho letto il libro di Genet, ma filmicamente è sì lussureggiante quanto claustrofobico, sì curioso quanto indigesto. Concordo con l'acuta sintesi di Morandini: "C'è stilizzazione, non stile". Marcel Carné non riuscì a convincere i giurati a dargli il "Leone d'Oro" a Venezia. E te credo...

Rebis 13/05/09 15:48 - 2377 commenti

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Anomalo barbaglio estetico nella produzione di Fassbinder, di ampollosa e compiaciuta ricercatezza formale, pare, più che un testamento d'artista, una dichiarazione d'amore alla finzione intesa come rappresentazione e dissimulazione di sé, barocchismo occulto o pleonasmo dall'ingenza erotica e concupiscente, forse non liberato da un narcisismo querulo. Sberleffo finale che manda all’aria pretese intellettuali, raffinatezze edoniche e risolve in un nulla i voli pindarici sulle identità e il doppio. Nero languido e un po’ legato; fallico Brad Davis; meraviglia delle meraviglie Jeanne Moreau.

Enricottta 30/08/09 16:39 - 506 commenti

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A scanso di equivoci, non si parlerà di fallocentrismo, di anocentrismo, di fellatio, di onanismo. E qui viene il bello. Per chi ha conosciuto i peggiori postriboli del mondo, è difficile commentare un filmaccio contrabbandato per arte. Fassbinder si filma addosso, ed il puzzo si sente ancora. Lo scandalo è servito e male digerito, la presunta ricerca di forma ed estetica si perde desolatamente nei rivoli del manierismo, stucchevoli immagini copulatorie. L'unica donna, Jeanne Moreau, veste i panni di un manichino con un'anima inquieta. Ottima la canzone.

Nando 25/03/11 10:13 - 3838 commenti

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Un viaggio nella turpe perversione della città di Brest ove un marinaio conoscerà la sua Gomorra in modo drammatico e violento. Una narrazione rarefatta e lenta con scenografie tendenzialmente teatrali e dotate di impatto visivo ricco di grande ieraticità. Grande la Moreau, lievemente fuori ruolo Nero.

Luchi78 14/12/11 14:33 - 1521 commenti

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Fassbinder crea la sua ultima opera a mo' di testamento, impregnandola della tematica omosessuale rappresentata con il classico stereotipo del mondo gay, ovvero il marinaio unto e bisunto durante la sosta in un porto (in questo caso Brest, Bretagna occidentale). Tematiche poco afferabili, contorsioni amorose e sentimentali tra uomini e fratelli ed un'unica donna, Jeanne Moreau, che canticchia un'amabile melodia. La rappresentazione della sodomia è nuda e cruda, ma a che serviva? Molto stile ma poco comprensibile...

Deepred89 5/06/12 20:15 - 3744 commenti

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Allucinato delirio d'autore, completamente avvolto nei suoi claustrofobici scenari di stampo teatrale dai soffocanti cromatismi rossastri. All'interno si fanno largo molti elementi, talvolta profondamente eterogenei: melodramma decadente, erotismo omosex (con stereotipi annessi), dialoghi porno-ermetici, cartelli dal sapore letteral-intellettuale (spesso oltre la soglia del ridicolo), un motivetto cantato orecchiabile, la presenza quasi fantasmatica di Franco Nero, un folgorante Brad Davis. Confuso e squilibrato, ma indubbiamente suggestivo.

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Lucius 30/12/13 17:39 - 3015 commenti

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Un capolavoro di rara bellezza, incorniciato da una fotografia seppiata rarefatta. L'opera di Fassbinder non è solo un cult movie gay, ma rappresenta il Cinema all'ennesima potenza. Un cinema capace di scuotere le coscienze, soprattutto le più "antiquate" e di conseguenza turbarle. L'amore del marinaio Querelle è un amore carnale, rubato di porto in porto, un amore rischioso, per assaporare il quale si rischia anche la vita. Un cinema-teatro dove le scenografie sono suppellettili superflee e la vita è di scena.

Daniela 9/07/15 14:29 - 12814 commenti

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L'ultimo film di Fassbinder è anche uno dei suoi più famosi, certo per l'alone di scandalo che lo accompagnò già all'uscita e per i successivi (esecrabili) interventi censori, ma non è uno dei suoi migliori. Il testo di Genet, già mortuario, trova nel regista un illustratore sin troppo consono: la Brest interamente ricostruita in studio è un inferno di cartapesta popolato da belli e dannati da libro illustrato, mentre nel cast, fra l'impettito Nero e la mummia Moreau, solo Brad Davis sembra infondere un poco di vita e calore al suo personaggio. Capolavoro mancato, ma non privo di grandezza.

Myvincent 25/11/17 07:45 - 3803 commenti

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Ultimo film del grande eretico cinematografico, tanto contestato, censurato, osannato, narra le vicende del marinaio Querelle, vittima e carnefice del suo fascino mortale sull'umanità più varia. L'omosessualità maschile viene qui centrata, ma associata inevitabilmente alla violenza e alla follia all'interno di uno spazio fisico volutamente artificiale, un po' felliniano. Fassbinder esagera con il suo registro allusivo e annoia implacabilmente.

Enzus79 2/08/22 22:26 - 2994 commenti

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Tratto dall'omonimo romanzo. Un marinaio intreccia diverse relazioni con frequentatori di un bordello. Stilisticamente eccelso, visionario, cupo e poetico; la storia della ricerca di un'identità personale rende quest'ultimo film di Fassbinder una delle pietre miliari del cinema europeo. Non è un capolavoro ma non si può rimanerne distaccati. Cast superbo. Belle le musiche.

Keyser3 29/12/23 11:53 - 444 commenti

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Sporco, estremo, distruttivo. Fassbinder come Pasolini: l'ultimo lavoro prima della morte come testamento e compendio della loro opera, in cui si ritrovano tutti i tratti distintivi. Certo, non è un film per tutti, la tendenza al barocco e all'autocompiacimento è spesso esasperata; la forte saturazione dei colori lascia quasi storditi; realismo e anti-realismo si miscelano senza soluzione di continuità. Marcel Carné però aveva ragione: a suo modo, il suo posticino nella storia del cinema lo ha avuto.
MEMORABILE: La scena della sodimizzazione; Lysiane che parla del pene di Querelle.

Paulaster 19/04/24 18:01 - 4543 commenti

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Marinaio sbarca a Brest e va alla ricerca del fratello. Fassbinder pensa di essere Fellini e ricrea tutto in studio; lo stile c’è, ma la sovrabbondanza è fine a sé stessa. Pure con le imbeccate erotiche finisce per essere pasoliniano e gratuito, soprattutto per i dialoghi monotematici. L’ultimo suo film diventa un puro esercizio di stile e colpisce solo per la confezione decisamente accurata. La Moreau viene imbruttita e sembra in sostituzione della Schygulla, come ruolo. Nero è in un personaggio ambiguo e resta a metà.
MEMORABILE: La partita persa a dadi col proprietario.
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  • Homevideo Galbo • 14/05/09 06:00
    Consigliere massimo - 3996 interventi
    Segnalo che il dvd RHV ha un booklet molto curato (22 pagine) con un bel saggio sul film
  • Homevideo Rebis • 14/05/09 13:14
    Compilatore d’emergenza - 4433 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Segnalo che il dvd RHV ha un booklet molto curato (22 pagine) con un bel saggio sul film

    mannaggia in quello da edicola non c'è...:(
  • Homevideo Galbo • 14/05/09 14:14
    Consigliere massimo - 3996 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Galbo ebbe a dire:
    Segnalo che il dvd RHV ha un booklet molto curato (22 pagine) con un bel saggio sul film

    mannaggia in quello da edicola non c'è...:(


    purtroppo in edicola questi prodotti difficilmente sono completi
  • Curiosità Enricottta • 30/08/09 16:41
    Magazziniere - 81 interventi
    la canzone che canta J.Moreau, è tratta da un componimento di O.Wilde"la ballata del carcere di Reading
  • Curiosità Lucius • 24/07/10 19:27
    Scrivano - 9041 interventi
    L'attore protagonista Brad Davis,dipendente dalla droga, morì di Aids nel 1991 a soli 42 anni.
  • Curiosità Lucius • 24/07/10 19:55
    Scrivano - 9041 interventi
    Gunther Kaufmann che interpreta Nono, il violentatore di Querelle è stato il primo amore "ufficiale" del regista, ma il film si apre con la dedica "Alla mia amicizia con Hedi Ben Salem", che morì suicida ed è noto per essere stato il secondo amore di Fassbinder.
  • Musiche Lucius • 11/09/11 16:19
    Scrivano - 9041 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale italiano:

    Ultima modifica: 28/03/16 17:05 da Lucius
  • Discussione Schramm • 30/10/18 00:18
    Scrivano - 7709 interventi
    occorrerebbe convocare alessio di rocco, che sarebbe sicuramente più preciso e certosino sulle incredibili traversie censorie e giudiziarie (di corso tutt'altro che breve) che il film patì da noi.

    personalmente, e in estrema sintesi, ricordo che, come da prima versione del trailer a quadri, il film si intitolava semplicemente querelle. tenuto sotto sequestro e in stand-by per circa tre mesi, approdò nelle sale sforbiciato di circa 49 mt, reintitolato querelle de brest, dopo lunghi alterchi e polemiche anche con la stessa gaumont, che pur di vederlo distribuito propose addirittura di coprire con dei fotogrammi neri le scene incriminate.

    i tagli sono successivamente stati reintegrati nella versione in dvd, mentre il master della gvr è il medesimo della versione censurata in sala.
  • Discussione Buiomega71 • 30/10/18 05:46
    Consigliere - 26303 interventi
    Temo che Rebis dica ben il contrario ( vedi home video)

    La VHS Gvr e il DVD RHV sono integri, con l aggiunta che la VHS Gvr mantiene le scene integre doppiate in italiano, mentre nel DVD sono sottotitolate ( stessa cosa successa con L IMPERO DEI SENSI, vedi sezione home video del capolavoro di Oshima)

    Le altre due edizioni home video (GVR box piccolo, collana " Diamanti" destinato alla vendita, e Elleu, che uscì in edicola nel 1999 per la collana " Gli introvabili" sono cut), ma NON la GVR ex noleggio (per intenderci quella con la fascetta postata da Rebis in home video, posseduta anche dal sottoscritto)
    Ultima modifica: 30/10/18 11:30 da Buiomega71
  • Discussione Rebis • 31/10/18 00:54
    Compilatore d’emergenza - 4433 interventi
    Sottoscrivo ogni sillaba :)