Mazurka di fine estate - Corto (1978)

Mazurka di fine estate
Locandina Mazurka di fine estate - Corto (1978)
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1978
Genere: corto/mediometraggio (colore)

Cast completo di Mazurka di fine estate

Note: E non "Mazurca di fine estate". Film televisivo uscito nel 1978 ma girato nel settembre 1973.

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La nostra recensione di Mazurka di fine estate

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un uomo di notte investe con l'auto una donna... e si risveglia. Era solo un sogno? Forse; ma l'uomo, tale Poggioli (Guerrini), ne resta comunque fortemente turbato e giunge in ritardo all'appuntamento dal notaio, il quale gli comunica come uno zio defunto gli abbia lasciato la preziosa casa antica e ben trecento milioni! Ecco perché Poggioli è venuto a Cattolica, in Riviera Romagnola, e risiede in un albergo... Una volta entrato nella ricca magione ereditata, tuttavia, qualcuno proprio lì lo chiama al telefono dandogli dell'assassino. Evidentemente l'incidente non era solo un sogno... Mentre le telefonate minacciose si susseguono l'uomo cerca di capire chi...Leggi tutto lo stia seguendo in ogni suo passo riuscendo sempre a contattarlo con estrema facilità. Nel frattempo un amico (Pusineri) di suo zio gli comunica che la ragazza presente in una foto trovata nella casa è Giovanna (Brochard), la nipote prediletta del defunto, il quale l'aveva cresciuta dopo la morte dei genitori. Perché non abbia lasciato l'eredità a lei non è chiaro, ma è forse comunque il caso di rintracciarla.

E così, mentre sullo sfondo la tipica città di Riviera si anima (al folklore locale viene lasciato uno spazio non indifferente, considerati i 50 minuti e poco più del film), il protagonista passa dal porto a una festa di paese (da cui la mazurka del titolo) ragionando su quanto gli sta accadendo. Ascoltiamo fondamentalmente i suoi pensieri, dal momento che non conosce nessuno in loco ad eccezione dell'amico di suo zio, e lo vediamo muoversi in preda a una sorta di perenne stordimento. Chi lo ricatta? Chi ha visto cosa è davvero successo sulla strada? E' morta davvero la donna investita? Lui non ricorda praticamente nulla di quanto accadde dopo l'incidente... Perché?

Leandro Castellani, autore di regia e sceneggiatura, imbastisce un giallo vecchio stile, carico di mistero, senza tuttavia riuscire a coinvolgere troppo. Forse per l'impossibilità di scendere nel particolare, per l'assenza di personaggi secondari interessanti... E certo il finale con colpo di scena si chiude con un epilogo un po' troppo tirato via, per convincere pienamente. Tuttavia Orso Maria Guerrini conferma la predisposizione per il ruolo e impone con buon carisma la propria presenza, mentre la Brochard gioca da spalla nella seconda parte senza lasciare il segno. La location insolita, che il fanese Castellani sfrutta con intelligenza dimostrando buona conoscenza dei luoghi e riprendendo momenti che sottolineino l'allegria e l'attitudine festaiola tipicamente romagnole, rappresenta la base su cui si è costruito un intreccio giallo poco fantasioso ma non disdicevole, che qualche curiosità nello spettatore riesce a metterla. Anche grazie a una colonna sonora – firmata dai fratelli De Angelis - che molto impreziosisce il risultato catturando l'attenzione con musiche ottime e sempre presenti.

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Tutti i commenti e le recensioni di Mazurka di fine estate

TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/02/23 DAL BENEMERITO DUSSO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 20/02/23
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Dusso 16/02/23 09:40 - 1613 commenti

I gusti di Dusso

In meno di un'ora di durata un grazioso giallo televisivo ambientato nel pieno folklore della riviera romagnola con investimenti, cadaveri scomparsi e il solito protagonista (Orso Maria Guerrini) che finisce in una vicenda oscura e più grande di lui. Qualche ingenuità non manca (le comparse ferme e che guardano in macchina davanti all'abitazione della Brochard), ma il mix e l'atmosfera ne fanno un prodotto curioso.

Panza 27/08/24 21:04 - 1934 commenti

I gusti di Panza

La durata poco sotto all'ora consente alla vicenda di evitare ogni ripetitività e di concludersi proprio in tempo a dare una conclusione alle indagini del protagonista su uno strano incidente nel quale ha investito una donna il cui cadavere poco dopo sparisce. In poco tempo Castellari riesce a creare una certa suspense, in parte tradita da un pre-finale convenzionale che si riprende con un piccolo colpo di scena conclusivo che dimostra una certa originalità. Talvolta troppo prolungati gli scorci di folklore estivo romagnolo che per lo meno contribuiscono a creare una certa atmosfera.

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