Note: Mini serie tv statunitense tratta dall'omonimo romanzo di F. Paul Wilson pubblicato nel 2004, composta da 7 episodi della durata di 50/70 minuti.
L'arrivo di un giovane prete in una piccola comunità isolana sembra coincidere con un risveglio spirituale, culminante in veri e propri miracoli, ma ogni dono ha un costo... Partendo da riflessioni sulla fede, il senso della vita e la paura della morte, la serie assume sempre più toni orrifici fino a culminare in un epilogo fiammeggiante: il male trova terreno fertile nel fanatismo religioso, sostenuto dall'interpretazione letterale dei testi sacri in cui Dio mostra il suo carattere crudele e vendicativo. Imperfetta, talvolta incongruente, ma originale, ben fatta e ben interpretata.
Riley torna sull'isola natìa dopo il carcere; ad aspettarlo la famiglia e un nuovo giovane prete molto carismatico. L'isola di Crockett - un tempo così familiare - diventa teatro di miracoli e sorprese, diretto riflesso della ricostruzione biografica dei protagonisti. Turbamenti, ricordi e rimpianti si confrontano con i grandi temi dello spirito, mentre fuori qualcosa di realmente divino sembra stia accadendo. Una serie horror che fa del suo punto forte la scrittura dei personaggi, oltre a offrire una storia originale su temi solitamente inflazionati.
MEMORABILE: Un gigantesco Hamish Linklater nella parte di Padre Paul; L'angelo; L'incubo ricorrente di Riley; Il finale.
Prodotto tv pensato per la fidelizzazione è dunque brodo allungato che montato cinematograficamente poteva durare un terzo ed essere ugualmente efficace. Ma dopo Dr. Sleep il buon Flanagan dovrà faticare un po' per tornare in sala. Intanto ci regala questa buona idea, ben messa in scena e con personaggi interessanti. Al di là del necessario risvolto fantastico (è un horror), il messaggio su bigottismo e credulità è chiarissimo e gli era caro prima e continuerà a esserlo dopo. Brava la sua feticcio Siegel, ma straordinaria la Sloyan nel farsi odiare dal primo all'ultimo secondo.
Discreta, seppur non nuova, l’idea di ambientare un horror su un’isola solitaria e scarsamente popolata. Altrettanto allettante il proposito di affrontare l’esaltazione della fede e i terreni pericolosi sui quali può condurre. Purtroppo, il limite principale risiede nell’eccessivo metraggio di pellicola, riempito troppe volte con materiale superfluo di cui si poteva fare a meno. Non mancano i momenti interessanti, pur non rappresentando una percentuale maggioritaria, ma in più di un’occasione si perde il filo e non si riesce bene a capire dove realmente voglia andare a parare.
MEMORABILE: Il massacro in chiesa.
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DiscussioneDaniela • 10/11/21 00:06 Gran Burattinaio - 5945 interventi
Questa Midnight Mass non è tratta da un romanzo di Stephen King ma personalmente l'ho trovata molto più kinghiana di altre serie che si ispirano direttamente alle sue opere, come la recente The Outsider che è risultata sotto le aspettative. L'ho giudicata tutt'altro che perfetta, anzi gli ultimi due episodi mi hanno lasciata piuttosto perplessa sia per le incongruenze vistose che per i comportamenti troppo insensati di alcuni personaggi, però il bilancio finale è stato positivo per l'approccio non banale, alcune svolte inaspettate, le ottime prove degli attori principali, la messa in scena molto curata, un paio di sequenze di grande suggestione. Per questo mi sento di consigliarla ai numerosi filo-kinghiani del sito, anche se non metto la mano sul fuoco circa il loro gradimento.