Pauvre Pierrot - Corto (1891)

Émile Reynaud è considerato, in quanto inventore del prassinoscopio e primo realizzatore di "pantomime luminose", il precursore del cinema d'animazione. I suoi lavori ebbero un notevole successo all'epoca: ne sono giunti sino a noi solamente cinque. Di questi, il presente è il primo in ordine prettamente cronologico. Il corto, della durata di quattro minuti (contro i quattordici originali, a quanto pare) parla di un buffo omino che gioca scherzi ad un pomposo corteggiatore. Gag squisitamente iper-classiche.

Primissimo esempio di quella forma di precinema che fu il "teatro ottico" di Reynaud. In questo caso vediamo il povero Pierrot del titolo corteggiare inutilmente Colombina nel cortile di casa, già oggetto di attenzioni da parte di Arlecchino che mette in fuga l'avversario. A parte l'importanza come primo corto d'animazione, l'opera non è particolarmente significativa, né come storiella, né per l'uso delle maschere della commedia dell'arte, né per le situazioni raccontate. Insomma, niente di che se non la (importante) funzione pionieristica.

Vicenda animata che precede il cinema dei Lumière, ricostruita in Francia nei primi Anni Novanta del secolo passato. Che cosa si può dire? Il fondale è unico e contro di esso si muovono i tre personaggi. L'effetto non è eccezionale, ma è davvero assai commovente "assaggiare" questo pre-cinema in un'opera neppure cortissima (quasi cinque minuti). *** d'obbligo.

Arlecchino e Pierrot cercano di conquistare le grazie della bella Colombina. Eccoci al primo esempio di animazione. Il risultato è stupefacente per l'epoca e la storia tutto sommato divertente, con scherzi e situazioni paradossali. Émile Reynaud dimostra di avere le idee chiare e farcisce la storia di trovate interessanti che non fanno altro che aggiungere merito a quanto fatto. Per gli amanti del genere una chicca imperdibile.

Siamo nei territori scivolosi del pre-cinema e dunque il giudizio non è facile, in termini di pallinaggio. Ma se si considera l'oggetto in questione come opera d'arte tout court e avanguardia tecnologica allora le cose si semplificano, poiché il valore poetico e sperimentale è evidente. In più c'è la lodevolissima intenzione di fare intrattenimento, di coinvolgere e comunicare nel modo più semplice possibile. Questo teatro ottico, fatto di luci e fantasmi, riesce ad affascinare oltre il suo valore archeologico.

Pre-cinema in piena regola, il corto di Reynaud è difficile da commentare secondo i canoni di oggi. Può essere considerato il primo film di animazione e se si pensa all'anno d'uscita è facile commuoversi pensando ai primi pionieri, essendo un documento inestimabile. Interessante e suggestiva l'ambientazione (un balcone illuminato dalla luna), sfondo in cui si muovono le maschere della commedia dell'arte. Si narra che in origine il corto durasse intorno ai dodici minuti.

Impossibile non tener conto dell'importanza storica di questo reperto: praticamente il cinema di animazione inizia da qui. Il corto (4 minuti abbondanti) è colorato e discretamente vivace, anche se la storia non è certo memorabile. Ma, tenendo conto della sua natura "pionieristica", è portatore di una tecnica a dir poco stupefacente e già questo è un risultato notevolissimo. Assitiamo alle schermaglie tra i due protagonisti per ottenere le grazie di Colombine e alla fine, come si suol dire, il "povero Pierrot" del titolo finirà "cornuto e mazziato".