My nightmare - Corto (1993)

Alternando bianco e nero e colore, Kern mette in scena se stesso nei panni di un fotografo che, in attesa dell’arrivo della sua modella, si masturba sognando di avere rapporti sessuali con lei; ma la realtà sarà ben diversa… Stile rozzo ed estremamente realistico (specie le sequenze autoerotiche) in cui si riconosce tuttavia una certa teatralità, ironia e perfino cinefilia (il palpeggiamento del seno che rimanda a Un chien andalou).

L'isola del tesoro dei voyeurs: un uomo si masturba sul letto aspettando la sua mannequin e immaginandola seminuda alle prese con una sorta di danza erotica a egli dedicata. Successivamente arriva all'eiaculazione, non prima di aver bevuto un bel bicchiere di pioggia dorata, in presa diretta. Esplicito quando basta per non decidere di bere della birra alla fine della visione.

Poco convincente cortometraggio di Kern che smaterializza i sogni erotici-voyeuristici del nostro fotografo-protagonista in un batti baleno. Neppure mostrare esplicitamente organi sessuali e bevute "particolari" dà forza a un corto di per sè fiacco. Puro esercizio di stile fine a se stesso. Evitabile.

Neanche negli sperimentalissimi anni 50/60 questo corto avrebbe avuto un minimo di senso. Pura trasgressione (?) travestita con una narrazione scema (lui si masturba sognando di farsela con lei, ma al suo arrivo lei si guarda bene dal dargliela: sai che originale...!) e una tecnica pseudo-avanguardistica decisamente vecchia. Sorvolo sulle sciatte riprese autoerotiche (fino all’eiaculazione), compresa la bevuta della pipì di lei (al bicchiere): se i moralisti (forse) si indignano, gli altri si annoiano per la totale vacuità dell’insieme.